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Pur noto soprattutto per i sistemi d'arma d'alto livello − dai veicoli blindati agli aerei fino alla missilistica − il gruppo statunitense General Dynamics si occupa anche di armamenti leggeri e medi, tramite la sua divisione prodotti tattici e d'artiglieria (GD-OTS), alla quale si devono peraltro importanti sistemi d'arma di reparto quali i lanciagranate automatici Mk19 e Mk47 "Stryker", e le mitragliatrici pesanti GAU-19.
Una delle più recenti creazioni della divisione GD-OTS − precedentemente nota come General Dynamics Armament and Technical Products (GDATP) − è la mitragliatrice LWMMG ("Lightweight Medium Machine-Gun"), concepita per il supporto medio-pesante delle unità di fanteria.
Esposta per la prima volta al pubblico nel 2012, di quest'arma non si era più saputo molto, finché l'azienda non l'ha esposta di nuovo in occasione dell'edizione di quest'anno dell'expo EUROSATORY di Parigi, confermando che lo sviluppo del sistema è in effetti in prosecuzione.
La LWMMG è stata concepita e realizzata in base all'analisi delle necessità operative dei militari dispiegati nei teatri mediorientali, che già hanno dimostrato di preferire le armi di supporto in calibro 7.62x51mm NATO (es. M240, Mk48/Mod.0) a quelle in 5.56x45mm quali la FN Minimi/M249-SAW, a causa delle migliori doti di gittata e penetrazione.
Tuttavia, persino il 7.62x51mm può risultare carente in alcune situazioni di combattimento urbano, e mancare di gittata e precisione − quando usato su un'arma di supporto a raffica, s'intende − negli sterminati deserti e sulle montagne dell'Afghanistan, ove spesso le pattuglie NATO possono rimanere bloccate per ore da piccoli gruppi di Taliban armati di mitragliatrici pesanti (spesso DShK) e fucili di grosso calibro.
La soluzione, in tali casi, sarebbe l'impiego di una mitragliatrice pesante (12.7x99mm NATO/.50-BMG, per intenderci), ma per le pattuglie appiedate si tratta, ovviamente, di una strada impraticabile.
La GD-OTS ha risolto il problema con un'arma che va a colmare il Gap tra le categorie di mitragliatrice di supporto medio e mitragliatrice pesante.
Con un peso totale a pieno carico di 10.88 chilogrammi ed una canna da 60.96 centimetri munita di bipiede ripiegabile verso l'alto, la LWMMG si mantiene comunque portatile ed utilizzabile da un solo operatore, mentre il resto dei membri del plotone può dividersi il carico delle eventuali munizioni aggiuntive; nonostanti le dimensioni e il peso del sistema, non sono necessari i "serventi" a cui è abituato chi abbia fatto il militare in Italia ai tempi della Mg42/59.
Il sistema di funzionamento proprietario, denominato Short Recoil Impulse Averaging ("Corto rinculo a ripartizione d'impulso") concorre con il rateo di fuoco relativamente basso per un'arma di questa categoria (500 colpi/minuto) a mantenere la LWMMG controllabile. In base a questo sistema, l'intera canna con tanto di Barrel Extension, il gruppo di presa gas con pistone a corsa lunga e il gruppo-otturatore rinculano entro lo Chassis per dissipare le energie e ridurre il rinculo percepito ai livelli di un 7.62x51mm.
Si tratta senza dubbio di una riduzione importante, in particolar modo in rapporto al calibro: il pesante .338 Norma Magnum, creato dalla svedese NORMA Precision AB nel 2009, inizialmente per l'impiego Sniper sulle lunghe distanze, "sposando" una palla calibro 8.59mm HPBT da 300 grani con un bossolo Rimmed Bottleneck lungo 63.3mm. e del diametro di 14.87mm, per una capacità nominale di poco più di 107 grani.
È proprio il calibro − che l'arma impiega su nastri auto-disintegranti da 150 colpi − a rendere la LWMMG così efficace: sparato dalla canna da 24 pollici ad una velocità alla volata di 807.72 metri/secondo, il .338 Norma Magnum offre una gittata massima totale di più di cinque chilometri e mezzo ed una gittata utile massima di 1700 metri.
Sui 1000 metri, questa munizione si mantiene in grado di trasferire sul bersaglio un'energia pari a 2576 Newton/metro, ovvero di penetrare protezioni antiproiettile di classe III, anche qualora munito di eventuali piastre di rinforzo in ceramica balistica, e di incapacitare all'istante veicoli con blindatura leggera o media. Si parla di un'efficacia terminale oltre quattro volte superiore a quella di un qualsiasi 7.62x51mm NATO.
La costruzione in leghe metalliche d'ultima concezione e in polimeri, la presenza di un calciolo collassabile e di un selettore del tiro che consente l'impiego anche in modalità solo semi-automatica, ed una serie di rotaie MIL-STD-1913 "Picatinny" per ottiche di puntamento ed altri accessori tattici, completano il quadro.
La LWMMG è al momento in stadio di sviluppo finale e di valutazione presso la General Dynamics, in stretta collaborazione con le Forze Armate USA, che dovrebbero essere le prime utenti di quest'arma.