Il Leupold MK 4 CQ/T fece la sua prima apparizione sul mercato qualche anno fa, ne arrivarono in Italia poche decine, che andarono subito vendute, e poi…più nulla. L’amministrazione politica statunitense inserì l’articolo all’interno di quella cerchia di prodotti di interesse militare che NON potevano essere destinati al privato e ne vietò l’esportazione se non ai corpi armati dello stato. Da qualche decina di giorni ne è stata liberalizzata la commercializzazione ed il sistema di puntamento è nuovamente disponibile sul mercato.
Il Leupold MK 4 modello CQ/T (close quarter/tactical) è un congegno di puntamento di tipo militare, concepito per poter ingaggiare senza problemi bersagli sia a distanze brevi che medio-lunghe, principalmente studiato per operazioni in ambito urbano dove le distanze di ingaggio possono variare improvvisamente dal brevissimo al medio lungo. Lo sviluppo di questo sistema di puntamento ebbe forte impulso dopo i fatti del 11 settembre...
Come sempre succede dopo eventi simili, le amministrazioni si interrogano, analizzano i fatti, valutano le capacità operative delle forze disponibili e ne studiano i possibili rimedi, emersero cosi i limiti delle varie piattaforme AR 15 – M4 e di quelle che erano le scarse versatilità di impiego sulle varie distanze delle armi individuali disponibili al momento, problemi già noti ma che dopo quel disastro videro un rapido impulso al rinnovamento.
Queste sono poi le ragioni che portarono allo sviluppo di quest’ottica, la ricerca di un sistema di puntamento più efficace e versatile, che permettesse una valida risposta a criminali o terroristi sempre più motivati.
Le differenze tra Il CQ/T e molti altri congegni di puntamento sono profonde. Innanzitutto la sigla MK 4 lo colloca all’interno di quei prodotti costruiti secondo le rigide normative militari Usa che prevedono il superamento di severissimi test di robustezza ed affidabilità a 360 gradi, quindi l’elevata luminosità, la robustezza dell’impianto nella sua interezza, l’affidabilità nel tempo e quant’altro devono essere garantite.
Il suo principale punto di forza è quello di combinare ottimamente le caratteristiche di un classico puntatore red dot con quelle di un cannocchiale: il CQ/T, infatti, è studiato in maniera da poter variare il valore degli ingrandimenti dal 1x al 3 x, amplificando cosi le possibilità di ingaggio anche su aree aperte o su bersagli non troppo vicini.
Le caratteristiche tecniche del CQ/T prevedono il corpo monolitico in alluminio aereonautico, con il lato destro e superiore integrati di rail di tipo picatinny per eventuali implementi di accessori dedicati.
Il reticolo è di tipo circle dot, un cerchio con un puntino al centro, illuminabile, con 9 possibilità di regolazione dell’intensità (di cui due molto basse per uso notturno) ma con il reticolo sempre disponibile anche quando non illuminato, come quello di un normale cannocchiale.
La dimensione del cerchio principale che compone il reticolo è stata studiata anche per avere un’idea approssimativa della distanza, infatti regolando l’ingrandimento sul valore 3x, a 100 metri il diametro del reticolo copre circa 6 metri, a 200 i sei metri sono indicati dalla distanza tra il puntino centrale ed il bordo del cerchio. La batteria è di tipo AA, comunissima e facilmente sostituibile sul posto.
L’oculare è molto ampio e permette di poter sparare con entrambi gli occhi aperti ed i comandi sono studiati in maniera da consentire una velocissima messa a fuoco, altrettanto rapida da azionare è la ghiera per la regolazione degli ingrandimenti.
Ovviamente il corpo è riempito di azoto con funzione anti appannamento ed è assolutamente impermeabile. Le lenti sono austriache, come tutte quelle dei prodotti serie MK4, con trattamento diamoncoat che ne aumenta la resistenza ai graffi ottimizzando la trasmissione della luce.
Le torrette per la regolazione della taratura hanno scatti da ½ moa.
Il CQ/T, oltre che rivolgersi alla cerchia degli appassionati dei black rifle, sua destinazione primaria, trova validissimo utilizzo anche tra i cacciatori, in particolare quelli di cinghiale in battuta grazie alla sua possibilità di variare rapidissimamente l’ingrandimento e consentire ingaggi a distanze improbabili per un comune puntatore red dot.