Il grande Renato Castelli, già direttore della rivista TAC Armi e poi fondatore di Armi e Tiro aveva un modo molto efficace per definire le armi, ma anche gli oggetti in generale, che secondo lui presentavano un grado eccessivo di complicazione: “Come rendere il facile difficile attraverso l’inutile”. E devo dire che quando Biagio De Santis mi ha chiamato per propormi la prova della semiautomatica Korth PRS con chiusura a rulli, la prima cosa che mi è tornata in mente è stata la definizione di Castelli. La Korth PRS, infatti, è stata una vera e propria meteora: presentata allo SHOT Show del 2014 e camerata in calibro 9 Luger e .45 ACP la PRS pur essendo presente sul sito del produttore tedesco è etichettata come “non disponibile”. Il fatto che nel frattempo Korth sia diventato il distributore per la Germania delle raffinate (e altrettanto costose) pistole Nighthawk di produzione americana, lascia intuire che il progetto sia stato almeno momentaneamente accantonato.
La Korth PRS: una 1911 soltanto all’apparenza
La sigla "PRS" sta internazionalmente per "Pistol Rolleraction System" ovvero “pistola con sistema di azione a rullo. In pratica la Korth PRS è una pistola semiautomatica con caricatore monofilare (in calibro 9x19 o ,45 ACP) il cui funzionamento prevede una canna fissa e un otturatore separato dal carrello e dotato di un sistema di ritardo di apertura a rulli, derivato da quello che abbiamo già visto in precedenza sulla Heckler & Koch P9S, aggiornato e adattato al calibro .45 ACP. I vantaggi offerti da questo sistema, almeno sulla carta, sono una maggiore precisione, dal momento che la meccanica è meno sensibile alle deviazioni del primo colpo e ai diversi impulsi durante la ripetizione. Un altro vantaggio è rappresentato dal fatto che eventuali appendici montate sulla volata come contrappesi, compensatori o silenziatori, non possono avere alcuna influenza negativa sul funzionamento dell'arma. Nel sistema, tecnicamente definito "semi-rigid movably supported roller breech", la contropressione del bossolo scorre linearmente sulla testa dell’otturatore durante il processo di sparo e viene trasmessa ai rulli di chiusura.
Circa un terzo della superficie di questi rulli poggia su entrambi i lati in un incavo corrispondente in una forcella situata dietro la camera di cartuccia. I lati opposti dei rulli poggiano sulla testa inclinata dell'otturatore. Al momento dello sparo la forza reattiva del bossolo che tende ad arretrare viene così suddivisa verso l'interno e verso l'esterno. Le forze dirette verso l'interno fanno sì che il portaotturatore smussato si sposti all'indietro. In questo modo si crea lo spazio per i rulli di appoggio che si spostano verso l'interno della testa dell'otturatore e quindi può iniziare il rinculo della testa dell'otturatore, con il quale anche il bossolo viene estratto dalla camera di cartuccia.
Ma le caratteristiche uniche della PRS non si fermano al sistema di sparo: il carrello, ad esempio, scorre su una coppia di guide parallele che si sviluppano sul tratto posteriore del fusto, e che sono presenti anche sui fianchi del monoblocco a forma di diapason in cui è ricava la culatta. La Korth PRS è una pistola molto selettiva per quanto riguarda il munizionamento, dal quale dipende evidentemente molta della stupefacente precisione di cui l’arma è capace (ma che noi non abbiamo riscontrato): lo conferma il fatto che inizialmente era venduta con tre diverse molle di recupero per lo stesso calibro, e tre buffer (ammortizzatori di rinculo). Ma non vogliamo anticiparvi troppo di quello che vedrete nel video qui di seguito.
Korth PRS: fu vera gloria? Vediamolo nel video
Che senso ha prendere il progetto di pistola più collaudato della storia e aggiungervi decine di pezzi in più, realizzati con precisione e tolleranza da orologio svizzero, fino a ritrovarsi con una pistola che pesa quasi un chilo e mezzo e costa quasi cinquemila euro? In teoria tutto questo servirebbe ad avere una precisione e una dolcezza allo sparo enormemente superiori a quelle offerte da una 1911 convenzionale.
Abbiamo avuto la rara occasione di provare ben due versioni della Korth PRS, una con canna da 5 e una con canna da 6 pollici ed entrambe dotate di un contrappeso in volata che ospita il mirino e la slitta Picatinny.
Lo scopo del filmato era di confrontare la precisione, la sensazione di rinculo e il rilevamento delle la PRS (in due lunghezze di canna) con una collaudatissima e super economica 1911. Inoltre, avendone l’occasione, abbiamo sparato anche con una semiautomatica Pardini GT 45, una pistola semiautomatica di grosso calibro pensata esplicitamente per il tiro sportivo, e che presenta un’ispirazione filosoficamente simile a quella della PRS, ma senza troppe complicazioni sul piano tecnico. Premettiamo che la cronica penuria di cartucce che da tempo colpisce l’Italia ci ha impedito di provare diversi tipi di munizioni, come avremmo voluto, per cui ci siamo dovuti accontentare di un solo tipo di una sola marca, ma d’altra parte è una circostanza reale che potrebbe capitare a tutti; quindi, abbiamo deciso di proseguire con la prova. Vi lasciamo al nostro video e vi invitiamo a commentare le considerazioni di Biagio De Santis, che, come di consueto, si è prestato a fare da tester. Infine, ringraziamo l’armeria Gunbank di Lograto per l’ospitalità nel suo attrezzatissimo poligono e per il supporto tecnico, Restate sintonizzati!
Korth PRS: scheda tecnica e prezzo al pubblico
Produttore | Korth Germania |
Modello | PRS |
Calibro | .45 ACP (anche in 9x19) |
Capacità caricatore | 8/10 cartucce |
Materiali | fusto e carrello in acciaio |
Lunghezza canna | 6" (152 mm) oppure 5" (127 mm) |
Organi di mira | tacca di mira micrometrica regolabile, mirino a rampa con riferimenti bianchi |
Sicura | manuale a leva sul fusto, automatica sul dorso |
Peso dello scatto | SA: circa 1090 grammi |
Peso totale (compreso il caricatore) | 1.529 grammi |
Prezzo | in Italia circa 5000 euro |