Sono passati cinquantotto anni da quando la pistola-mitragliatrice del maggiore Uziel Gal, sviluppata in seguito alle vicissitudini della guerra arabo-israeliana del 1948, è entrata in servizio per la prima volta, distribuita alle forze speciali delle allora neonate IDF due anni prima della distribuzione generale; appena lʼinizio di un successo globale che hanno visto lʼUZI assurgere allo status dʼicona, diventando “la mitraglietta” per eccellenza sul mercato. Anche se nel 2003 le Forze di Difesa israeliane hanno deciso la sua radiazione dal servizio e la sostituzione con unʼarma più moderna, il fucile d'assalto compatto Micro-Tavor X95, non per questo la stella dellʼUZI è tramontata, né allʼestero né in patria, dove ancora decine di migliaia di esemplari sono in servizio e dove la IWI - Israel Weapon Industries Ltd., azienda della Sami Katsav Holding nata dallo scorporo e dalla privatizzazione avvenuta nel 2005 della divisione Magen (“armi leggere”) della corporazione statale Israel Military Industries (IMI), continua non solo a produrla, ma anche a modernizzarla. Lʼultimo aggiornamento della piattaforma si è visto per la prima volta in fase di prototipo all'expo EUROSATORY di Parigi nel 2010; questʼanno, allʼesibizione DefExpo di Nuova Delhi (India) e allʼexpo FIDAE di Santiago del Cile appena conclusi, la IWI ha finalmente lanciato sul mercato i primi esemplari finiti della nuova variante pronta per la produzione in serie: la UZI-PRO.
Basata sulla comprovata Micro-UZI, la UZI-PRO rappresenta una modernizzazione estrema della piattaforma sviluppata inizialmente per le Forze Speciali israeliane, che nonostante la disponibilità del già citato Micro-Tavor non hanno nessuna intenzione di radiare completamente il buon vecchio mitra. Questa nuova versione mantiene delle sue origini poco più dellʼotturatore telescopico e del semicastello superiore realizzato per stampaggio di lamiera; lʼarma fa ora infatti fuoco dalla posizione dʼotturatore chiuso, e la manetta dʼarmamento è stata spostata sul lato sinistro, in modo da lasciare il cielo superiore libero per lʼinstallazione di una rotaia MIL-STD-1913 “Picatinny” per ottiche; altre due, più corte, si trovano ai due lati della canna, per il montaggio di accessori tattici. Il vero cambiamento sta però nel semicastello inferiore, realizzato interamente in polimero, così come il nuovo calciolo pieghevole lateralmente munito di poggiaguancia regolabile, che in apertura porta la lunghezza dellʼarma a soli 53 cm.; il semicastello inferiore è munito di guardia del grilletto larga, per rendere più confortevole il maneggio coi guanti, e di impugnatura anteriore ripiegabile che consente di controllare lʼarma nel tiro a raffica, data la velocità ciclica che supera i 1000 colpi/minuto. Completano il quadro un selettore migliorato nella manovrabilità, posizionato sul lato sinistro a portata di pollice, e un nuovo sistema di sgancio del caricatore da venticinque o trentadue colpi cal.9x19mm “Parabellum”: un semplice pulsante per il rilascio a caduta libera, in stile pistola, consente ora una sostituzione più rapida.
Lʼazienda produttrice spera ovviamente che la UZI-PRO abbia il medesimo successo delle altre “sorelle” più anziane, che nel corso degli anni sono state vendute in decine di milioni di esemplari in tutto il mondo. Nel frattempo, la UZI-PRO sarà esposta al pubblico anche allʼexpo LAAD di Rio de Janeiro, dal 10 al 12 aprile prossimi.
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