Una serie di articoli introduttivi dedicati a chi inizia, per imparare a conoscere le principali munizioni per arma lunga, le loro origini, le loro caratteristiche principali.
Nonostante gli americani si siano sempre enormemente vantati del fatto che la loro munizione d’ordinanza, il .30-06 Springfield appunto, fosse un progetto nuovo e assolutamente originale, essa non è altro che una 8mm Mauser appena più lunga di 5 mm e con diametro di palla ridotto al vecchio 7,62 (o 30 – centesimi di pollice), calibro al quale sono legatissimi.
Un po' di storia
La genesi della .30-06 Springfield inizia, come tante altre cartucce, in ambiente militare e infatti deve la sua denominazione all’anno di adozione come munizione d’ordinanza, il suffisso .30 indica il calibro, lo 06 l’anno ufficiale di adozione.
Come successe anche per la 8mm Mauser, al .30-06 Springfield come lo conosciamo oggi ci si arrivò per successive modifiche della cartuccia che lo precedette, la .30-03, che aveva il collo leggermente più lungo e sparava una palla da 220 grani a punta tonda.
I tecnici militari si accorsero subito che la .30-03 rappresentava un modesto miglioramento della vecchia ordinanza .30-40 Krag e, proseguendo nello sviluppo del progetto, accorciarono il bossolo poi, come già fecero i tedeschi prima di loro, alleggerirono il peso di palla portandolo a 150 grani e in configurazione Spitzer.
Era nata la .30-06 Springfield, abbreviativo di “Caliber .30 ball cartridge, model of 1906”. Come munizione d’ordinanza si fece un paio di guerre mondiali guadagnandosi buona parte della sua fama e poi, grazie anche agli enormi quantitativi di munizioni messe a disposizione del mercato dal surplus militare, ebbe il decisivo impulso alla sua massiccia diffusione in ambito civile-venatorio.
La .30-06 Springfield, chiamata anche 7,62mm x 63 (la lunghezza del bossolo) è un’arzilla vecchietta con oltre 100 primavere sulle spalle ma non per questo ha perso nulla delle sue qualità. Non esiste fabbricante d’armi che non abbia a catalogo uno o più modelli di armi in questo calibro, lo stesso vale per tutti i produttori di munizioni.
La cartuccia
Perfettamente a suo agio con palle che vanno dai 130 ai 200 grani, è in condizioni di sfruttare una pluralità di impieghi venatori che la rendono senza dubbio la munizione più versatile al mondo, caratteristica enfatizzata anche dall’enorme e variegata disponibilità di componenti per la ricarica che vedono nel calibro .30 la massima offerta di classe. Spesso e volentieri viene usata come termine di paragone nella valutazione di altri impianti balistici proprio in virtù delle sue innegabili qualità.
Questo calibro è uno dei pochi che vengono proposti in tutti i tipi d’arma, dai kipplauf alle carabine semiautomatiche, dai bolt action agli express e, per finire, non ha ancora del tutto abbandonato la divisa per cui lo si trova ancora camerato anche in diverse tipologie di vecchie armi tenute di “riserva” nei magazzini di più di un esercito.
È senza dubbio la munizione preferita dai nostri (e non solo) cacciatori di cinghiale in battuta, affascinati dal suo lungo bossolo che trasmette sensazione di solidità e potenza.
Modesto invece il suo utilizzo in caccia selettiva (almeno in Italia), dove pur potendo esprimersi su buoni livelli, le vengono preferite altre munizioni, più veloci e specifiche, ma ciò non toglie nulla alle potenzialità del calibro che grazie alla varietà dei pesi e tipi di palla disponibili si troverebbe a suo agio nella condizione di munizione tuttofare.
Campi d'impiego
Si tratta infatti di una cartuccia destinata alla selvaggina media ma impiegabile anche su quella pesante, escludendo i pachidermi ed i grossi bufali. Negli Usa, è la cartuccia nazionale, la più venduta, la più ricaricata…di fatto utilizzata su tutto quello che cammina (ed in molte competizioni anche su quello che sta fermo). Le palle d’elezione per questo calibro sono quelle comprese tra i 150 ed i 180 grani ma si comporta bene anche con le 220 grani, anche se pur al limite delle possibilità. Con palle di 150 grani è capace di sviluppare velocità intorno agli 850 m/s e potenze di circa 400 kgm.
Pur non essendo mai stato considerato un mostro di precisione, con palle tra i 150 ed i 180 grani se la cava più che bene anche su distanze impegnative, in particolar modo con munizioni ricaricate ad hoc. Come quasi tutti i calibri di una certa età e di derivazione militare, la sua traiettoria non è tesissima ma è di facile “lettura” all’utilizzatore e il rinculo per nulla punitivo e ben gestibile.
Curiosità
Era il calibro preferito da Ernest Hemingway quando da scrittore si trasformava in (dicono pessimo) cacciatore africano.
La storia racconta che il .30-06 Springfield fu utilizzato da quello che è considerato il miglior tiratore scelto della storia del Corpo dei Marines Carlos Norman Hathcock. Nel corso delle sue numerose missioni gli vennero confermati 93 soldati nemici abbattuti, uno dei quali con un tiro da 2.500 yard (effettuato però con una Browning M2 in .50 BMG modificata).
Esempi di ricariche per il .30-06 Springfield
Arma usata: Ruger N.1 | Lunghezza canna: 52 cm |
Calibro | Polvere | Dose | Palla | Innesco |
.30-06 Spr. | Vihtavuori N140 | 54 grani | 150 grani | CCI Standard |
.30-06 Spr. | Vihtavuori N140 | 52,5 grani | 165 grani | Remington L.R. St. |
.30-06 Spr. | Winchester 760 | 53 grani | 180 grani | Federal 215 (Mag.) |
Attenzione:
Ricordiamo ai nostri lettori che la ricarica è un'attività che richiede la massima attenzione. I dati di ricarica che pubblichiamo sono da intendersi a puro titolo indicativo: variazioni anche piccole nelle caratteristiche delle polveri possono portare a pressioni pericolose con possibili danni a persone e cose. In nessun caso l'autore o all4shooters.com si riterrà responsabile per danni a cose o persone causati dall'uso improprio delle informazioni pubblicate.