Test: Pistole Smith & Wesson Miltary & Police  M2.0 TS e NTS in calibro 10 mm Auto: il ritorno del "cartuccione"...

Presentata sul mercato circa quarant'anni fa, la cartuccia 10 mm Auto inizialmente accolta con grandi speranze, ma presto mostrò i suoi limiti e dopo una ventina d’anni di esistenza a dir poco travagliata era scomparsa nell'oscurità. Per molto tempo il 10mm Auto è stata considerato solo l’ennesimo calibro morto sul piano commerciale, ma ora l'interesse verso questa potente cartuccia sembra essere di nuovo in aumento. 

La ricca dotazione dell’arma comprende le piastrine per il montaggio della maggior parte dei mirini a punto rosso mini.

Ma facciamo un passo indietro: siamo nel 1986 e in risposta alla tristemente nota "sparatoria di Miami", in cui due criminali si erano scontrati con la polizia della città americana uccidendo due agenti e ferendone altri cinque prima di essere abbattuti, l’FBI iniziò a cercare una cartuccia di maggiore potenza rispetto al 9 Luger e al .38 Special che si erano dimostrati troppo carenti. Il 10 mm Auto offriva inizialmente alcuni vantaggi: era significativamente più potente del 9 mm Luger e superava facilmente le prestazioni del .45 ACP con un colpo in più nel caricatore in una Colt Delta Elite (piattaforma 1911). Il 10 mm Auto, all'epoca poco conosciuto, era già sul mercato da diversi anni. Era stato sviluppato intorno al 1980 dal colonnello Jeff Cooper, uno dei promotori dell'IPSC. Nel 1983 Norma Precision presentò sul mercato la cartuccia e con la Bren-Ten arrivò una pistola progettata appositamente per spararla. Anche Smith & Wesson propose una pistola in 10 mm Auto, chiamata Modello 1076 e vinse la gara dell'FBI contro l’eterno rivale Colt.

Nel 1989 l'agenzia federale adottò la pistola e le munizioni in calibro 10 mm Auto per il servizio operativo, tuttavia, poco dopo la sua introduzione, molti agenti, soprattutto donne, ne criticarono il pesante rinculo. A seconda del caricamento, l’energia della cartuccia 10 mm Auto si raggiungeva e superava i 750 joule, nella gamma di un revolver calibro .357 Magnum. L’evoluzione della cartuccia portò dapprima a un caricamento più leggero che mantenne la denominazione di 10 mm (noto come FBI load) e quindi alla nascita del .40 Smith & Wesson.

Nel giro di poco tempo la carriera “statale” del 10 Auto si concluse in fretta come era iniziata. La pistola S&W 1076 per l’FBI fu prodotta in piccole quantità, circa 2.400 pezzi, dal 1989 al 1993. Si differenziava dal modello di serie per le mire Trijicon a tre punti, per un grilletto diverso e per la mancanza della sicura del caricatore. Per l'FBI erano disponibili anche caricatori monofilari da 11 e 15 colpi anziché 9. Intorno al 1990, l'FBI pagava 295 dollari per una S&W 1076 con due caricatori da 9, quattro da 11 e uno da 15 colpi. Dopo il pensionamento, poche pistole dell'FBI sono entrate nel mercato civile e ora sono molto ricercate dai collezionisti. A seconda delle condizioni, della storia, del numero di caricatori e del fatto che la scatola originale sia in buone condizioni, i prezzi variano da 1.500 a 3.000 dollari. 

L'asta visibile nella foto di smontaggio accanto al dorsalino serve innanzitutto come ausilio per la loro sostituzione.

Dal 2021, cioè dopo circa 28 anni, Smith & Wesson offre nuovamente la M&P M2.0, una pistola full-size in 10 mm Auto. La base è la M&P già introdotta nel 2005. La realizzazione di una versione in 10 mm sulla base di una pistola d'ordinanza precedentemente prodotta in calibri più deboli (9 mm Luger, .40 S&W e .45 ACP) dimostra la qualità della piattaforma originale. Dopotutto, l'adattamento al 10 mm Auto non ha richiesto grandi modifiche. Certo, è stato necessario realizzare una molla di recupero adattata e una camera di cartuccia più lunga. Anche il caricatore da 15 colpi, con il suo elevatore in plastica di colore giallo brillante, è stato adattato. Per il resto, la M&P è rimasta fedele a sé stessa: un'impugnatura in polimero rinforzato con fibra di vetro con quattro dorsalini intercambiabili, un'eccentrica procedura di smontaggio con una leva di disattivazione del grilletto e l'equipaggiamento lussureggiante con sette piastre di adattamento per montare un’ottica mini-reflex direttamente sul carrello. La lista di modelli compatibili con la S&W Ten Auto comprende anche modelli piuttosto costosi come Trijicon, Leupold, Docter o C-More. La Smith & Wesson M&P M2.0 è disponibile con due diverse lunghezze di canna: 4 e 4,6 pollici, che corrispondono rispettivamente 102 e 115 millimetri.

Abbiamo montato il mirino reflex Leupold Delta Point Pro e il Noblex NV Sight II plus

Il mirino reflex Leupold Delta Point Pro può essere montato facilmente, ma la sua base non permette l’uso in co witness delle mire metalliche.

Prima ancora di sparare con le Smith & Wesson TS e NTS abbiamo incontrato il primo problema: dopo aver montato il mirino reflex Leupold, nonostante la tacca di mira e il mirino siano altissimi, i tester hanno letteralmente visto nero. La base del Leupold è talmente alta che non permette di fornire un'immagine del bersaglio "co-witness". Detto in parole semplici, se il punto rosso si spegne, le mire metalliche sono inservibili. Probabilmente Smith & Wesson ha incluso il modello Leupold nel suo elenco di mire compatibili perché trattandosi di un prodotto di qualità ritiene improbabile che possa guastarsi. Il modello più economico della lista è l’IPSC di Noblex (ex Docter), che comunque costa circa 450 euro.

I mirini che abbiamo montato sulle nostre armi per la prova in poligono sono il Leupold Delta Point Pro e il Noblex NV Sight II plus Law Enforcement (prezzo circa 529 euro). Durante il montaggio, oltre alla ricca scelta di piastre di adattamento, è stata apprezzata anche la selezione delle viti, già preparate in fabbrica con vernice bloccante. Mettendo una accanto all’altra le due versioni della S&W Military & Police M2.0 si nota che il carrello e la canna della versione compatta sono più corti di circa 15 mm, altre differenze non se ne notano. La ragione di questa differenza marginale risiede probabilmente più nelle restrizioni all'importazione di alcuni paesi che nello sforzo di produrre un modello compatto vero e proprio, che avrebbe previsto anche un'impugnatura più corta.

In poligono con la Smith & Wesson M&P M2.0 in calibro 10mm Auto

Le impressionanti dimensioni della cartuccia 10mm Auto (rispettivamente seconda da sinistra e da destra) rispetto al 9mm Luger (ai lati) e al .45 ACP (coppia centrale).

Sulla linea di tiro entrambe le versioni della M&P M2.0 si sono comportate bene: i proiettili sono finiti tutti sul bersaglio nel punto mirato, e anche la cartuccia più potente, con un’energia di oltre 800 joule, si è dimostrata sorprendentemente controllabile e molto precisa. La vera arma segreta di questa pistola sono i dorsalini intercambiabili che fanno miracoli nel rendere la pistola perfettamente impugnabile e quindi facile da tenere sotto controllo.

La Smith & Wesson M&P offre ben quattro dorsalini intercambiabili che si adattano a quasi tutte le misure della mano.

Ancora oggi, molti considerano i pannelli dell’impugnatura o i dorsalini intercambiabili un'assurdità o al limite una moda passeggera. Certo, è bello sapere che qualcuno riesce a controllare il rinculo di una pistola in calibro 9 o .40 con la sola forza bruta, ma bisogna pensare anche alle donne e ai giovani di corporatura minuta che potrebbero avere problemi a sparare serie veloci con questi valori di rinculo relativamente bassi se l'ergonomia dell'impugnatura non si adattasse perfettamente alla mano del tiratore.

Il test è stato leggermente limitato dall'attuale carenza di munizioni commerciali in calibro 10mm Auto e ci siamo ritrovati a sparare con munizioni PMC, che non vengono più prodotte, e che hanno fornito il valore energetico più alto. Tuttavia, questo non ha importanza per la valutazione soggettiva del rinculo percepito. Per quanto riguarda la maneggevolezza, lo scatto a due stadi, sorprendentemente ben definito, si è rivelato piacevole su entrambe le pistole, e ha permesso uno sgancio pulito nonostante il peso del grilletto inizialmente relativamente alto.

Inizialmente alto significa che dopo l'applicazione dell'olio per armi Liqui Moly GUNTEC, il peso di trazione è sceso da circa 2.600 grammi a poco meno di 2.200 grammi. Tirando in appoggio e con il giusto mirino reflex, le rosate a 25 metri hanno un diametro medio di 60 millimetri. Nel corso del test non si sono verificati malfunzionamenti di alcun tipo.

Smith & Wesson M&P M2.0 TS e NTS in 10 mm Auto caratteristiche e prezzi

Produttore:
Smith & Wesson
Modello:
Military & Police M2.0 Optics Ready
Calibro:
10mm Auto
Capacità caricatore:
15 colpi
Dimensioni (LxLaxA):
200/185*x32x142 mm
Lunghezza canna:
115/102 ** mm
Passo di rigatura:
1:406 mm (1:16")
Peso dello scatto:
circa 2000 grammi
Peso:
860 grammi *** circa
Prezzo:
937euro (921 euro modello compatto)
Dotazione: sette piastrine per ottica, quattro dorsalini, un caricatore di scorta e lucchetto
* = Lungh. modello compatto, **= Lungh. canna modello compatto, *** = Peso modello compatto compreso il punto rosso

Smith & Wesson M&P M2.0: le nostre conclusioni

Lo smontaggio della pistola richiede l’utilizzo dell’astina già vista nella foto 2. Si noti la leva della sicura ambidestra e l’ampio tunnel del caricatore bifilare.

Non appena saranno disponibili proveremo altri modelli di pistole in calibro 10 mm Auto di altri produttori. Sembra comunque che con questa versione S&W abbia fatto centro. La combinazione di M&P e 10 mm Auto consente anche ai tiratori meno esperti di provare la potenza di una cartuccia Magnum in una pistola di dimensioni standard e il risultato è davvero convincente. Sicuramente si tratta di una pistola da tenere in considerazione se si cerca una pistola affidabile ed ergonomica, ma con quel tocco di potenza in più.

  Ci è piaciuto:

  Non ci è piaciuto:

- Prestazioni da cartuccia Magnum e grande controllabilità

- Eccellente rapporto qualità/prezzo

- Spazio vuoto tra fusto e carrello

Per saperne di più sul punto rosso della Noblex visitate il sito dell’azienda

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