La principale caratteristica della Glock 19 FTO è la canna allungata (119 contro 102 mm) e filettata alla volata. Dove la legge lo consente, tale filettatura è destinata ad accogliere un soppressore acustico, ma visto che i silenziatori sono vietati dalla normativa italiana, da noi la G19 FTO è destinata a ospitare un compensatore. Nel listino dell'importatore troviamo sia la versione con una ghiera coprifiletto (709 euro) sia quella con installato un compensatore prodotto ad hoc da Toni System, azienda del centro Italia specializzata nella produzione di accessori per carabine, fucili e pistole. Il compensatore è disponibile in vari colori (rosso, nero, grigio, blu) e il prezzo della pistola con esso equipaggiata è di 804 euro.
Un compensatore su misura
Toni System ha realizzato il compensatore impiegando alluminio 7075-T6 (noto come ergal): è una lega di alluminio e zinco impiegata principalmente in campo aeronautico, resistente agli urti, agli sforzi, al peso e alla torsione, ma soprattutto è la lega d'alluminio meno soggetta a termodilatazione: ciò lo rende perfetto per un utilizzo come compensatore, componente che deve sopportare sbalzi termici rilevanti e ripetuti. Toni System è arrivata all’ergal dopo un primo tentativo con l’acciaio, materiale troppo pesante per consentire un corretto ciclo di riarmo del carrello. E anche la leggerezza dell’ergal non è sufficiente: per questo, i progettisti hanno dovuto praticare sei fori nella parte posteriore del compensatore, tre a destra e tre a sinistra della canna, che non partecipano all’azione di sfogo dei gas di sparo, ma sono puramente di alleggerimento.
Altra nota positiva del compensatore Toni System è il fissaggio: mentre molti produttori impiegano un solo grano, applicato nella zona inferiore, l’azienda marchigiana ha deciso d’impiegare due grani – uno a ore cinque e l’altro a ore sette – che assicurano un maggior lunghezza del grano (5-6 mm) e, quindi, una più elevata tenuta dell’accessorio. Con la G19 è disponibile il modello Minor: peso e dimensioni del Major (disponibile per la G17 per chi spara munizioni ricaricate nelle gare di tiro dinamico) ne sconsigliano l’uso sulla G19. Toni System realizza anche diversi guidamolla con molle da 12, 13, 14 e 15 libbre per poter lavorare con ogni munizione in commercio. Passiamo ora all’esame della Gen4 di quest’arma, divenuta un classico per il porto da difesa (la G19 FTO è però classificata come arma sportiva).
La compatta in 9x21
La G19 rappresenta la versione compatta della G17, ottenuta per riduzione della lunghezza di canna (da 114 a 102 mm nel modello standard, 119 nella FTO) e dell’impugnatura (11 mm la differenza, da 138 a 127 mm); questa seconda modifica rispetto al modello originale comporta la riduzione della capienza del caricatore, da 17 a 15 colpi (ricordiamo però che oggi la normativa impone la limitazione a 15 colpi per le armi corte). Più contenuto anche il peso che, con i suoi 595 grammi, è inferiore di 30 grammi all’arma standard. Il modello 19, come tutte le altre versioni compatte negli altri calibri, mantiene la piena compatibilità con i caricatori dell’arma full size.
Tutti i componenti della G19 sono sostituibili con quelli della G17 a eccezione di canna, carrello, fusto, blocchetto di chiusura, molla di ritorno con relativa asta guida-molla, molla dell’hold open. La G19 oggetto della prova è una Gen4, la quarta generazione dell'arma austriaca presentata allo Shot Show del 2010. Inizialmente predisposta per i modelli G17 e G22 (in calibro 9 mm e .40 S&W) ha coinvolto, nello stesso anno, i modelli compact, le G19 e G23), sub compact (G26 e G27) e Competition (G34 e G35) negli stessi calibri. Vediamo brevemente le innovazioni della Gen4.
Guidamolla, dorsalini e comandi
La Generation 4 ha introdotto un nuovo gruppo molla-guidamolla: le due molle telescopiche a spire schiacciate forniscono un'area di lavoro assai più estesa che non la precedente, col risultato che si riduce il rinculo dell'arma, già di per sé contenuto grazie alle caratteristiche di resilienza del fusto in polimero, che è in grado di assorbire e smorzare una componente significativa della forza che si sviluppa al momento dello sparo. La G19 ha, poi, la trama dell'impugnatura della Gen4: le cuspidi presentano una forma piramidale mutuata da quella della versione RTF2 del 2009 ma con il vertice piatto, così da non essere eccessivamente brutali con il palmo della mano. Sul front strap le scanalature anatomiche (introdotte già con la Gen2) facilitano la presa salda dell’arma. Non manca nella G19 il sistema Mbs (Modular back stap) che consente di variare la dimensione del dorsalino dell'impugnatura stessa. A differenza di altre pistole, dove il dorsalino può legittimamente dirsi intercambiabile, in questo caso l'arma nasce con una data impugnatura di dimensioni standard cui possono essere sovrapposti in alternativa i due dorsalini presenti nella confezione di vendita.
Andando questi a sovrammettersi a un dorsalino già esistente mediante due scanalature allo scopo predisposto, necessitano di una spina di fissaggio più lunga rispetto a quella comunque presente sull'arma (e che va a bloccare il sistema di scatto). I dorsalini presentano spessori di 2 e 4 mm così da accomodare praticamente tutte le mani. È evidente che l'impiego di questi accessori supplementari va a modificare la distanza relativa del grilletto (trigger reach).
Il pulsante di sgancio del caricatore ha le dimensioni maggiorate delle Gen4: il significativo sovra-dimensionamento risponde alla necessità di essere raggiungibile anche utilizzando il dorsalino Large, quello più spesso. La sua lunghezza è quindi più che raddoppiata rispetto al passato ed è reversibile, così da accontentare i tiratori mancini che Glock ha trascurato fino alla Gen4. La reversibilità del pulsante ha imposto la realizzazione di una modifica al caricatore in lamiera d’acciaio (nella G19 è da 15 colpi calibro 9x21Imi), che adesso presenta un incavo in più per il suo bloccaggio.
Scatto Safe Action
La G19 adotta l’ormai classica Safe Action, ossia il meccanismo di scatto a semi-doppia azione che non prevede alcuna sicura manuale (o altro comando di disarmo del percussore), ma che offre la fondamentale virtù di riportare l’arma fra un colpo e l’altro automaticamente in condizioni di sicurezza (il peso dello scatto è di circa 2,5 kg).
L’assenza di sicure manuali aumenta la valenza tattica della Glock: l’operatore non è costretto a ragionamenti complessi, ma gli basta estrarre e sparare. A garantire il corretto utilizzo sono le tre sicure automatiche di Casa Glock a ingaggio successivo: quella incorporata al grilletto nella fattispecie di un'appendice mobile (non consente lo sgancio del percussore se non dopo la sua pressione, inibendo l'esplosione del colpo a causa di trazioni laterali sul grilletto o a causa di cadute), quella classica al percussore e quella al disconnettore (che lo porta a contatto con il percussore solo quando si agisca correttamente sull'appendice di scatto).
La meccanica, per concludere, adotta un sistema di chiusura geometrica tipo Browning modificato; la canna presenta una rigatura poligonale e un estrattore che funge anche da indicatore di cartuccia camerata. Solita qualità elevata per i trattamenti superficiali: la finitura in Tenifer è applicata sopra due trattamenti d’indurimento che rende la G19 più resistente a corrosione e altri agenti esterni rispetto allo stesso acciaio inossidabile. Quanto alle mire, la tacca di mira è fissa ed è inserita in una fresatura a coda di rondine; presenta una U bianca in cui è agevole traguardare il puntino bianco presente sul mirino.
La prova a fuoco
Sulla linea di tiro la nostra attenzione è andata tutta alla reazione allo sparo e all’efficacia del compensatore di Toni System. La foto che alleghiamo è molto esplicativa del lavoro svolto da questo accessorio: al momento dello sparo, i gas vengono convogliati ai lati ma soprattutto verso l’alto (l’apertura è molto più ampia), contrastando dunque il naturale impennamento della pistola.
Il risultato è chiaro: scarso impennamento, ritorno rapido sul bersaglio, maggior precisione nelle sequenze di tiro. Per il resto, la G19 FTO è una Glock in tutto e per tutto: ci sarà chi amerà alla follia il suo scatto e chi lo riterrà meno intuitivo rispetto ad altri senza la leva della sicura. Qui, però, siamo sulle preferenze personali. Quanto all’efficacia e alla resa, invece, non ci sono dubbi: la storia di successo della polimerica austriaca è lì a dimostrarlo.