Il ritorno della pistola Automag in calibro .44 AMP

Ci siamo, dopo anni di annunci e rinvii, l’ultimo nel corso dello SHOT Show del 2018 sembra sia arrivato davvero il momento in cui gli appassionati di armi statunitensi potranno finalmente mettere le mani su una delle pistole più controverse del Ventesimo secolo. Ripercorriamone brevemente la storia.

Bindella ventilata della Automag
La bindella ventilata conferisce alla lunga canna dell’Automag un’estetica piacevolmente nostalgica degli anni Settanta.

La pistola Automag M-180 fu progettata da Max Gera nel 1966 che nel giro di qualche anno riuscì a convincere l’imprenditore Henry Sanford a fondare un’azienda per produrla in serie. In effetti la produzione della Automag iniziò nel 1970 negli stabilimenti della Auto Mag Corporation di Pasadena, in California. La caratteristica principale della Automag era rappresentata dalla cartuccia che sparava, il .44 Auto Magnum Pistol, una versione rimless e pompata del .44 Magnum, allestita sulla base di un bossolo del .308 Winchester tagliato, che spingeva una palla da 240 grani alla rispettabile velocità di 460 metri al secondo. Nonostante l’interesse suscitato grazie alla stampa specializzata e all’apparizione dell’arma in un paio di film di cassetta, dopo circa un anno di attività e circa 3000 esemplari prodotti l’azienda chiuse i battenti. Nel corso degli ultimi decenni il progetto Automag è passato attraverso le mani di diverse aziende americane che hanno cercato di farla rivivere, sempre con scarso successo. Il problema principale della Automag è sempre stato il fatto che a differenza di quanto accadde con la Bren Ten in calibro 10mm Auto, nessuna azienda ha mai prodotto commercialmente le munizioni calibro .44 AMP, e questo naturalmente ha sempre frenato la diffusione dell’arma.

Il ritorno della Automag calibro .44 Auto Magnum Pistol

Dopo tanti proclami ecco finalmente l’annuncio della Auto Mag Ltd, azienda con sede nel South Carolina che nel 2015 aveva acquistato tutti i diritti sul progetto. Da oggi attraverso il sito dell’azienda è possibile prenotare i primi 25 esemplari della pistola in versione con canna da 8,5 pollici (216 mm). L’Automag è disponibile anche con canna da 6,5 pollici. La prenotazione può avvenire attraverso un configuratore che permette di scegliere anche la finitura e altri dettagli, come il materiale delle guancette. Secondo le dichiarazioni dell’azienda l’arma è stata riprogettata impiegando tecnologie e materiali tra i più moderni, ma l’impianto di base resta quello originale, con un sistema di funzionamento a corto rinculo con un otturatore a testina ruotante, molto simile a quello di una carabina semiautomatica tipo AR-15. Lo scatto è in sola singola azione, il caricatore monofilare contiene sette cartucce. Gli organi di mira sono costituiti da una tacca regolabile e da un mirino a lama montato su una bindella ventilata in stile deliziosamente anni Settanta. Il modello classico con canna da 8,5” la cui denominazione esatta è Classic Edition Mod. D viene venduta alla bella cifra di 3795 dollari, pari a circa 3200 euro. Sarà la volta buona o si tratterà dell’ennesima falsa partenza? Il fatto che i possessori di questa pistola dovranno forzatamente ricorrere alla ricarica domestica delle munizioni (i dies sono prodotti dalla Hornady) rappresenta comunque un freno alla sua diffusione. Comunque, l’operazione nostalgia è lodevole, e auguriamo alla Automag un ritorno definitivo sui campi di tiro.

Cofanetto e caricatori della Automag
La spedizione del primo lotto di pistole Automag è già iniziata. L’arma è venduta in un elegante cofanetto, con due caricatori.


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