Articolo disponibile anche in altre lingue
Sono passati oltre trent'anni da quando la Fratelli Tanfoglio di Gardone Val Trompia ha lanciato la sua prima pistola semi-automatica moderna, di grosso calibro e ad alta capacità, in contrasto con le piccole tascabili che sino ad allora aveva prodotto.
Nota, a seconda dei paesi e dei distributori, come TA-90, GT-21 o TZ-75, la nuova pistola della Tanfoglio era un clone − realizzato su licenza e in maniera onesta anche dal punto di vista delle tecnologie e della qualità − della CZ-75 cecoslovacca, molto apprezzata ma all'epoca decisamente rara in occidente.
È stato l'inizio di una nuova era per l'azienda: il lancio nel settore delle "Wondernines" ha aperto alla Tanfoglio un nuovo mondo intero di utilizzatori civili e professionali. Oggi, a tre decenni di distanza, non è più Tanfoglio a "clonare" CZ ma viceversa: è l'azienda ceca ad aver intavolato una proficua collaborazione con l'azienda italiana per modernizzare, nel corso degli anni, la sua piattaforme d'armi corte che pareva francamente stantia subito dopo la fine della Guerra Fredda.
Spetta alla Tanfoglio il merito di aver spinto la piattaforma CZ-75 verso le vette di modernità e versatilità per cui oggi è conosciuta. La Tanfoglio è stata la prima azienda italiana a proporre una pistola semi-automatica prodotta in massa con fusto polimerico, e si trattava proprio di una variante modernizzata della CZ-75: la serie FORCE e FORCE-99, nota come EAA Witness-P negli Stati Uniti e presa dalle aziende ceche ALFA-PROJ e LUVO e dalla filippina Armscor come base per i loro modelli "Combat", "Defender", ČZ-TT e MAPP.
Sin dal suo lancio nel 1997 − ed ancora in seguito con le varianti migliorate lanciate dal 1999 in poi e per tutto il decennio 2000 − la linea di pistole semi-automatiche Tanfoglio "Force" si è guadagnata un ottimo seguito commerciale e di critica in tutto il mondo.
Mentre le eccezionali creazioni della Tanfoglio con fusto metallico diventavano gli strumenti con cui i campioni di tiro dinamico vincevano trofei su trofei, infatti, le pistole delle serie "Force" e "Force 99" entravano a far parte del Gotha delle favorite tra gli operatori di Polizia locale e di sicurezza privata in tutto il mondo, e riscuotevano successo anche tra i semplici cittadini alla ricerca di un'arma affidabile per la difesa personale ed abitativa, grazie al peso ridotto e dunque alla maggiore facilità di porto, sia occulto che manifesto
Prodotte nei calibri 9x19 e 9x21-IMI, .40 Smith & Wesson, .45 ACP e 10mm-Auto, le pistole della serie Tanfoglio "Force" sono oggi disponibili in diverse versioni compatte e Full-Size, con due diversi tipi di sicura manuale, e in versioni con fusto rotaiato.
Allo stato dei fatti, la linea Tanfoglio "Force" e "Force-99" rappresenta la migliore alternativa, in base al rapporto qualità-prezzo, nel campo delle pistole da difesa-servizio rispetto ai prodotti ben più costosi offerti da blasonatissime aziende americane ed europee.
Versioni in calibro .380 ACP (9 Corto), .32 ACP (7,65 Browning), .22 Long Rifle, .38 Super Auto, e camerate per munizionamenti non letali con palla in gomma sono state altresì sviluppate per la vendita in quei paesi le cui leggi pongono particolari restrizioni al possesso civile di armi corte o di alcuni calibri.
Il più recente capitolo nella fortunata storia della linea Tanfoglio "Force" si è scritto nei giorni dal 19 al 22 novembre scorso, a Parigi, ove nell'area espositiva di Villepinte si è tenuta l'edizione 2013 del MILIPOL, l'esposizione dedicata alle armi, agli equipaggiamenti e alla tecnologia per i corpi di sicurezza dello Stato.
Dando seguito alle richieste di numerose agenzie di Pubblica Sicurezza che, in Italia e all'estero, hanno acquisito le pistole della serie "Force", la Tanfoglio ha presentato una variante per applicazioni speciali della medesima, che si caratterizza per la presenza di una canna filettata per l'impiego di silenziatori o soppressori/moderatori di suono.
Grazie a questo sviluppo, le unità speciali (tipo SWAT) delle forze di Polizia − soprattutto estere − che hanno adottato la Tanfoglio "Force" potranno usare direttamente le armi nelle operazioni ad alto rischio senza dover acquistare canne Aftermarket prodotte da terze parti per potervi installare dispositivi di soppressione della firma sonora. Altrettanto vale per quegli operatori speciali dei corpi armati dello Stato a livelli più elevati − in particolar modo quelli operanti nell'Intelligence e negli ambienti della sicurezza nazionale − che hanno acquistato pistole Tanfoglio in virtù della loro natura "commerciale" e dunque non riconducibile direttamente all'appartenenza ad una specifica agenzia: elemento chiave per le operazioni "coperte".
La Tanfoglio non ha ancora chiarito se intenda o meno distribuire le canne filettate come accessorio anche per le pistole della serie "Force" già in circolazione.
Se così fosse, tuttavia, il vantaggio per gli enti che l'hanno adottata sarebbe innegabile: si potrebbero convertire rapidamente le armi già in arsenale all'impiego di silenziatori, per quelle situazioni in cui la precisione deve necessariamente andare a braccetto con la silenziosità al fine di ridurre al minimo le perdite umane − si pensi, ad esempio, alle operazioni di soccorso ostaggi.
Le varianti per applicazioni speciali della serie Tanfoglio "Force" saranno disponibili con fusto in polimero e in acciaio inossidabile, con o senza rotaia tattica MIL-STD-1913 "Picatinny" per accessori sotto il Dust Cover, e con due opzioni per il sistema di sicurezza: una sicura manuale singola sul fusto o una levetta doppia sul carrello, con opzione abbatticane per il porto in Condition Two.