Un paio dʼanni fa, il gruppo tedesco UMAREX Sportwaffen GmbH è entrato di prepotenza sul mercato delle armi da fuoco a percussione anulare di derivazione militare (quelle che negli USA sono chiamate “Rockin' Rimfires”, un settore nel quale in passato aziende italiane come la Nuova Jager erano principi!) con le carabine M16-OPS e M4-OPS marchiate “Colt-Walther”. Prodotte infatti dalla leggendaria Carl Walther GmbH di Ulm, azienda detenuta al 100% dalla Umarex, esse riproducevano le carabine M16 e M4 della statunitense Colt in versione sportiva, semiautomatica a percussione anulare (calibro .22 Long Rifle, per la precisione). In seguito fu il turno delle “Umarex-HK”, versioni in .22 dei fucili HK-416, delle SMG MP5 e MP7. Per il 2012, giusto in tempo per lo SHOT Show, il gruppo Umarex annuncia lʼimminente lancio di una nuova serie di Rockinʼ Rimfires prodotte da Walther, questa volta ispirate alla più classica arma israeliana: il mitra UZI.
Denominate “Walther IWI UZI.22”, queste armi saranno disponibili a partire da metà gennaio 2012 in una panoplia di varianti, come pistole e carabine. Il modello base è la UZI.22 Pistol, che riprende le linee della “UZI Pistol” in cal.9mm (versione semiautomatica della mitraglietta “Micro-UZI”) con una significativa riduzione di calibro. Sono poche le differenze estetiche tra il nuovo modello in cal.22 e l'arma originale: le dimensioni sono proporzionate in scala 1:1, e lʼaspetto rimane identico, così come l'impostazione dei comandi (sicura manuale sul lato sinistro della cassa, a portata di pollice, sopra il ponticello del grilletto; manetta dʼarmamento sopra il castello superiore; mire metalliche regolabili protette da alette laterali; sicura a pressione allʼimpugnatura); i cambiamenti sono invece estremi tanto nella meccanica quanto nel sistema di funzionamento, che è basato su una normale chiusura labile con sfruttamento del rinculo, comʼè la regola per le armi a percussione anulare. La volata presenta un vivo molto stretto, che tradisce di primo acchito la cameratura “sportiva”, e una rotaia MIL-STD-1913 Picatinny posizionata anteriormente rispetto alla guardia del grilletto permette l'installazione di ottiche di mira. Il principio di funzionamento è solo semiautomatico, il caricatore contenuto nellʼimpugnatura può contenere, a seconda delle versioni e del mercato a cui è destinata, da un minimo di 15 a un massimo di 20 colpi cal.22-Long Rifle. Della UZI.22 Pistol esiste anche una seconda variante, denominata UZI.22SD, con prolungamento di canna mascherata da falso silenziatore tozzo e una quadrupla interfaccia Picatinny dʼintorno.
Di dimensioni maggiori è la UZI.22, che riproduce nellʼaspetto la UZI-SMG Standard, con tanto di calciolo collassabile e impostazione dei comandi, ma rimane sovrapponibile alla UZI.22 Pistol per quanto riguarda calibro e principio di funzionamento, oltre che per la destinazione dʼuso prettamente sportiva. Per il resto, le armi sono fedeli alle originali militari: portano persino i marchi dell'israeliana IWI, e sono prodotte nello stesso modo (stampaggi di lamiera, alluminio, sintetico per i guardamani), tantʼè che il peso rimane lo stesso. Decisamente si tratta di prodotti molto appetibili per i tiratori civili appassionati di armi d'impostazione militare, e perché no, anche per lʼaddestramento. Stante la recente abolizione del Catalogo Nazionale delle Armi Comuni da Sparo, speriamo di vederle presto in Italia; nel frattempo, vi renderemo conto del successo che sortiranno o meno allo SHOT Show di Las Vegas.