Le nostre periodiche visite all’armeria Gunstore Bunker di Milano danno sempre i loro frutti, non tanto per merito nostro, quanto per il dinamismo di Massimo e Samuele, i due titolari, che riescono sempre a scovare e a proporre armi rare e particolari. È il caso di questa pistola Fiala Arms in calibro .22 Long Rifle, di cui Massimo ci spiega tutto nel video.
Anthony Fiala, classe 1869 era un personaggio degno di figurare in un libro di Jules Verne, o di Jack London. Di origine italiana, fu esploratore artico, disegnatore, fotografo, chimico e giornalista; nel 1914 accompagnò l'ex presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt in una spedizione nelle aree ancora inesplorate del Brasile. Uomo dai mille talenti, cercò anche di diventare un imprenditore armiero, ma in questo caso con poco successo.
La pistola “non semiautomatica” di Fiala
L’arma che vi presentiamo fa parte della produzione originale a della Fiala Arms di New Haven, nel Connecticut (la stessa città in cui operava Winchester Repeating Arms) e risale al 1920. Nonostante l’aspetto sia quello di una pistola semiautomatica in calibro .22 Long Rifle, l’arma in realtà è a ripetizione manuale ed è sprovvista di una molla di recupero. Il moto del carrello serve solo a prelevare dal caricatore e inserire il colpo in camera, ma una volta che la cartuccia è camerata, resta bloccato. Dopo lo sparo il carrello deve essere sbloccato manualmente premendo su un pulsante situato sul lato sinistro del fusto; a questo punto arretrandolo si estrae il bossolo spento e si è pronti a ripetere la sequenza.
La pistola di Fiala per il resto è costruita e rifinita molto bene, con una bella brunitura ed eleganti guancette in legno di noce non zigrinate; è contenuta in un raffinato cofanetto in legno foderato in velluto viola che stride un po’ con il rude impiego previsto dall’ideatore di quest’arma. Ma non è forse questo il bello? Molte armi che oggi sono considerate rare lo sono proprio perché le intenzioni del loro inventore e la realtà dei fatti, o del mercato non coincidevano, e non ebbero il successo sperato.
Sta di fatto che gli esemplari prodotti dalla Fiala Arms dal 1920 al 1923 furono poco più di 4000, dopodiché l'azienda chiuse i battenti e cedette i diritti di costruzione ad altri produttori che continuarono per qualche anno a proporre l'arma sul mercato senza particolare fortuna. Quella che vi presentiamo nel video porta il marchio dell’orso polare e appartiene quindi alla produzione originale Fiala Arms.
Ma per quale motivo Fiala decise di non rendere semiautomatica la sua arma? A quanto pare nel corso delle sue spedizioni artiche Anthony Fiala aveva avuto qualche brutta esperienza con le armi semiautomatiche esposte a temperature molto al di sotto dello zero; quindi, riteneva che una pistola a ripetizione manuale fosse più adatta al clima rigido del Grande Nord.
Per estendere la versatilità di quella che secondo lui doveva essere una “survival gun” in grado di affrontare qualsiasi circostanza, Fiala aveva progettato un sistema molto semplice per cambiare la canna, disponibile in tre diverse lunghezze: 2,75 pollici (7 cm), 7,5 pollici (19 cm) e 20,5 pollici (51 cm). Si potrebbe stare a discutere per mesi se la scelta del calibro .22 LR fosse quella ideale per affrontare orsi polari o branchi di lupi affamati, ma non è questa la sede. Quello che è certo è che a distanza di cent’anni il signor Anthony Fiala continua a essere legato a questo intrigante pezzo da collezione, di cui potrete scoprire altre caratteristiche curiose guardando il nostro video.