Una delle differenze principali tra il mercato delle armi civili statunitense e quello europeo è data dalla grandissima presenza, nel primo, di produttori di parti cosiddette “aftermarket”, ovvero componenti perfettamente intercambiabili con quelli originali. Canne, carrelli, upper e lower receiver, gruppi di scatto, caricatori, organi di mira, ma anche calci e guancette sono disponibili sia come ricambio (e quindi con forme e dimensioni identiche all’originale) sia in versione estesa, maggiorata, migliorata (o semplicemente diversa) in modo da poter personalizzare le armi secondo i propri gusti. Negli ultimi tempi alcune delle aziende nate per produrre accessori sono riuscite a fare il grande passo, diventando produttori di armi a tutti gli effetti. È il caso ad esempio della Zev Technologies che, nata nel proverbiale garage per produrre gruppi di scatto, grazie al suo successo si è trasformata oggi in un produttore di pistole in stile Glock di altissimo livello.
Più o meno lo stesso percorso ha portato la Anderson Manufacturing di Hebron, nello stato del Kentucky, che è passata dalla produzione di accessori alle armi intere, con un catalogo che oggi conta diverse varianti di “black rifle” e due versioni di una pistola da difesa con fusto in polimero e percussore lanciato, la Kiger 9c.
La pistola semiautomatica Kiger 9c e 9C PRO
Basata su uno schema meccanico e operativo ormai più che collaudato, la Kiger 9c è una pistola semiautomatica in calibro 9mm Luger con sistema di funzionamento a chiusura geometrica. Il fusto è in polimero e ospita un caricatore bifilare della Magpul dalla capacità di 15+1 cartucce. Per la vendita negli stati dove la capacità di fuoco delle pistole è limitata, la 9c è invece equipaggiata con un caricatore limitato a 10 colpi. Il sistema di scatto è a percussore lanciato, con un peso di sgancio del grilletto di 2,5 chilogrammi (5,5 libbre). La Kiger 9c è realizzata in versione standard e PRO e quest’ultima si distingue immediatamente per le fresature di alleggerimento che interessano la parte anteriore del carrello e altri dettagli che vedremo in seguito. Per entrambi i modelli la lunghezza della canna è di 3,9 pollici, pari a 10 centimetri.
La semiautomatica Kiger 9c è costruita su un fusto che discende idealmente da quello della celebre pistola austriaca, tanto che ogni sua parte è compatibile con il modello G19 terza generazione, ripensato per offrire una maggiore ergonomia. I pannelli laterali dell’impugnatura hanno una superficie corrugata a buccia d’arancia mentre quelli anteriore e posteriore hanno una rigatura trasversale che accentua l’impugnabilità. La coda di castoro è allungata, in moda da impedire qualsiasi contatto tra la mano forte e il carrello in movimento, e un profondo svaso è ricavato anche alla base del ponticello del grilletto; questo consente di impugnare la pistola più saldamente e più in alto, con benefici effetti sul controllo del rilevamento. La faccia anteriore e quella inferiore del ponticello sono rigate in modo da offrire una superficie solida per impugnare la pistola a due mani. Su entrambi i lati del fusto sono presenti due aree con superficie antiscivolo, una in corrispondenza della leva di sgancio del carrello, l’altra lungo il “dust cover” con funzione di indicizzazione della presa. Detto in modo semplice, sono superfici riconoscibili al tatto da usare come riferimento per la corretta impugnatura e posizionamento delle dita. Nella versione PRO sia il comando di sgancio del carrello sia quello del caricatore sono sovradimensionati, ma mentre il primo è reversibile, il secondo è presente sul solo lato sinistro. Immancabile la slitta Picatinny che consente di montare sul dust cover una torcia o altri accessori simili.
Il carrello della Kiger 9c, normale o alleggerito
Il carrello in acciaio 416 della Kiger 9c è disponibile in versione standard oppure con finestre di alleggerimento sul tratto anteriore e fresatura per il montaggio diretto dell’ottica (versione PRO). Canna e carrello hanno una finitura DLC di colore nero opaco. Entrambi i modelli montano di serie un set di mire meccaniche compatibili con quelle Glock ma quelle del modello PRO sono rialzate in modo da poter essere usate in tandem (o come dicono gli americani, in co-witness) con il collimatore a punto rosso. Altra concessione alla moda contemporanea è la presenza di fresature di presa del carrello anche nella sezione anteriore. Tutte le superfici piane del carrello sono leggermente incassate per creare una riduzione del peso. A prescindere dall’effettiva utilità l’effetto estetico è notevole: la complessità delle superfici di questa pistola è notevole e implica parecchio lavoro e trasmette un’impressione di grande impegno costruttivo.
Parlando di prezzi, negli USA il modello 9c standard costa 429 dollari, mentre per portarsi a casa il modello PRO servono “ben” 539 dollari. Considerando che i prezzi possono essere tradotti direttamente in euro, non si può che guardare con un occhio diverso queste pistole che, è bene ricordarlo, sono costruite interamente negli USA, un argomento commerciale che oltreoceano è sempre assai convincente.
Le vedremo mai in Italia? Chissà. Il mercato delle pistole da difesa da noi non è particolarmente effervescente come negli USA, ma qualche distributore illuminato potrebbe anche prendere in considerazione l’idea di farne arrivare qualche esemplare, visto il prezzo di listino concorrenziale. Se nel frattempo ne volete sapere di più, potete visitare il sito web della Anderson Manufacturing.
Kiger 9c: scheda tecnica e prezzo
Produttore: | Anderson Manufacturing |
Modello: | Kiger 9c – 9c PRO |
Calibro: | 9 mm Luger |
Capacità: | 15 + 1 cartucce |
Lunghezza canna: | 3.9" (100 mm) |
Mire: | tacca registrabile, mirino fisso |
Fusto: | polimero |
Sicure: | sul grilletto, automatica sul percussore |
Peso di scatto: | circa 2,5 kg |
Dimensioni (LxLaxA): | 186x32x131 mm |
Peso: | circa 566 grammi |
Prezzo: | 429-539 dollari (negli USA) |