La canadese SetCan propone da qualche anno il sistema di addestramento Stress Vest, basato su di un assieme di pannelli non invasivi che possono essere assemblati tra loro e configurati in vari modi (ad esempio come un gilet) e indumenti, come cappelli, che sono sensibili ad un fascio laser; quando uno dei pannelli è colpito dal laser, invia un segnale ad una cintura, denominata “StressX”, che applica una vibrazione e/o una scossa elettrica alla pelle dell’utente, che inequivocabilmente sa di essere stato “colpito”.
Il sistema può essere indossato sopra all'equipaggiamento dell'operatore e non blocca o limita in alcun modo l'uso dell'equipaggiamento stesso.
Il Sistema Stress Vest usa il concetto di “punizione del dolore” (pain penalty) per motivare e stressare il personale armato nelle situazioni di conflitto a fuoco; si tratta di un metodo estremamente efficiente, ed allo stesso tempo sicuro. Le scosse elettriche possono essere regolate per dare appena un lieve fastidio fino a provare dolore, ma sempre nella massima sicurezza.
L'idea è di abituare il corpo e creare una "memoria muscolare" che permetta all'operatore di muoversi e combattere sotto lo stesso stress fisiologico di una situazione di scontro a fuoco reale, imparando nel tempo a controllare visione a tunnel, shock, "congelamento", blocchi dell'udito, eccetera.
Possono essere impiegate simulacri da addestramento laser (come le armi Recoil Activated di Laser Ammo) oppure le armi lunghe e corte in dotazione ma con cartucce ed accorgimenti per convertirle all’uso di cartucce laser - come le SureStrike, sempre di Laser Ammo oppure il sistema WLB 15 Wespe che abbiamo recentemente provato.
I laser usati in ogni caso, sia con luce visibile che IR, sono sicuri per la vista.
L’addestratore può anche variare in tempo reale l’intensità della scossa o decidere di “avvertire” l’operatore con una vibrazione o una scossa se vede che sta effettuando degli errori; è fondamentale che l’operatore all’inizio del training, provi personalmente l’effetto della cintura StressX.
Allo stesso modo, è possibile simulare una ferita: anziché una scossa forte e rapida, dopo che l’operatore è stato colpito, si può continuare a somministrare un fastidio più o meno costante con dolorose “fitte” per dargli l’impressione di essere stato solo ferito nel conflitto a fuoco e suggerire che deve continuare l’addestramento con uno svantaggio.
Possono essere simulati gli effetti di una esplosione (come un IED o una granata) facendo scattare la scossa nel diametro stabilito dall’epicentro dell'ordigno, che può essere simulato a sua volta anche con un piccolo effetto pirotecnico.
Dato il dolore assolutamente reale somministrato dal sistema, lo stress indotto può rendere ben più realistico qualunque scenario di addestramento, poiché il rinforzo negativo dato dal fatto di essere colpiti è percepito come un elemento predominante – non è più un gioco.
Il sistema Stress vest è anche integrabile con il sistema di addestramento UTM ultimate Training munitions.
Il sistema è altamente scalabile, con un minimo di due fino a decine di operatori in addestramento contemporaneamente in spazi molti ampi - anche se è necessaria una dotazione minima di base non indifferente. In più, dati i tempi di Covid, ed a differenza di altri sistemi di addestramento basati su impatti di capsule coloranti, lo Stress Vest non obbliga all'uso di indumenti e maschere di protezione specifiche che vanno condivise con i colleghi. Al momento, e visto anche la tecnologia utilizzata, il sistema Stress Vest è riservato unicamente agli operatori delle forze dell’ordine, i militari e i professionisti della sicurezza.
Il video è stato girato in collaborazione con il Fvlcrvm Team.
Per maggiori informazioni: http://stressvest.com/ e per la distribuzione in Europa, mkaller@setcan.com