La SIG Sauer P232 a nostro avviso è la regina delle pistole semiautomatiche compatte a chiusura labile per difesa personale. Ancora in produzione a distanza di venti anni dalla commercializzazione, e ben quaranta dal modello P230 da cui deriva, la P232 è definita con orgoglio un “classico di alta precisione tra le armi compatte per la difesa” dal produttore tedesco.
Pistola semiautomatica Sauer und Sohn 38H
La P232 è stata anche prodotta in 7.65 Browning, ma noi ci concentreremo sulla versione in .380 ACP o 9mm Corto, unica cameratura ancora in produzione e disponibile sul mercato.
La P232 è basata sulla famosa P230, a sua volta erede della Sauer und Sohn 38H, una pistola semiautomatica compatta della fine degli anni ‘30 in Germania.
Molte soluzioni tecniche della 38H le ritroviamo nella 230, come l’azione mista, la leva abbatticane e la soluzione con chiusura labile a massa con molla di recupero coassiale alla canna, che consente di mantenere compatta l’arma e soprattutto mantiene l’asse della canna basso sulla mano.
La P230 è stata adottata da molti corpi di Polizia e alcuni reparti militari, come il SAS britannico e le polizie svizzera e giapponese.
Quest’ultima selezionò la P230 in calibro 7.65 Browning come nuova arma per sostituire i vetusti revolver in dotazione ma richiese molte modifiche, come l’anello per il correggiolo e la presenza di una sicura manuale esterna.
Quest’arma fu adottata come P230-JP; SIG Sauer eliminò correggiolo e sicura, portando le altre 60 modifiche, quasi tutte interne, nella sua produzione di serie. La pistola così aggiornata diventa la P232.
SIG Sauer P232 Black: dettagli tecnici
La P232 è un’arma interamente in metallo, con chiusura labile e canna fissa in acciaio Inox lunga 92 mm, con molla di recupero coassiale alla canna e caricatore monofilare da 7 colpi in calibro 9 Corto.
Lo scatto è ad azione mista, singola e doppia, con percussore inerziale e cane esterno; la sicura automatica è al percussore.
Il cane è pochissimo sporgente grazie alle alette del carrello che lo proteggono completamente sui lati.
L’aggancio del caricatore è alla base dell’impugnatura, soluzione classica e da molti considerata poco pratica. Basta un poco di abitudine però per cambiare con velocità accettabile il caricatore, e inoltre con questo sistema c’è la garanzia che il caricatore non si sganci nel momento peggiore…
L’assenza di qualsiasi tipo di sicura manuale è una scelta molto moderna, considerando che l’arma è stata presentata a metà degli anni ‘70.
Una caratteristica di quest’arma è la presenza della leva abbatticane, un vero e proprio “marchio di fabbrica” presente su quasi tutte le armi ad azione mista della SIG Sauer.
La leva permette di disarmare con sicurezza il cane con il colpo in canna, lasciando il cane in mezza monta, posizione di riposo essendo comunque il cane del tipo a rimbalzo, per un porto abbastanza sicuro con il colpo in canna. Altra assenza, la leva di hold open. Finiti i colpi, il carrello rimane arretrato ma per mandarlo in chiusura su di un caricatore pieno occorre arretrarlo leggermente.
SIG Sauer P232 in tre versioni: Black, SL e DuoTone
Questa pistola è disponibile in vari modelli; la versione Black che proviamo oggi ha il fusto in lega di alluminio anodizzato nero e carrello in acciaio brunito. La versione SL è interamente in acciaio inossidabile, compreso il fusto, e per questo pesa un poco di più. È anche disponibile una versione DuoTone. In tutti i modelli la canna è sempre Inox. Gli organi di mira sono di qualità e dimensioni eccellenti, la tacca è montata su coda di rondine bloccata con un grano Allen ed è registrabile in deriva, mentre il mirino è fisso.
L’aspetto è classico, “vintage”, molti direbbero datato o vecchio, ma la P232 ha una sua eleganza, con linee filanti e pulite.
Relativamente leggera e compatta, senza sporgenze che possono impigliarsi o dare fastidio nel porto a contatto col corpo, è priva di sicure manuali e perfettamente equilibrata come dimensioni per un impiego comodo e sicuro.
Non è troppo piccola da risultare fastidiosa o difficile da impugnare, non è tanto grande da impedire l’occultamento anche in abiti estivi.
L’impugnatura, grazie alle guance avvolgenti Hogue di grande qualità montate di serie su alcuni modelli, è particolarmente comoda e degna di armi molto più ingombranti.
Lo sforzo per armare il carrello è superiore alle armi a chiusura geometrica ma inferiore alle aspettative e alla media delle pistole Blowback, anche grazie alle dimensioni del carrello stesso.
Lo scatto è molto lungo nella doppia azione con un peso di scatto intorno ai 5 chili; la singola azione ha un peso di scatto di circa 2 chili. Non ha alcuna filatura, impuntamento o difetto, molto morbido, fluido, con pochissimo collasso di retroscatto. Piacevolissimo.
Sensazioni al tiro
Il rinculo è secco, nervoso, è un impulso rapidissimo che si trasmette alla mano ma mai spiacevole, anche con cartucce pepate – come le Black Mamba della Fiocchi - direi controllabile e meno violento della stragrande maggioranza delle pistole ultracompatte moderne nello stesso calibro, molte delle quali hanno anche il vantaggio di una chiusura geometrica Browning, come la Glock 42.
Abbiamo provato la pistola con alcune cartucce del commercio, le Fiocchi nel caricamento Classic con palla FMJ da 95 grani e Top Target con palla ramata da 100 grani, e le Top Defence Black Mamba - di cui avevamo una manciata - con palla TC FMJ da 85 grani. Le più morbide sono le Fiocchi Classic.
La precisione è eccellente, si possono ottenere rosate di tutto rispetto a 7 e 10 metri e le mire con riferimenti a tre punti, di dimensioni più che generose, nonostante la ridotta lunghezza di mira, permettono di divertirsi anche a distanze maggiori.
Ricordo che però la stragrande maggioranza dei conflitti a fuoco avvengono a distanze anche ben inferiori ai 7 metri.
L’estrazione è veloce e sicura, usando fondine adeguate; la fondina che stiamo usando è una inside Tech-Grip generica Blackhawk!, comoda e pressoché invisibile.
Portiamo la P232 con il colpo in canna, sempre pronta; il porto "alla israeliana", del quale comunque non siamo i migliori sostenitori, non è proprio adatto a questa pistola.
L’unico altro comando a parte la leva abbatticane e ovviamente il grilletto presente sulla P232 è la leva di smontaggio davanti alla guardia del grilletto, che una volta ruotata rimane sulla pistola evitando perciò di perderla.
Il carrello si può arretrare e quindi sganciare da dietro e sfilare da davanti, per uno smontaggio da campagna facile e veloce. La canna rimane fissata al fusto.
Concludiamo dicendo che la P232 rimane un riferimento per qualità, equilibrio, prestazioni e occultabilità; il calibro 9 Corto a nostro avviso è più che adeguato per la difesa personale, e la pistola è una eccellente scelta come arma da difesa, da backup, e per il porto dissimulato, anche in abiti estivi.
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