Articolo disponibile anche in altre lingue
Chi ha seguito la stagione fieristica del settore armiero per il 2014 − con particolare riguardo allo SHOT Show dello scorso gennaio − avrà un'idea chiarissima su quale sia, senza ombra di dubbio, la più interessante novità dell'anno (sinora) nel campo delle armi tattiche per impieghi militari e di polizia e delle armi sportive moderne ad uso civile: il Micro-Dynamic Rifle, presentato in pompa magna dalla statunitense Desert-Tech LLC., ha attirato su di se' l'attenzione come quasi nessuno degli altri nuovi prodotti presentati alla fiera di Las Vegas.
Partorito dopo due anni e mezzo d'intensa attività di ricerca e sviluppo, la nuova piattaforma sarà disponibile per l'acquisto sui mercati civili e militari − almeno in base alle indicazioni dell'azienda produttrice − solo all'inizio del 2015. Tuttavia il sistema è di per se' pronto, ed è dunque giunto il momento che i lettori di ALL4SHOOTERS.COM possano darvi un'occhiata più da vicino.
Il "Micro-Dynamic Rifle", come il suo stesso nome suggerisce, è stato concepito per impieghi ad alta sensibilità − difesa personale, abitativa e della proprietà in ambito civile; difesa dell'ordine pubblico, operazioni speciali e combattimento ad alta intensità nell'ambito di polizia e militare − ed in particolare per garantire prestazioni superiori e maneggevolezza impareggiabile in tutte quelle situazioni che richiedono una maggiore potenza di fuoco in spazi limitati: entro un edificio, nelle strette strade di un centro cittadino, all'interno di velivoli o automezzi. Non è dunque strano che l'azienda sia ricorsa al Design noto come "Bull-Pup", che prevede che il sistema d'alimentazione, l'otturatore e la camera di scoppio si trovino dietro l'impugnatura, in modo da mantenere una lunghezza di canna adeguata agli ingaggi su distanze medio-lunghe in una piattaforma d'arma che rimanga maneggevole in spazi ristretti.
Tuttavia, il "Micro-Dynamic Rifle" non è un Bull-Pup come tanti (forse troppi) altri. Anzitutto, la costruzione pressoché interamente polimerica − come si vede dalle fotografie, l'arma si basa su un semicastello superiore in alluminio macchinato e su un ampio Receiver inferiore in polimero caricato con fibre di sintesi, disponibile in diversi colori − contribuisce a mantenerne il peso sotto livelli decisamente accettabili. In secondo luogo, una catena di scatto ridisegnata garantisce uno scatto netto e leggero, più simile a quello di un'arma convenzionale che non a quello, normalmente lungo e rigido, di una piattaforma Bull-Pup. Infine − ma sicuramente questo è l'aspetto più importante − il "Micro-Dynamic Rifle" è totalmente ambidestro.
Il selettore del tiro − a due posizioni per le versioni civili, a tre posizioni per quelle destinate ai corpi dello Stato − è infatti posizionato su entrambi i lati, e così pure l'ampio pulsante, posto sopra la guardia del grilletto, che consente lo sgancio del caricatore; la manetta d'armamento, invece, localizzata sull'affusto superiore, è reversibile. Più peculiare, tuttavia, è il sistema d'espulsione anteriore.
Esistono già altri Bull-Pup che optano per questo tipo di soluzione in modo da risultare utilizzabili da tiratori destrimani e mancini allo stesso tempo; tuttavia la maggior parte di loro − si pensi al Kel-Tec RFB americano o allo FN F-2000 belga − impiegano una lunga canaletta d'espulsione all'interno della quale i bossoli vuoti vengono "depositati", e dalla quale poi vengono spinti via dai bossoli esplosi in seguito, o cadono quando il tiratore abbassa l'arma verso il terreno.
Ciò significa che in situazioni di combattimento urbano, ove l'arma è notoriamente tenuta spesso puntata verso l'alto, è difficile per i bossoli essere spinti via, e sussiste il rischio d'inceppamenti. Un'altra soluzione − quella dell'espulsione frontale dei bossoli tramite il movimento della manetta d'armamento − è proposta dal russo KBP A-91M, che però non viene esportato sui mercati civili ed ha visto poco successo sui mercati militari internazionali.
Sul "Micro-Dynamic Rifle", la finestra d'espulsione si trova sul solo lato destro, ma è munita di un Dust Cover con canaletta, e di un espulsore a leva di forma leggermente ricurva, che normalmente riposa contro la parete sinistra dell'affusto. Quando il bossolo esploso viene estratto totalmente dalla camera di scoppio, l'espulsore spinge il bossolo contro il Dust Cover e lo spinge entro la canaletta; alla chiusura dell'otturatore, una protrudescenza spinge ancora il bossolo, con forza, in modo da "spararlo" letteralmente fuori dalla canaletta, lontano dal tiratore. Ciò consente l'uso del "Micro-Dynamic Rifle" indifferentemente da tiratori destrimani o mancini, e consente altresì di cambiare posizione di tiro − in appoggio sulla spalla destra o sinistra − senza problemi, ad esempio quando si debba sfruttare meglio una particolare copertura. In caso di problemi, il Dust Cover del "Micro-Dynamic Rifle" può essere aperto per accedere direttamente alla camera di scoppio in maniera convenzionale, a differenza di quanto accade con tutti gli altri Bull-Pup ad espulsione frontale ove l'accesso alla camera è indiretto o comunque molto più difficile.
Esistono due varianti della piattaforma "Micro-Dynamic Rifle": il modello Full-Size, denominato semplicemente MDR, presenta una canna da 40.6 centimetri ed una lunghezza totale di 68.9 centimetri per un peso totale di circa 3.4 chilogrammi a pieno carico; il modello MDR-C, ovvero "Micro-Dynamic Rifle − Compact", pensato per la difesa ravvicinata, che a fronte di una lunghezza totale di 54.9 centimetri impiega una canna da 26.7 centimetri e pesa 3.22 Kg. a pieno carico. Entrambi i modelli si basano su un sistema di funzionamento a recupero di gas indiretto, con un pistone a corsa corta ed una valvola di regolazione manuale dello spillaggio dei gas per garantire affidabilità con l'impiego di qualsiasi caricamento. Dei due modelli, solo lo MDR presenta una mira frontale abbattibile e regolabile; entrambi tuttavia sono forniti di rotaia MIL-STD-1913 "Picatinny" per ottiche o altri accessori di puntamento, ed ancora lo MDR presenta altre rotaie Picatinny sull'astina per accessoristica tattica varia.
Altro punto di forza del sistema è la modularità: lo MDR sarà nativo in calibro 7.62x51mm NATO (.308 Winchester per i mercati civili), mentre il corto MDR-C sarà in calibro 5.56x45mm NATO (.223 Remington). Tramite la sostituzione della testina dell'otturatore e della canna, e per lo MDR Full-Size previo l'inserimento di uno spaziatore in polimero nel pozzetto del caricatore, entrambi potranno essere adattati all'uso di altri caricamenti: lo MDR potrà utilizzare il 7.62x39mm, il .300 AAC "Blackout", il 5.56x45mm e il 6.8x43mm SPC; idem per lo MDR-C, che però non sarà convertibile per motivi di dimensioni nel 7.62x51mm NATO. In entrambi i casi, tuttavia, il sistema d'installazione della canna consente di mantenere lo zero, in modo da non dover richiedere la ritaratura delle ottiche o delle mire metalliche dopo la conversione. I caricatori usati saranno quelli STANAG 4179 per tutti i calibri tranne per il 7.62x51mm NATO, per il quale sono usati caricatori tipo SR-25.
Sia le versioni civili semi-automatiche che quelle a raffica (velocità ciclica variabile tra i 600 e gli 800 colpi/minuto circa) per i mercati militari saranno disponibili a partire dagli inizi del 2015 negli Stati Uniti, e più avanti nel corso dell'anno prossimo nel resto del mondo. L'azienda ha preventivato un prezzo indicativo al pubblico di 2150.00US$ per lo MDR-C, e di 2400.00US$ per lo MDR. Per l'Italia, un importatore sta già avviando le procedure di classificazione, ma è ancora troppo presto per specificare altro.