La pistola semiautomatica Walther PPK è una delle armi corte moderne più famose e iconiche, ha armato l’esercito del III Reich e la polizia tedesca. Lo stesso Adolf Hitler, secondo le testimonianze si sarebbe ucciso con una Walther PPK calibro 7,65. A amplificare ulteriormente la fama di questa pistola ci pensò lo scrittore inglese Ian Fleming, che decise di farla impugnare a James Bond, l’agente segreto con licenza di uccidere creato nel 1952 e diventato il protagonista di una delle più ricche franchise cinematografiche e letterarie.
Video: prova di tiro con Walther PPK
Walther PPK, la versione compatta del modello PP
Ma torniamo alla nostra PPK, prodotta a partire dal 1931 come versione compatta del modello PP (Polizei Pistole- pistola per polizia) introdotto dalla Carl Walther GmbH Sportwaffen di Zella Mehlis, in Turingia.
Benché esistano almeno due teorie sul significato della abbreviazione, la più logica pare sia quella che derivi da Polizei Pistole Kurz (pistola per polizia corta) a sottolineare che si tratta della versione compatta di un’arma preesistente, ma altre fonti vogliono che la sigla stia per Polizei Pistol Kriminal alludendo al suo impiego da parte della Kriminal Polizei (Polizia giudiziaria) tedesca. Quale che sia la sua vera origine, l’acronimo PPK è certamente uno dei più noti e riconoscibili per gli appassionati di armi.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale la produzione dell’arma fu ripresa dalla francese Manurhin con sede a Mulhouse, in Alsazia, quindi nel 1955 proseguì negli stabilimenti della Walther di Ulm, nel frattempo ripresasi dalle vicissitudini belliche.
Nel corso degli anni la PPK è passata di mano in mano: alla fine degli anni Settanta fu prodotta negli USA dalla Interarms e dalla Smith & Wesson per poi tornare definitivamente sotto il controllo della Walther che la produce tuttora nei suoi stabilimenti americani di Fort Smith, in Arkansas.
Walther PPK nel dettaglio
Vediamo ora nel dettaglio questa pistola che a quasi un secolo dalla sua presentazione è ancora perfettamente in grado di farsi valere come arma per la difesa personale.
Camerata in 9 Corto, 7,65 Browning o 22 LR, la PPK è una pistola semiautomatica con chiusura a massa e caricatore monofilare con capacità di 8 colpi in 7,65 o 7 in 9 corto e 9 in .22LR. La lunghezza della canna è di 83 mm (cinque mm meno rispetto alla PP) per una lunghezza complessiva di 155 mm conto i 170 della PP.
Lo scatto è ad azione mista, con sicura manuale sul carrello che funge anche da abbatticane.
Sul modello originale prodotto nella fabbrica di Zella Mehlis la tacca di mira e il mirino sono ricavati di pezzo dal materiale del carrello, mentre sulle versioni prodotte nel dopoguerra dalla Manurhin in Francia e a Ulm (Ex Germania Est) la tacca è registrabile, montata sul carrello con un incastro a coda di rondine.
Una accurata zigrinatura della linea di mira oltre a ridurre i riflessi ci riporta ai tempi in cui anche le armi destinate a polizia o esercito erano costruite con una raffinatezza oggi inconcepibile.
Il funzionamento è con chiusura a massa e canna fissa, cosa quest'ultima che contribuisce certamente alla notevole precisione sulle distanze medio-brevi per cui l'arma è stata concepita. Lo scatto è generalmente di buona qualità.
Sicuramente la parte dell'arma che oggi appare più obsoleta sono gli organi di mira fissi.
Naturalmente ci riferiamo al modello originale. In ogni caso a quasi novant'anni dalla sua presentazione sul mercato la Walther PPK, che è ancora prodotta in calibro 9 Corto in versione Inox o brunita, è un'arma leggera, poco ingombrante, precisa e, laddove è possibile utilizzare proiettili espansivi, sicuramente adatta alla difesa personale e abitativa.
Soprattutto nelle versioni Manurhin e Ulm è anche relativamente facile da trovare sul mercato dell'usato a prezzi abbordabili. Nel video ci divertiamo appunto con una bella PPK Ulm, comprata come nuova in armeria. Buon divertimento!
Per ulteriori informazioni visita il sito Walther Arms