Vi abbiamo già parlato, in passato, della pistola semiautomatica ZiP.22: uno sviluppo quasi radicale, per Design ed impostazione tecnica, della divisione ZipFactory della U.S. Firearms Manufacturing − azienda di Hartford (Connecticut) conosciuta in precedenza quasi esclusivamente per le sue repliche di rivoltelle ad azione singola risalenti all'epoca del selvaggio West. La pistola ZiP.22, annunciata alla fine del 2012 e lanciata sui mercati internazionali in occasione dello SHOT Show di Las Vegas e dell'IWA di Norimberga all'inizio di quest'anno, prometteva di costituire il "futuro del divertimento": realizzata pressoché interamente in polimero, con pochissime parti metalliche ed un assetto tecnico decisamente semplice − la catena di scatto è costituita da un semplice leveraggio di barre di trasferimento sottilissime, per la maggior parte in polimero, connesse tramite molle − la ZiP.22 è camerata per il popolare calibro .22 Long Rifle, e il suo aspetto estetico è improntato a canoni futuristici, pensata com'è per "prendere" soprattutto i tiratori più giovani, quelli cresciuti a pane e PlayStation che oggi, diventati maggiorenni, rappresentano la nuova leva del nostro mondo e vogliono essere in grado di possedere e provare nella vita reale armi che somiglino quanto più possibile a quelle che finora sono stati in grado di vedere solo nei videogiochi.
Funzionante tramite una semplicissima chiusura a massa ed alimentata tramite i caricatori a Dispenser rotante da dieci o addirittura venticinque colpi calibro .22 Long Rifle prodotti sia dalla Ruger che da aziende terze per la comunissima carabinetta 10/22 (soluzione voluta per favorire l'interoperatività con l'arma lunga sportiva in cal.22 più diffusa negli Stati Uniti e, forse, nel mondo), la pistola ZiP.22 è originale anche per quanto riguarda l'impostazione dei comandi: la sicura manuale, in forma di un pulsante a traversino, è posizionata di fronte all'ampia guardia del grilletto − che prevede anche uno spazio per l'appoggio del dito medio − mentre l'armamento avviene tramite una levetta piatta rientrante che corre sopra alla canna, parallelamente ad una gemella più corta che non serve ad effettuare un ciclo di caricamento dell'otturatore ma solo a riarmare il percussore, in modo da consentire al tiratore di ribattere il colpo in caso di cilecca.
Munita di mire metalliche fisse sul castello superiore polimerico, la ZiP.22 può essere equipaggiata anche di apposite slitte in alluminio macchinato, fornite dall'azienda produttrice, che permettono non solo l'utilizzo di ottiche di puntamento, ma anche di agganciare la stessa ZiP.22 a qualsiasi interfaccia MIL-STD-1913 ("Picatinny"); ciò significa che la ZiP.22 può essere utilizzata come arma accessoria ad un'altra − ad esempio installandola sotto il guardamani di una carabina − o dotata di un apposito calciolo in polimero offerto dall'azienda produttrice che la trasforma in una divertente, futuristica carabinetta da tiro.
Sono passati molti mesi dal lancio ufficiale della ZiP.22, e da allora il Design ha dovuto sottoporsi al più rigido test di "vita reale" che un'arma sportiva possa mai aspettarsi: lo sbarco sull'esigente mercato americano.
I tiratori USA, al primo impatti rimasti positivamente colpiti dall'originalità dell'impostazione tecnica ed estetica, hanno altrettanto rapidamente fatto notare all'azienda produttrice come i primi lotti presentassero una lunga serie di difetti che andavano dagli inceppamenti continui alle mancate estrazioni, fino addirittura ad alcune Catastrophic Failures (esplosioni!) che, dato il calibro leggero e la costruzione polimerica, non si sono mai rivelate pericolose per gli utenti.
La USFA ha prontamente risposto inviando a tutti i tiratori che hanno riscontrato dei problemi un Kit di riparazione e miglioramento, denominato ZiP Upgrade Kit Ver. 1.0.1., che oltre ad essere rapidamente installabile direttamente dall'utente a casa e senza bisogno di attrezzi particolari risolveva prontamente la maggior parte (se non la totalità) dei problemi riscontrati, tramite la sostituzione delle componenti individuate quali responsabili dei malfunzionamenti.
Sul mercato USA è quasi procedura Standard aspettarsi che i primi lotti di una nuova arma presentino dei problemi: gli Stati Uniti non hanno un Banco Nazionale di Prova che possa "diagnosticare" eventuali criticità con prove forzate indipendenti prima della commercializzazione, perciò si aspetta la "prova del fuoco" più impegnativa, quella della vita reale, dato che i tiratori americani sparano in media molto di più dei nostri, e molto più intensamente. Del resto, è normale che un Design nuovo ed innovativo possa, all'inizio, presentare qualche spigolosità, ed è questo il motivo per cui si sente tanto spesso parlare di "richiami" per pistole vendute sul mercato statunitense.
Alla USFA và comunque riconosciuto il merito di aver risposto ai difetti riscontrati con la prontezza e la serietà che ci si aspetterebbe più da una grande impresa che non da un'azienda di piccole-medie dimensioni: non solo inviando lo "Upgrade Kit" a chi ne facesse richiesta e conformando tutte le ZiP.22 prodotte da quel momento in poi al nuovo Standard, ma anche sostituendo gratuitamente (o rimborsando, in base alle preferenze dei clienti) le armi che, in seguito ai difetti di fabbrica, fossero rimaste irreparabilmente danneggiate.
Dopo la diffusione dello "Upgrade Kit", il numero di lamentele riscontrate si è drasticamente ridotto, anche se il Design della ZiP.22 deve ancora conquistare in pieno i cuori e le menti dei tiratori americani e del resto del mondo.
Proprio per fare maggiormente breccia, la USFA ha recentemente lanciato alcuni interessanti accessori per la ZiP.22: per la precisione si tratta del sistema ZX-30 − che migliora l'affidabilità quando la ZiP.22 viene utilizzata con i caricatori estesi Ruger BX-25 da venticinque colpi pensati per la carabina Ruger 10/22; dello Action Hold Back − un accessorio esterno che consente sia all'otturatore dell'arma di rimanere bloccato in apertura quando il caricatore viene svuotato che al tiratore di bloccare l'otturatore medesimo in apertura senza dover mantenere la pressione sull'apposita levetta o dover inserire oggetti estranei, quali bandierine o bossoli, nella finestra d'espulsione, dato che la ZiP.22 per via dell'impostazione tecnica semplicissima non è dotata di uno Hold Open integrato; e dello ZiP Belt Clip − un passante da cintura che consente di portare la pistola ZiP.22 sulla propria persona, sia in modo occulto che manifesto (per il poligono o per la difesa personale), dato che per la ZiP.22, vista la sua peculiare foggia, non esistono fondine commerciali adeguate.
Il prossimo passo pare, ora, essere la prospettiva conquista del mercato europeo. In occasione della fiera di Norimberga, infatti, la USFA ha annunciato di aver stretto accordi commerciali con un importante distributore tedesco − la ben nota Waffen Schumacher − che d'oggi in poi non solo distribuirà direttamente la ZiP.22 nei paesi del nord Europa, ma fungerà da tramite tra i distributori dei singoli paesi europei e l'azienda produttrice negli Stati Uniti.
Gli unici due nei sono relativi alla disponibilità e al prezzo. A causa della ben nota corsa agli acquisti che ha travolto il mercato statunitense nei mesi passati, e che ancora non si è chetata del tutto, non sono molti gli esemplari di pistola ZiP.22 presenti in Europa e nella disponibilità di Waffen Schumacher, quasi tutti peraltro già sotto prenotazione; sempre a causa della rarità, il prezzo è lievitato dai circa 180.00US$ originali ad una prospettiva di quasi 500.00€, colpa anche delle imposte e dei dazi d'importazione sul territorio UE.
Nonostante tutto, noi di ALL4SHOOTERS.COM continuiamo a guardare con un certo interesse alla ZiP.22: l'arma ha molte potenzialità, decisamente non ancora sviluppate o svelate al massimo. Attendiamo dunque l'arrivo sul mercato italiano (l'arma è già classificata come comune dal Banco Nazionale di Prova), magari ad un prezzo più vicino a quello statunitense che a quello tedesco, per poterla provare in prima persona e discuterne più approfonditamente.