Sarà messa all'asta alla fine di Novembre un'arma che ha cambiato la storia della letteratura mondiale dell'Ottocento. Si tratta di un revolver tipo Lefacheux calibro 7 millimetri a sei colpi, con impugnatura in legno e grilletto ripiegabile. Il revolver riporta il numero di matricola 14096 e i punzoni del Banco Nazionale di Liegi in uso dal 1853 al 1877; la data di costruzione è probabilmente il 1870. Sulla faccia anteriore del tamburo si trovano punzonate le lettere JS, probabilmente il marchio di un sub appaltatore non identificato.
I fatti legati a questo revolver si svolsero il 10 luglio del 1873 a Bruxelles, dove Verlaine si trovava insieme ad Arthur Rimbaud, anch'egli poeta, al quale era legato sentimentalmente.
Lo stesso giorno Verlaine, che in quel periodo conduceva un'esistenza vagabonda e annebbiata dall'abuso di alcool, scrisse alcune lettere ai parenti manifestando l'intenzione di uccidersi, ma poi passò la mattina chiuso nella sua stanza d'albergo, a bere.
Quando Arthur Rimbaud lo raggiunse per controllare che non avesse messo in pratica gli insani propositi che covava da tempo, tra i due scoppiò un alterco.
Rimbaud, esasperato, manifestò all'amante l'intenzione di lasciarlo e a quel punto Verlaine impugnò il revolver e sparò due colpi all'indirizzo del giovane poeta. Uno dei due colpi si conficcò nel caminetto, l'altro ferì leggermente al polso Rimbaud.
Nonostante Rimbaud avesse deciso di non denunciare l'amico, la notizia divenne presto di pubblico dominio e ne seguì uno scandalo che vide la condanna di Verlaine a due anni di prigione, per aggressione e pederastia, che all'epoca era considerato un crimine molto grave.
Il poeta scontò la pena nel carcere di Mons dal quale uscì dopo 555 giorni, profondamente cambiato e convertito al cattolicesimo.
La polizia di Bruxelles conservò la pistola per diverso tempo, poi vedendo che Verlaine non si faceva vivo per riprenderla (incredibile, ma all'epoca le cose andavano così) la consegnò alla stessa armeria Montigny dove rimase in un magazzino fino al 1981, quando l'armeria fallì.
Il titolare dell'armeria allora regalò il revolver all'amico Jacques Ruth, un collezionista di armi che lo aveva aiutato a liquidare l'azienda, il quale la conservò senza approfondire se la storia del revolver fosse vera o solo una leggenda.
Ma quando nel 1995 uscì il film “Poeti dall'inferno” che rievocava la vicenda, Ruth decise di verificare la storia del controverso revolver.
Riuscì a recuperare i registri dell'epoca dal quale risultava che l'arma era stata effettivamente venduta a Verlaine il 10 luglio 1873.
Per pignoleria collezionistica va detto che nel film, interpretato da Leonardo Di Caprio (Rimbaud) e David Thewlis (Verlaine), nella scena incriminata, e che vedete nella foto di apertura, il revolver usato dal poeta maledetto è un St. Etienne 1892, ordinanza francese in calibro 8 Lebel prodotto a partire dal 1892 e quindi anacronistico.
Il revolver sarà messo all'asta nella sede parigina di Christies's il prossimo 30 novembre, con un prezzo di partenza tra i 50 mila e i 70 mila Euro.
Per ulteriori informazioni:
http://www.christies.com/about-us/press-archive/details?PressReleaseID=8485&lid=1