Le vicissitudini economiche seguite all’embargo e la necessità di riqualificare la produzione, uscendo dagli schemi delle armi russe, non ha incoraggiato un vasto fenomeno di esportazione per Crvena Zastava, la fabbrica d’armi serba. Ma con la famiglia delle CZ “serie 9” le cose stanno rapidamente cambiando.
La storia incomincia con la CZ99, che ha dato origine alla CZ99 IPSC, prodotta da NB INAT insieme alle BB21, BB22 e BB23, tutte derivate dalla stessa arma. Zastava, dal canto suo, ne ricavò la Top XX, una pistola per tiro dinamico dalle caratteristiche molto interessanti che purtroppo non vide la produzione di massa. Ma non si sa mai.
La CZ99 introdusse importanti novità, di cui si tiene conto anche nella pistola successiva, evoluzione della precedente, che è questa 999. Loro la chiamano “Tre nove”. La versione Skorpion che vi presentiamo è ancora semplificata rispetto all’originale, in quanto non presenta il selettore che consente di passare dall’azione mista alla DAO e viceversa.
Alla scomparsa di questo dispositivo, una delle poche vere novità nel campo delle pistole semiautomatiche, hanno fatto riscontro alcuni benefici che troverete descritti in seguito.
Gli anni di esperienza della Zastava hanno portato a una delle più semplici, sicure e affidabili pistole esistenti, senza ricorrere ai polimeri. Merito del team guidato da Alexandar Milosevic e comprendente, tra gli altri, l’ingegner Mladenović che ha prestato la sua assistenza nelle prove.
La pistola ha un’eccellente ergonomia. Si adatta anche a mani piccole, come quelle di chi scrive. Il ridisegno dell’impugnatura, per renderla più sottile, ha risolto quello che era praticamente l’unico appunto fatto alla CZ99. È stato molto curato anche lo scatto, che adesso è al livello della Top XX da tiro, pulito e senza impuntamenti di sorta.
Quanto ai materiali, il carrello è in acciaio, a partire da un fucinato lavorato successivamente con modernissime macchine a controllo numerico e presenta nove rilievi per l’armamento. Lo stesso tipo di macchine lavora le parti interne significative, ad esempio cane e controcane, con una precisione che non è raggiungibile da tecniche come la microfusione o lo stampaggio, a meno di costose riprese. Il fusto è nella stessa lega leggera che ha dato eccellente prova di sé con la CZ99, anch’essa lavorata a controllo numerico. L’arma non presenta sicure manuali e ha tre soli controlli esterni. Si tratta del pulsante di sgancio del caricatore, che può essere azionato da entrambi i lati dell’arma, e della leva dell’hold-open, ambidestra, che consente anche il disarmo del cane e della leva che consente lo smontaggio.
Quest’ultima non è ambidestra, come non lo è in quasi tutte le altre pistole al mondo, con ben poche eccezioni. La leva di disarmo del cane è una delle poche parti dell’arma che non siano lavorate dal pieno. L’arma è a prova di caduta, sia con cane armato sia disarmato, per via di una solida sicura al percussore che viene dislocata dalla pressione sul grilletto. Per costruzione, precisa e con tolleranze attentamente calcolate, è decisamente insensibile allo sporco ambientale e pertanto affidabile in ogni condizione di tempo e di terreno. Le mire sono costituite da una tacca e un mirino di tipo tradizionale, entrambi inseriti a coda di rondine nel cielo del carrello e contraddistinti da vistosi punti bianchi, due ai lati della finestra della tacca e uno sul mirino, per la mira in condizione di luce attenuata. Sempre nella parte superiore del carrello, quella che sembra una spina è l’indicatore di camera carica.
L’impugnatura è solcata verticalmente sia nella parte anteriore sia in quella posteriore, al fine di rendere più salda la presa. Il ponticello del grilletto è di tipo combat ma senza esagerazioni, senza cioè assumere forme estreme o avere irritanti zigrinature. Il grilletto è solcato verticalmente.
Con una scelta apprezzabile non si è ceduto alla moda consolidata che prevede, sotto il fusto, una slitta alla quale fissare ogni genere di improbabili accessori. Invece, l’unico accessorio utile fa parte dell’arma. Alludo al sistema che consente di sapere quando nell’arma sono rimasti gli ultimi tre colpi. Funziona così. La vite superiore di fissaggio della guancetta sul lato destro presenta un foro passante assiale. Attraverso questo foro può affacciarsi una punta, attivata da una molla. In pratica, l’elevatore del caricatore ha una molla laterale, compressa contro le pareti del caricatore stesso. Quando quella molla giunge in corrispondenza di un foro sulla parete del caricatore, collocato all’altezza della vite di ritenuta della guancetta, si libera e spinge in fuori la punta che esercita una pressione ben avvertibile sulla mano che impugna l’arma.
Non esiste modo di impugnare la pistola senza che un punto della mano sia in contatto con la vite forata e la pressione della punta è avvertibile anche indossando i guanti. La punta è sempre ritratta quando nel caricatore c’è un numero di colpi diverso da tre, sia in più sia in meno.
La matricola dell’arma è impressa sul lato destro, subito davanti all’hold-open, il calibro è riportato sulla canna in corrispondenza della camera di scoppio. Sempre sul lato destro c’è l’irritante invito a leggere le istruzioni prima di usare l’arma, imposto dalla rapacità degli avvocati statunitensi.
L’arma funziona a corto rinculo secondo il collaudato schema Colt-Browning. L’abbassamento della parte posteriore della canna avviene per contrasto di un piano inclinato, senza la bielletta.
Il contrasto tra canna e carrello non è attuato dall’accoppiamento tra tenoni e recessi ma è dato dall’estremità posteriore della canna, che costituisce l’unico tenone e si incastra di precisione nella finestra di espulsione. La molla di recupero è a treccia, costituita da due trefoli ritorti e non è auto contenuta. L’arma è priva di bushing; il foro di egresso del carrello è molto preciso e questo contribuisce significativamente alla precisione dell’arma. Il guidamolla è tubolare; la sua struttura contribuisce all’ottimale distribuzione dei pesi.
La canna è ricavata per martellatura a freddo ed è cromata sia all’esterno sia all’interno per aumentarne la durata. Per quanto ci è stato detto, non vi sono differenze di metodologia costruttiva tra la CZ99 e questa CZ999, anche se ovviamente la nuova arma ha potuto beneficiare di tutte le osservazioni fatte su quella precedente. Per quanto riguarda l’affidabilità dell’arma precedente, una CZ99 conservata nello showroom dell’azienda ha sparato oltre 63.000 colpi ed è ancora perfettamente funzionante. Il responsabile della progettazione delle armi civili dell'azienda ha riferito che un cliente privato, con un esemplare di quest'arma ha condotto test a fuoco su 120.000 colpi.
L’azienda ha tentato di acquisire quest'arma, ma il proprietario non ne ha voluto sapere. C’è da pensare che dopo 120.000 colpi abbia acquisito una tale dimestichezza con quella specifica pistola da poterla considerare come un’estensione del proprio braccio. Pur con queste premesse, tutt’altro che disprezzabili, si sono affinati ulteriori piccoli particolari e ora ci si aspetta che una canna di CZ999 debba durare 200.000 colpi.
A fuoco
L’arma è stata provata nel poligono di test della Zastava, in una giornata di sole. Il trigger reach è buono anche in doppia azione, con grilletto totalmente avanzato, anche per chi abbia mani piccole. L’arma è stata provata nel calibro 9 Parabellum; camera ogni genere di munizioni senza problemi ed è davvero confortevole allo sparo.
L’alimentazione è agevole, senza impuntamenti; sullo slancio l’arma camera anche un bossolo vuoto inserito nel caricatore. È un test molto cattivo che evidenzierebbe immediatamente qualunque problema. L’ho fatto stando un po’ in disparte e quando ne ho riferito il risultato nessuno è rimasto sorpreso, segno che conoscevano bene l’arma.
Il bersaglio era posto a 25 m; le rosate ottenute sarebbero state tranquillamente nel 9 del bersaglio di pistola standard. La precisione era tale che non è stato necessario cambiare bersaglio tra una serie e l’altra; era sufficiente che l’altro tiratore mirasse in un punto diverso per distinguere bene le due rosate.
Conclusione
Si tratta di una pistola precisa, ben costruita e piacevole all’uso. Per certi versi è un peccato che la versione Skorpion abbia abolito il meccanismo per passare dalla DAO all’azione mista e viceversa. È l’unico di cui si abbia notizia e rappresenta certamente un’importante novità. Ma l’aver soppresso la possibilità di variare il modo di sparo ha consentito uno scatto davvero eccellente. L’arma è attualmente in servizio presso Corpi speciali dell’esercito e della polizia di Serbia, nonché di unità antiterrorismo.
Un particolare interessante: la fabbrica vende più modelli Skorpion che pistole mod. 999 con selettore, benché il costo sia lo stesso per entrambe.
Scheda Tecnica
Produttore: Crvena Zastava, Kragujevac, Serbia
Distributore: Prima Armi
Modello: CZ999 Skorpion
Calibro: 9x19, disponibile anche in .40 S&W
Chiusura: geometrica
Funzionamento: a corto rinculo sistema Colt-Browning modificato
Canna: cromata internamente ed esternamente
Lunghezza canna: 108 mm
Capacità caricatore: 15 colpi
Dimensioni: 198x140x34 mm
Peso: 828 g scarica