Ormai di proprietà da qualche anno della Beretta Holding, la Burris Sport Optics − azienda con sede a Greeley, nel Colorado − ha speso gli ultimi anni a rinforzare la sua posizione di leader sul mercato delle ottiche multiruolo, sia per quanto riguarda i prodotti venatori, da osservazione o più "alla larga" sportivi che per quel che concerne i puntatori d'ispirazione più strettamente tattico-operativa, molto gettonati sia dai tiratori sportivi che impiegano armi d'impostazione militare (es. nelle competizioni di tipo 3-Gun) che, specialmente negli Stati Uniti, da operatori della sicurezza privata e delle Forze dell'Ordine locali. A fronte di prezzi al pubblico che si situano nella fascia medio-bassa del segmento, i prodotti a marchio Burris sono perfettamente in grado di offrire un'eccellente alternativa, anche a livello qualitativo, ai prodotti di altre marche statunitensi ed europei, anche molto blasonate. Ciò è particolarmente vero sul mercato americano: in Europa in generale − ed in Italia in particolare − i prodotti Burris soffrono di un malaugurato sovrapprezzamento, dovuto sia ai numeri più ristretti dei mercati locali che alle tasse e agli oneri d'importazione a cui sono sottoposti. Resta tuttavia vero che, se ad alcuni tiratori il prezzo di una Red-Dot Burris può far storcere il naso, quello di una C-MORE farà spavento!
Nel corso degli ultimi due anni, la Burris pare aver investito un considerevole quantitativo di energie e di risorse finanziarie nello sviluppo di una linea di prodotti − e di una nuova politica industriale tout court − con l'obiettivo di conquistare una fetta di mercato più ampia in ambito professionale e tattico-operativo. Dopo una serie di ottiche di puntamento pensate specificamente per le piattaforme d'arma di derivazione AR-15, la Burris ha infatti lanciato quest'anno la gamma Laser Products, comprendente per l'appunto sistemi di puntamento laser progettati e realizzati in base a criteri non solo di modernità costruttiva, ma anche di leggerezza e compattezza nelle dimensioni, che mirano − è proprio il caso di dirlo! − ad ottenere un buon successo di vendite in particolare tra le unità di Pubblica Sicurezza e presso alcuni reparti militari. In seno alla gamma Laser Products nasce anche l'ultima ottica di puntamento ibrida proposta dalla Burris, l'interessante AR-FFL, che trova la sua ragion d'essere nelle più recenti tendenze in fatto di tecniche di maneggio ed uso delle armi tattiche, sia in situazioni operative che nel tiro dinamico sportivo.
Lo AR-FFL è un puntatore tattico che integra un micro-Red Dot FastFire III − da qualche tempo ormai uno dei modelli di punta della Burris − ad un puntatore laser di piccole dimensioni. Lungo in tutto nove centimetri e mezzo e largo quattro e mezzo, alto altrettanto, per un peso totale di 212 grammi, il Burris AR-FFL si presta particolarmente all'impiego su armi militari o su armi sportive moderne (quelle armi lunghe semi-automatiche ad uso civile cosmeticamente e, in parte, tecnicamente basate su armi d'ordinanza militare), in particolar modo per quanto riguarda l'impiego in posizione Offset, ovvero in posizione avanzata, magari su una rotaia Picatinny sul guardamani, così che il tiratore possa, inclinando l'arma senza lasciare la posizione di punteria, sfruttare lo Eye Relief lungo del punto rosso per ingaggiare bersagli sulla breve distanza, laddove l'organo di mira primario della sua arma sia costituito da un'ottica con un certo livello d'ingrandimenti che ne rendano poco pratico l'impiego in situazioni di CQB. Il Burris AR-FFL è tuttavia impiegabile in tutte le posizioni di montaggio − le sue dimensioni compattissime, in particolare, lo rendono ideale come ottica primaria su pistole-mitragliatrici, PDW o carabine semi-automatiche di dimensioni ridotte − e il puntatore Burris FastFire III montato sulla sua sommità può, se necessario, essere rimosso, cosicché l'ottica e il puntatore laser si possono, se del caso, impiegare come due diversi accessori a se' stanti.
Il puntatore laser integrato, alimentato da una singola batteria CR123A, è disponibile in versione civile − con raggio a punto rosso visibile da 5 milliwatt d'intensità − o per impieghi professionali, con laser infrarosso da 7 milliwatt. Tra gli accessori disponibili per il Burris AR-FFL, troviamo un Mount Picatinny in alluminio, da sostituirsi a quello in dotazione, con leva di sgancio rapido che permette l'immediata installazione − e l'altrettanto rapida rimozione − senza che l'ottica né il designatore laser perdano lo zero.
Sono molti i punti che rendono il Burris AR-FFL un oggetto per tiratori molto esigenti e per operatori professionali; tra questi, sicuramente il prezzo: negli Stati Uniti, lo AR-FFL è in vendita − sia nella versione con puntatore laser a luce rossa visibile che in quella con puntatore laser infrarosso − ad un prezzo che supera di poco i 700 dollari (tra i 520 e i 530 Euro al cambio attuale). Un altro "segno distintivo" è la sua soggezione alle normative ITAR: in base alla legge statunitense, i distributori e i dettaglianti che vendono il Burris AR-FFL negli USA non possono esportarlo dal paese, né venderlo a cittadini stranieri sul suolo americano. I potenziali acquirenti in Europa ed altrove dovranno, dunque, attendere l'inizio della distribuzione ufficiale e rivolgersi direttamente ai distributori e dettaglianti autorizzati Burris nei rispettivi paesi. Ricordiamo che la versione con puntatore laser visibile da 5mW risulta legale in Italia, mentre quella con puntatore laser infrarosso resta codificata quale "materiale d'armamento" in base alla legge 185 del 1990, e dunque trattabile solo da distributori e rivenditori muniti di apposita licenza in base all'art.28 del TULPS, e vendibile solo ai corpi dello Stato.