La ditta Tanfoglio S.n.c. di Gardone Val Trompia, è conosciuta da anni per la produzione di armi sportive e da difesa. Le pistole Tanfoglio sono esportate in tutto il mondo e possono vantare una presenza ricorrente sui campi di tiro nelle mani di campioni e appassionati che praticano varie specialità di tiro dinamico. Questo è dovuto alla bontà dei prodotti e all’ottima assistenza postvendita. Nel ricco catalogo dell’azienda abbiamo esaminato due pistole che sebbene abbiano un costo contenuto, non hanno nulla da invidiare ad altri modelli più costosi prodotti dalla Tanfoglio. Le pistole modello Force L e Combat Sport, sono dedicate alla specialità I.D.P.A, al tiro dinamico classe “Production” e a chiunque voglia sperimentare il tiro ludico, volendo utilizzare un’arma di grosso calibro. Oltre i modelli in 9 mm, sono disponibili versioni in .40 S&W, .38 SA, 10 mm Auto e .45 ACP. Le due pistole hanno una organizzazione meccanica identica ma differiscono per alcuni particolari che potrebbero far preferire un modello in favore dell’altro.
Le pistole sono fornite in una resistente valigetta rossa che reca stampigliato il logo della fabbrica. All’interno troviamo i due caricatori forniti a corredo con l’arma, due scovoli per la pulizia, una bustina contenente una brugola e un cacciavite occorrenti per la regolazione della tacca di mira e un esauriente manuale ricco di foto che, come al solito, raccomandiamo di leggere prima di iniziare a manipolare l’arma.
Il modello Force L, differisce dal modello Combat principalmente per il materiale del fusto realizzato in tecnopolimero. Il carrello in acciaio al carbonio ha una finitura nera opaca. Il modello Combat è realizzato completamente in acciaio inox satinato. Questo determina pesi e misure leggermente dissimili che potranno fare la differenza durante la scelta dell’arma. Il modello Force, grazie all’impiego dei polimeri, ha un peso di 850 g, mentre il modello Combat Sport raggiunge i 1150 g.
L’ergonomia è a leggero vantaggio del modello Force che non necessitando delle guancette, vanta un’impugnatura più smilza rispetto al modello in acciaio che monta guance tre in gomma. Il peso della Combat andrà a vantaggio del rinculo anche se il fusto in polimero della Force, sembrerebbe ammorbidire la sensazione del rinculo ma, parlando di “sensazione”, questa sarà appunto soggettiva.
Per il resto le due pistole vantano delle leve raggruppate e facilmente raggiungibili. La sicura manuale è posizionata rispettando l’ergonomia, impedendone qualsiasi azionamento involontario. È ugualmente raggiungibile con facilità sia la leva di arresto carrello sia il pulsante sgancio caricatore. Gli intagli di presa consentono un efficace arretramento del carrello. La conformazione del fusto, incavata sotto l’elsa, facilita il raggiungimento del grilletto anche a chi non dispone di mani grandi. La pistola Combat dispone della ormai consueta slitta ricavata nel sotto canna che consente di applicare ausili visivi o di puntamento.
Le Tanfoglio modello Force L e Combat Sport, sono pistole semiautomatiche a cane esterno, dotate di scatto in doppia e singola azione.
Una delle caratteristiche delle pistole Tanfoglio è l’impiego di chiusura e funzionamento a corto rinculo di canna sistema Petter, impiegato nella rinomata pistola Sig P 210. Al pari di questa, il vincolo tra canna e carrello è realizzato mediante due risalti ricavati sulla canna che si adattano nelle rispettive sedi create sul cielo del carrello. Nello zoccolo inferiore della canna, è ricavata un'apposita asola a forma di L che durante il ciclo di sparo provvede a guidare verso il basso la parte posteriore della canna stessa. Un’altra particolarità delle pistole Tanfoglio, al pari della pistola Sig P 210 è di avere le guide del carrello otturatore, ricavate internamente all’incastellatura e non all’esterno di questa come avviene nella maggior parte delle pistole semiautomatiche. La lunghezza delle guide così congegnate porta beneficio alla precisione dell’arma, migliorando l’accoppiamento tra fusto e carrello.
Il funzionamento delle pistole Tanfoglio avviene in seguito al rifornimento del caricatore e all’inserimento dello stesso nell’apposito alloggiamento. Si potrà inserire il colpo in canna arretrando il carrello e rilasciandolo. Questo movimento provvederà ad armare il cane e attivare i congegni di scatto. L’arma sarà pronta a sparare appena sarà esercitata la trazione sul grilletto.
Allʼatto dello sparo canna e carrello arretrano unitamente grazie al vincolo ottenuto tra i risalti della canna con le sedi del carrello. Dopo pochi millimetri la fresatura a L, ricavata nello zoccolo della canna, impegnando il traversino della leva arresto carrello, costringe la stessa a ruotare verso il basso e fermarsi, il carrello può così svincolarsi e proseguire da solo la sua corsa retrograda, provvedendo nel suo tragitto ad armare nuovamente il cane. Esaurita lʼenergia cinetica, la molla di recupero distendendosi riporta lʼarma in chiusura. In questa fase il carrello preleva, grazie alla nervatura dʼalimentazione, unʼaltra cartuccia sospingendola nella camera di cartuccia e consentendo lo sparo del successivo colpo. Il ciclo si completerà fino all’esaurimento delle cartucce contenute nel caricatore. Sparata l’ultima cartuccia, la leva arresto carrello, sospinta verso l’alto dalla soletta elevatrice del caricatore, intercetterà la fresatura presente sul lato sinistro del carrello che rimarrà bloccato in apertura. Le armi dotate di azione di scatto mista, dopo l’inserimento della cartuccia nella camera di cartuccia, potranno iniziare il ciclo di sparo dopo aver riportato il cane in posizione di riposo, utilizzando la doppia azione.
Le pistole modello Force e modello Combat, sono dotate di una sicura manuale posta sul fusto che può essere attivata sia a cane armato, sia a cane abbattuto, permettendo di utilizzare queste armi in base alle esigenze sportive del caso. È inoltre presente la sicura automatica al percussore.
Lo smontaggio ordinario delle pistole è rapido e non richiede attrezzi.
Dopo il necessario accertamento di arma scarica, basterà impugnare l’arma con la mano forte facendo in modo di avvolgere il carrello con le dita mentre il pollice passerà sotto l’elsa. In questo modo si potrà facilmente arretrare il carrello con una sola mano fino a far allineare i due piccoli dot ricavati rispettivamente nella parte posteriore del fusto e del carrello. Si potrà ora sfilare la leva arresto carrello che funge anche da chiavistello di smontaggio e da guida del sistema di chiusura, quindi separare il carrello dal fusto sfilandolo in avanti. Di seguito si potrà togliere l’asta guida molla con relativa molla e separare la canna dal fusto.
I due caricatori in lamierino metallico della capacità di 16 cartucce sono provvisti dei fori di controllo e hanno un vistoso elevatore rosso che migliora il controllo visivo del loro stato.
Le due pistole adottano sofisticate tacche di mira LPA regolabili in alzo e deriva. Le tacche di mira sono inserite in fresature a coda di rondine e tenute in sede da due brugole. La regolazione avviene tramite un piccolo cacciavite fornito in dotazione. Un punto a favore lo ottiene la Force L per quanto riguarda il mirino che oltre a essere nero opaco, è riportato sul carrello, fissato tramite una brugola e facilmente sostituibile. Il mirino della Combat Sport è al contrario ricavato sul carrello e risulta meno acquisibile dato il colore dell’acciaio inox. Nulla di irrisolvibile con un buon pennarello indelebile nero opaco.
Le due pistole sono destinate alle competizioni sportive ma ove permesso, in assenza di leggi bizzarre, possono essere impiegate anche per difesa personale.
Abbiamo testato le armi con diverse scatole di cartucce prodotte da varie aziende. I test hanno rivelato la bontà del prodotto. Malgrado le pistole fossero state tirate fuori dalla scatola senza ricevere nessuna cura sia la Force sia la Combat hanno digerito cartucce di varia potenza e forma di palla. Cartucce con palle in piombo, ramate, troncoconiche e ricaricate con varie dosi di polvere non hanno impensierito le due Tanfoglio.
La precisione è stata testata su bersagli da Tiro Dinamico posti a 12 m. La rosata è stata estremamente concentrata per entrambe.
Aumentando la velocità non è stato possibile uscire fuori dalla Alfa del bersaglio. La sensazione allo sparo, sebbene ci siano differenze di peso, sono state abbastanza simili in quanto il peso maggiore della Combat è stato compensato dalla morbidezza del polimero e dall’impugnatura più magra della Force L. Da notare che il carrello che scorre molto basso rispetto l’impugnatura tende a diminuire il rilevamento delle pistole Tanfoglio, a beneficio della cadenza di tiro, permettendo il ritorno in punteria con facilità.
Quale scegliere? Arduo dilemma. Noi consiglieremmo la Force a chi ha mani non troppo grandi mentre la Combat Sport a chi non sopporta il polimero. Per il resto rimane solo una questione di gusti personali in quanto le due pistole funzionano in maniera impeccabile e hanno un rapporto qualità prezzo che non esiteremmo definire eccezionale.