La scelta di un’arma per porto difensivo non può essere fatta per un mero senso estetico o optando per “l’arma del momento”. Bisogna tenere sicuramente conto di aspetti già ampiamente discussi da molti addetti del settore, come il calibro, la tipologia, il peso, ecc. ed io aggiungerei anche l’analisi del contesto e l’esposizione reale al possibile rischio da dover fronteggiare in caso di impiego, quale extrema ratio, contro una possibile minaccia armata.
L’arma per tale scopo può essere individuata solo tra quelle catalogate “comuni” ed il mercato, tra pistole semiautomatiche e revolver, offre un’ampia gamma di prodotti. Sicuramente ciò che dobbiamo tenere in considerazione è che questa per legge, va portata in maniera non visibile, quindi le dimensioni sono un fattore importante per la scelta di un possibile prodotto. L’occultabilità dello strumento può essere determinante anche se non tralasciamo il fattore sorpresa. Altrettanto il peso, soprattutto perché l’arma ci seguirà nell’arco delle 24 h e questo sul lungo periodo potrebbe crearci dei problemi.
Un’arma da difesa deve essere corredata da una appropriata fondina, che deve garantire un’adeguata ritenzione contro la caduta accidentale, ma anche permettere l’immediata estrazione in caso di bisogno, soprattutto perché le cose accadono quando meno ce lo aspettiamo in situazione di pericolo, facciamo ciò che abbiamo instintivizzato o siamo addestrati a fare sotto stress.
Video: Kimber K6s SS Laser Grip calibro .357 Magnum al test
Il profilo dell’arma è molto importante, in quanto deve essere progettato in maniera da non interferire in estrazione con gli indumenti che andremo ad indossare, cosa che potrebbe risultare fatale in un attacco armato.
Il calibro logicamente deve essere consono a interrompere in maniera efficace e istantanea una possibile minaccia, così come il numero di colpi a disposizione. Le semiautomatiche da porto occulto che siano esse in calibro 9 Corto (poco utilizzato), 9x21, .45 ACP presentano spesso piccoli caricatori monofilari da 6 colpi proprio per contenere peso ed ingombri, quindi a parte un colpo in più in canna (o meglio, in camera di cartuccia) per chi lo adopera, siamo molto vicini al revolver. Questi ultimi sicuramente hanno una serie di vantaggi spesso tralasciati con l’avvento delle semiautomatiche. Innanzitutto, non presentano problematiche dovute a possibili inceppamenti di varia natura, tantomeno abbiamo perdite di tempo (frazioni di secondo) nello scarrellamento e non hanno sicure accessorie che potrebbero essere d’intralcio. Quindi, a meno che non ci servano armi con caricatori bifilari fino a 20 colpi, il revolver può essere considerato una valida scelta primaria da molti o di back-up quale arma secondaria.
Ciò che abbiamo fatto in questa recensione è stato proprio quello di scegliere un’arma tra le tante disponibili, che per caratteristiche costruttive e funzionali poteva rispondere alle nostre esigenze di sicurezza. Il tutto al fine di testarla realmente sul campo, considerando ed amplificando una serie di fattori spesso non presi in considerazione, tipo contesto dove ci troviamo a muoverci, nostre attività professionali, hobby, sport, aspetti collegati alla manutenzione ed alle esposizioni alle sollecitazioni esterne.
Kimber K6s SS. Il rinascimento della pistola a tamburo
Abbiamo così individuato, volendo avere anche un’arma di fascia medio alta al fianco, il revolver Kimber K6S SS calibro .357 Magnum, con impugnatura CTC Crimson Trace con Laser grips LG-950 e canna da due pollici, corredata della fondina dedicata in cuoio, importata dall’America, dall’armeria Paganini di Torino.
Dopo averla provata in bianco e poi a fuoco in un poligono, impiegando munizioni di vario genere in calibro .38 Special e in .357 Magnum, abbiamo proceduto a regolare il punto d’impatto del Laser ad una distanza consona alle nostre esigenze. Questa operazione, facilmente eseguibile anche per i meno avvezzi, avviene per mezzo di una chiave che ci viene fornita nella confezione. Due punti di accesso sono posti sulla guancetta destra, in corrispondenza dell’uscita del fascio di luce Laser e regolano l’alzo e la deriva dello stesso. Sullo stesso lato dell’impugnatura nella parte bassa abbiamo poi il pulsante di disinserimento della funzione Laser, questo se il pulsante è in posizione switch “on”, si attiva automaticamente quando impugniamo l’arma, ciò avviene grazie alla pressione del dito medio su un pulsante in gomma, posto sulla faccia anteriore dell’impugnatura proprio sotto il ponticello.
Per due mesi abbiamo portata al seguito Kimber K6S 2”, per testarne realmente e al meglio le caratteristiche in ogni condizione. Per far emergere eventuali anomalie e qualità dei materiali è stata esposta anche a pioggia, eccessi di polvere, nonché sollecitazioni casuali, abrasioni da contatto con gli indumenti eccetera. Il revolver, nel suo complesso ha risposto egregiamente. Le foto sono state realizzate al termine delle prove di porto, logicamente si possono notare residui evidenti di polvere, residui di sparo e leggeri accumuli sotto al grilletto di “pelucchi” degli indumenti. Volutamente l’arma non è stata pulita ed a fine percorso l’abbiamo riportata in poligono e provata a fuoco, come potete vedere nel video. Tutto questo per valutare le reali potenzialità di questa Kimber, come se fosse davvero un oggetto non da “armadietto blindato” ma realmente da fianco e che all’esigenza potrebbe essere utile a salvarci la vita.
Il revolver Kimber K6S SS 2“LG ha lavorato egregiamente e senza alcun problema. Abbiamo anche testato l’estrazione dalla fondina, sia in bianco sia a fuoco e non abbiamo mai avuto problemi di estrazione, anche provando ad utilizzare fondine inside o dalla tasca. Ricordiamo infatti che questo piccolo ma potente revolver ha il cane interno che lo rende sicuramente consono a sparare anche in situazioni estreme da dentro le tasche.
La celebre doppia azione Kimber, di cui è dotato il K6S SS, permette anche tiri mirati grazie alla sua fluidità e al peso di scatto alleggerito. Seppur sparando in sola doppia azione sembra quasi si tratti di una singola.
Le forme sono equilibrate e ben progettate, si confronta per dimensioni con molte armi da difesa, tra le quali però eccelle per molti aspetti tecnici. Gli angoli sono totalmente smussati. Gli organi di mira sono generosi, inseriti in contrasto nero nell’acciaio spazzolato del K6s SS LG, tacca e mirino risultano molto visibili con riferimenti bianchi a pallino.
L’arma nata per la difesa personale è studiata per permettere in situazioni di notevole stress di avere un facile ingaggio e per questo è di sicuro vantaggiato l’impiego del Laser incorporato nell’impugnatura Crimson Trace Laser grips di colore rosso. Nella confezione viene fornita oltre alla chiave di regolazione anche garanzia e due scovolini per pulizia della lente dell’LG-950 for Kimber K6s.
L’impugnatura è composta da una parte in legno ed una in gomma. Le guancette in legno presentano zigrinatura intagliata per un ottimo grip e sono fissate a mezzo di una vite Allen, che tolta permette di accedere al vano batteria al litio del Laser. La parte anteriore dell’impugnatura in gomma morbida è ergonomica e ospita il pulsante di accensione del Laser nonché tutto il sistema stesso. La batteria ha una durata di quattro ore in posizione di “on”.
Il tamburo a sei celle è il più sottile della categoria revolver in calibro 357 magnum, ha l’estrattore manuale e presenta le munizioni a pari del bordo dello stesso.
La canna di 2 pollici, sul lato sinistro ha inciso la dicitura “K6s” e sul destro la “357 Magnum”, oltre ad avere l’adesivo di pericolo del Laser. Questa piccola canna ha permesso comunque di ottenere ottime rosate a varie distanze.
Sul lato sinistro del fusto dietro al tamburo la dicitura incisa nel pieno della casa madre “Kimber”, nonché nella medesima posizione, lato sinistro “KIMBER, YONKERS, NY, USA” sullo stesso lato la matricola. Il ponticello è ampio e permette anche l’utilizzo di guanti. Il rinculo della K6s 2” è gestibile anche con munizioni commerciali 357 magnum, non si accusa se utilizziamo munizioni in 38 Special.
L’arma è molto elegante e di qualità, molto funzionale per l’impiego difensivo ed il porto prolungato dove risulta davvero discreta e facilmente occultabile, in un calibro che permette l’impiego di varie tipologie di munizioni in diverso calibro.
La Kimber K6s SS LG viene venduta completa di speed strips che ospitano sei cartucce di riserva per chi necessitasse di più munizionamento al seguito. Questi a differenza dei classici speed loader tondi permettono di essere più occultabili e con un po’ di addestramento sono facilmente utilizzabili.
Scheda tecnica
Modello | K6S SS 2" CTC LG |
Calibro | .357 Magnum |
Lunghezza canna | 5,08 cm (2 pollici) |
Capacità tamburo | 6 colpi |
Mire | mirino fisso, tacca registrabile |
Scatto | solo doppia azione |
Impugnatura | in legno e gomma sintetica |
Peso | 660 grammi |
Prezzo | 1990 euro |