Smith & Wesson, uno dei maggiori sponsor dell’IDPA (International Defensive Pistol Association), che promuove il tiro più affine a quello difensivo, ha studiato per questo sport una versione del revolver 686. L’arma, col blasone del Performance Center della casa, è denominato SSR ed è in calibro .357 Magnum. La precisione di questa cartuccia, unita alla traiettoria molto tesa, è controbilanciata dall’eccessiva penetrazione della palla e dalla difficoltà di maneggio per i tiratori mediamente addestrati, a causa del rinculo generato. Il telaio L impiegato per il 686 è nato nel 1981 ed è stato studiato appositamente per questo calibro, per risolvere i problemi evidenziati nei revolver in .357 basati sul più delicato telaio K.
Il revolver è fornito in una valigetta con il manuale, le chiavi per la sicura manuale e un lucchetto con cavo d’acciaio.
I revolver 686 di Smith & Wesson sono veri e propri muli: la struttura dell’arma e gli acciai impiegati permettono di abusare di questo revolver senza paura di comprometterne il funzionamento.
Il regolamento SSR impone una canna non oltre i 4,2” e un peso non superiore a 1190 g. Per rientrare in questi limiti la canna, da 4”, è alleggerita con delle fresature laterali mentre il sottocanna è rastremato verso la volata, portando il peso a 1085 g. I revolver in generale hanno una ergonomia che consente a chiunque di impugnarli con facilità. Il 686 non ha dimensioni propriamente tascabili, nonostante ciò, le guancette di legno rendono l’impugnatura gestibile anche utilizzando le cartucce a piena potenza. A corredo è fornita una seconda impugnatura in gomma morbida con intagli per le dita, abbastanza grippante. L’arma in prova è in acciaio inox spazzolata opaca. Le guancette, in legno povero ma funzionali, sono tinte in nero opaco e si accoppiano bene all’ inox e al nero delle mire.
Lo SSR è un vero attrezzo sportivo, curato nella meccanica, con un timing perfetto, scatti eccezionali e precisione indiscutibile. In ogni caso il revolver si concede un cane e un grilletto forgiato e tartarugato. Il pulsante d’apertura del tamburo è del tipo moderno, più ergonomico, che favorisce la pressione applicata dal pollice durante l’apertura del cilindro. La molla del cane, tipo bossed, lavorata con una particolare nervatura, riduce il peso di scatto in doppia azione almeno del 20% rispetto a quella standard. Le camere del tamburo sono svasate per aumentare la velocità di rifornimento. Il grilletto è dotato di “trigger stop” per il controllo del collasso di retro scatto, costituito da una vite posta dietro il grilletto, che rende la regolazione molto semplice.
A differenza dei modelli precedenti, questo 686 ha il percussore caricato a molla posizionato sul castello. Lo SSR, nonostante le migliorie apportate, ha mantenuto la meccanica dei revolver con castello L, ora denominato medium, caratterizzata dalla classica molla a lamina. Lo scatto è ad azione mista.
La rotazione del tamburo avviene in senso antiorario ed è provocata dall’azione del bocciolo, che impegna i denti dell’estrattore stellare del cilindro, in seguito all’arretramento del cane. La meccanica dei revolver Smith&Wesson prevede due punti di chiusura, attuati dal pistone dell’asta di rotazione e tramite il dente di arresto del cilindro. Lo scatto in singola azione è leggero e netto. La doppia azione dei revolver Smith & Wesson permette di effettuare tiri con grande precisione, grazie alla fluidità e costanza del peso di scatto fino a fine corsa, si lascia partire il colpo quasi “imprevedibilmente”, evitando al tiratore di irrigidire la mano nell’ultimo istante.
Dal punto di vista delle sicure, Smith & Wesson progettò verso la metà degli anni ’40 il sistema di sicura definitivo, denominato “hammer block”. Questo sistema, adottato anche sul 686, è costituito da una stanghetta che impedisce al percussore di raggiungere l’innesco fino a quando il grilletto non è premuto. In ottemperanza alle leggi in vigore in alcuni stati americani, lo SSR è dotato di una ulteriore sicura che blocca il meccanismo dell’arma, attivabile tramite una chiave. Il ben realizzato mirino è fissato sulla canna con una spina e quindi può essere sostituito dall’utilizzatore. In effetti, visto l’uso sportivo, la sostituzione con un mirino a fibra ottica velocizzerebbe l’acquisizione dei congegni di mira, specie in condizioni di luce sfavorevoli. La tacca di mira è regolabile in alzo e deriva.
L’arma è nata per essere impiegata sui campi di tiro: il meccanismo funziona come un orologio e tutti gli accorgimenti per rientrare nei parametri stabiliti dal regolamento IDPA sono stati rispettati. L’impiego di questo revolver può essere esteso anche al campo della difesa abitativa e personale. Il calibro impiegato non difetta di potenza anzi, alle volte questa è anche eccessiva. L’affidabilità delle armi a rotazione, la loro semplicità d’uso, la mancanza di sicure manuali – serrature a parte – da dover disinserire sotto stress, ancora oggi ne fanno degli insuperabili strumenti per la difesa personale. Il 686 è, a nostro avviso, uno dei revolver più affidabili e precisi in commercio.
Durante la prova abbiamo utilizzato caricamenti commerciali anche di notevole potenza che hanno evidenziato le eccellenti doti dell’arma. Con le cartucce Fiocchi Black Mamba i colpi si sono concentrati tanto da fare praticamente un buco solo.
Possiamo paragonare questo revolver a un veicolo sportivo, come un motociclo elaborato da competizione. La discreta, ma ben percepibile all’uso, accuratizzazione apportata dalla casa eviteranno all’appassionato di rivolgersi all’armaiolo per costosi interventi meccanici mentre, per difesa personale, la sicurezza di avere un’arma dal funzionamento impeccabile, dotata anche di eccellente precisione, non potrà che aumentare la tranquillità dell’utilizzatore. Da considerare che la produzione del 686 SSR, venduto a un prezzo neanche eccessivo, è discontinua. I collezionisti e i tiratori sono avvertiti.