Concern Kalashnikov "Saiga" Mk-107

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Saiga Mk107
Un particolare del guardamani e del rompifiamma presenti sulla nuova versione del "Saiga" Mk-107

Il 2013 è stato un anno di svolta per il settore armiero russo. 

Dopo anni di navigazione in cattive acque, a causa dell'impossibilità di competere in un mercato internazionale sempre più affollato di concorrenti e al contempo contratto a causa della crisi economica, le tre principali realtà produttive di Russia nel campo delle armi civili e militari − la IZHMASH, la Baikal e la MOLOT − si sono federate sotto un ombrello unico, quello del "Concern Kalashnikov".

La creazione del consorzio è stata supervisionata dall'ente di Stato ROSTEC, con l'alto patrocinio di alcune delle più alte cariche politiche/militari di Russia e col placet dello stesso Mikhail Timofe'evič Kalashnikov, che poco prima della sua morte − avvenuta l'antivigilia di Natale dell'anno scorso − ha concesso l'usufrutto del suo nome a titolo gratuito nella speranza che esso potesse fare da "traino" per le vendite.

Saiga Mk107
Annunciato l'anno scorso, ma non ancora in distribuzione, lo Mk-107 è una versione semi-automatica dell'ultima incarnazione dei fucili Kalashnikov

Attualmente il "Consorzio Kalashnikov" è al lavoro su una serie di progetti, sia in campo civile che militare, che potrebbero arrivare sul mercato entro breve, forse già entro la fine di quest'anno se non l'anno prossimo.

Tra questi c'è la piattaforma SAIGA Mk-107: un fucile semi-automatico pensato per tre diversi calibri (.223 Remington, 7.62x39mm e 5.45x39mm, con alimentazione tramite caricatori proprietari) e per le vendite sia sui mercati civili che professionali; non si parla, in questo caso, di operatori militari, ma di Forze dell'Ordine.

Per questo motivo l'azienda ha esposto il SAIGA Mk-107 all'EUROSATORY 2014, tenutosi dal 16 al 20 giugno scorsi presso il Parc des Expositions di nord-Villepinte, a Parigi.

Saiga Mk107
La versione esposta in occasione di EUROSATORY 2014 è stata pensata sia per impieghi di Polizia che per gli utenti civili, in particolare per il tiro dinamico sportivo (IPSC e 3-Gun)

In tutto il mondo − ma in particolar modo negli Stati Uniti − sono infatti numerose le forze di Polizia che limitano l'utilizzo delle armi a raffica (pistole-mitragliatrici, fucili e carabine d'assalto) alle unità speciali tipo SWAT, e che tuttavia stanno seguendo un trend che vede il graduale rimpiazzo delle armi lunghe da pattuglia − fucili ad anima liscia calibro 12 o SMG che siano − con fucili e carabine a funzionamento semi-automatico in calibro da arma lunga, in grado di esprimere maggiore precisione e potere d'arresto e penetrazione.

Le motivazioni di tali scelte sono molteplici, e in genere hanno a che vedere con la minore possibilità di coinvolgere in un'eventuale sparatoria civili e passanti, grazie alle minori possibilità di rimbalzi, oltre che di esprimere un volume di fuoco superiore in grado di abbattere aggressori muniti di giubbotti antiproiettile − eventualità oggi sempre meno remota, come gli attacchi di Mumbai del 2008 e di Nairobi del 2013 hanno tragicamente insegnato; sotto questo punto di vista, il SAIGA Mk-107 si porrebbe direttamente in competizione con numerose altre piattaforme semi-automatiche ideate come "fucili da pattuglia", dalle diverse varianti del design AR-15 ai Bull-Pup quali il Tavor SAR e lo Steyr AUG A3-SA. 

Ovviamente, dalla sua, il SAIGA Mk-107 ha la nomea della piattaforma Kalashnikov, sinonimo di affidabilità, pur in presenza di una serie di modifiche − sicura manuale riposizionata, manetta d'armamento ambidestra, pozzetto del caricatore maggiorato per una ricarica più rapida, numerose rotaie MIL-STD-1913 "Picatinny" per accessori, plastiche ergonomiche di derivazione M4 fornite dall'israeliana CAA Tactical − mirate a renderlo maggiormente User-Friendly.

Saiga Mk107
A differenza della maggior parte delle piattaforme AK, lo Mk-107 si basa su un sistema di funzionamento a doppio pistone bilanciato (BARS)

La caratteristica principale dello Mk-107, tuttavia, sta nell'impostazione tecnica. Non si tratta, infatti, di una normale variante AK/AKM con pistone a corsa lunga, ma di una versione semi-automatica dell'AK-107/AK-108, che impiega il sistema BARS, ovvero due pistoni gemelli che si muovono in direzioni opposte all'atto dello sparo (uno all'indietro per riarmare l'otturatore, l'altro in avanti spinto dai gas generati dalla detonazione) per bilanciare le energie del rinculo e mantenere l'arma più stabile.

Ancora, il SAIGA Mk-107 come esposto all'EUROSATORY presentava un guardamani macchinato con Heatshield interno, sviluppato in collaborazione con importanti tiratori IPSC e di 3-Gun russi, che dovrebbe fornire una maggiore protezione della mano nel fuoco rapido pur restando eventualmente compatibile con rotaie Picatinny per accessori.

Il SAIGA Mk-107 è uno dei prodotti su cui il "Consorzio Kalashnikov" indubbiamente conta di più per rilanciare il suo nome sui mercati commerciali e professionali a livello internazionale. Tuttavia, nonostante esso sia atteso sin da quando fu esposto per la prima volta all'IWA del 2013, non ci sono ancora date certe relative alla distribuzione internazionale, né tantomeno indicazioni relative al prezzo al pubblico.

Di certo si sa che l'azienda ha stretto importanti accordi per la commercializzazione all'estero: ad esempio, per il nord America la distribuzione sarà demandata alla RWC Group LLC., mentre tra i distributori europei si annoverano la tedesca Waffen Schumacher GmbH e la DTG - Defense Technology Group S.r.l. con sede a Cardano al Campo, in provincia di Varese.