Prendere la mira utilizzando uno strumento ottico, in sé, è un’operazione alla portata di chiunque ci veda. Si fa collimare il centro del reticolo di un cannocchiale con il bersaglio, e il giuoco è fatto. Ciò che è meno semplice, è prendere la mira velocemente, magari nel tiro d’imbracciata. Non è un caso se i fucili per caccia ad animali pericolosi, cioè gli Express, sono costruiti ad imitazione delle doppiette a canna liscia per i tiri di stocco che devono essere rigorosamente costruiti su misura del cacciatore.
Non deve essere necessario mirare, perché semplicemente con l’imbracciata ci si deve trovare in punteria.
Ma la questione del puntamento veloce non è l’unico problema, perché la presa di mira tradizionale impone di chiudere l’altro occhio e quindi di ridurre la percezione visiva, escludendo oltre metà del mondo circostante.
In pratica, ci si mettono i paraocchi. Con mirini red dot, di cui Aimpoint è a tutti gli effetti l’archetipo, le cose sono state rivoluzionate. Un punto rosso proiettato all’infinito in un mirino privo di ingrandimento consente di mirare con entrambi gli occhi aperti, è di acquisizione immediata e a differenza di un sistema tacca-mirino o di un reticolo di cannocchiale si staglia benissimo su qualunque fondo, ivi compresi quelli scuri: le condizioni di luce in cui ci si trova ad effettuare il tiro non hanno più importanza. Inoltre, facilita enormemente l’acquisizione del bersaglio in movimento.
I Red Dot, d’altra parte, hanno tradizionalmente due problemi: la dipendenza da una fonte di energia esterna (batteria) e l’errore di parallasse. Negli anni, molti produttori hanno cercato di risolvere in vario modo questi problemi – basti pensare a Trijicon, con le sorgenti di luce al trizio, oppure Meprolight con la fibra ottica per raccogliere la luce ambientale.
Aimpoint ha da tempo risolto entrambe: lo schema ottico di tutti i dispositivi di mira di questo produttore non presentano alcun errore di parallasse alle distanze di impiego minime (sotto i tre metri!) e per quanto riguarda la durata delle batterie, con la tecnologia ACET (Advanced Circuit Efficiency Technology) adottata da Aimpoint in pratica una singola batteria può durare, in campo militare, anche più a lungo dell’arma su cui il mirino è montato.
Il costruttore parla di 50.000 ore per entrambe le versioni del Micro, con l’intensità impostata a 8, ovvero poco più della metà della luminosità massima. Si tratta di ben cinque anni e otto mesi. Per un’arma militare in zona di operazioni, la durata è maggiore di quella del fucile.
La fortunata serie Micro di Aimpoint alla sua presentazione fece scalpore per il fatto che si trattava della più compatta e leggera ottica a punto rosso chiusa disponibile sul mercato, e oggi abbiamo a disposizione la possibilità di esaminare entrambe le versioni della seconda generazione di questa serie attualmente disponibili: la H2 e T2, rispettivamente ottimizzati per impiego venatorio e professionale.
La seconda generazione della serie Micro è più un’evoluzione che una rivoluzione. Ha integrate le protezioni anteriore e posteriore per le lenti, è stata irrobustita la componentistica interna, ha un sistema ottico migliorato che consente una maggiore trasmissione della luce, sono state aggiunte delle alette a protezione delle torrette, ed è stato ridisegnato il sistema di montaggio all’arma.
Il Micro 2 è disponibile con il riferimento di mira da 2 o 4 MOA (rispettivamente circa 60 e 120 mm alla distanza di 100 metri), ed il punto è di colore rosso vivo - la lunghezza d’onda è pari a 650 nm - variabile da zero a piena luminosità con 12 livelli d’intensità, agendo su di una manopola laterale che funge anche da sede per la batteria. Il Micro 2 in tutte le versioni è alimentato da una pila al litio da 3V del tipo CR2032, pesa solamente 84 g, 105 considerando anche l’attacco standard, una manciata di grammi in più se si includono le protezioni per le lenti.
Il corpo dello strumento è realizzato per lavorazione a controllo numerico da billetta in lega di alluminio (Ergal), successivamente finita con anodizzazione nera opaca e, nella versione H, impermeabile fino a 0,5 atmosfere ovvero 5 metri di immersione in acqua. Le due torrette consentono una escursione di circa un metro a 100 m con click da 13 millimetri, sempre alla distanza di 100 m. Le torrette sono protette da due coperchi in metallo, uno dei quali sagomato quale strumento per agevolare le operazioni di taratura.
Aimpoint Micro H2
Per l’uso a caccia, con un diametro del punto rosso di due MOA, che significano meno di 5 centimetri a 150 metri, il camoscio lo si porta a casa e si spegne pulitamente sul posto anche il capriolo. Quanto al cervo e al daino, non ci sono problemi, come non ce ne sono con il cinghiale, che passa velocissimo ed esige un tiro pronto. Con questo tipo di mirino potrete tranquillamente usare una carabina a canna rigata e, purché il calcio sia adatto, tirare con la stessa immediatezza consentita dal fucile a canna liscia con palla asciutta. Sul quale fucile potreste comunque montare questo Aimpoint.
L’unico difetto superstite? Il prezzo, robusto.
Ma la qualità si paga, specialmente se volete qualcosa che si possa installare su una carabina di grosso calibro, anche per caccia africana e quindi con rinculo poderoso. Chi non può più usare un express per sopraggiunti problemi di vista, ha bisogno di piazzare bene il primo colpo e, soprattutto, di piazzarlo in fretta. Un sistema che consenta la presa di mira immediata e la percezione di quanto avviene all’intorno, consentendo di capire, ad esempio, se nei paraggi c’è un altro leone, può essere senz’altro la soluzione ideale e cercata a lungo.
Aimpoint Micro T2
La versione professionale del Micro, il T2, si distingue dalla versione da caccia e tiro sportivo per poche, ma fondamentali differenze. Per prima cosa, il trattamento superficiale delle lenti è ottimizzato per il passaggio delle lunghezze d’onda nella parte bassa dello spettro, in modo da favorire al massimo il funzionamento di un eventuale sistema di visione notturna, maggiormente sensibile alla luce IR, e per lo stesso motivo, quattro impostazioni di luminosità sono riservate per l’uso in congiunzione con un NVD. Il T2 è anche perfettamente stagno fino alla profondità di 25 metri (2,5 bar).
Anche se fisicamente il T2 sarebbe compatibile con la controparte da caccia per quanto riguarda l’attacco integrato, l’unica alternativa a catalogo rispetto al railgrabber fisso per rotaia Picatinny è un attacco rapido a leva simile a quello a suo tempo sviluppato per lo Aimpoint M4 ma più compatto, lo LRP QD.
Le dimensioni del Micro T2 sono tali da poterlo montare su qualsiasi arma lunga e corta; in ambito professionale, risulta particolarmente efficace con armi compatte, come le pistole mitragliatrici e le versioni “corte” di fucili d’assalto (ci viene in mente lo Steyr AUG A3), in modo tale da contenere ulteriormente le dimensioni complessive dell’arma senza alcun impatto nell’efficacia del sistema di mira. Valgono comunque tutte le considerazioni fatte per la versione H2 del Micro relativamente al prezzo.