Una serie di articoli introduttivi dedicati a chi inizia, per imparare a conoscere le principali munizioni per arma lunga, le loro origini, le loro caratteristiche principali.
ll .300 Winchester Magnum vide la luce nel 1963 ed è quindi una munizione relativamente recente. Al tempo ai cacciatori americani mancava una cartuccia ad alta intensità in calibro 30, che fosse “popolare” sia per costi che per armi disponibili. La concorrenza aveva da poco creato il 7 mm Remington Magnum, che si era immediatamente imposto con una diffusione massiccia, segno che il mercato chiedeva munizioni ad alta intensità.
Un po' di storia
La Winchester rispose subito e propose la sua nuova munizione, utilizzando come base di partenza il bossolo del .458 Winchester Magnum, ricollettato per accettare una palla calibro 30 ed, ovviamente, modificandone l’angolo di spalla in maniera da aumentarne la capacità volumetrica, era nato il .300 Winchester Magnum.
Da subito si impose sul mercato, relegando al ruolo di comprimarie tutte le altre 300 che al tempo si spartivano il mercato, la .300 Holland & Holland, la .300 Weatherby e anche il .308 Norma Magnum (quasi estinto).
I suoi punti di forza furono la sua economicità rispetto alle concorrenti, sia come munizione che relativa alle armi disponibili, l’eccezionale precisione intrinseca e, in particolare, la modesta lunghezza della cartuccia.
Il .300 Winchester Magnum ha un bossolo di tipo belted (cinturato) lungo 66,5 mm, lunghezza che ne permetteva l’utilizzo in armi con azioni di tipo “standard”, per intenderci come quelle del .30-06 Springfield, mostro sacro agli americani e diffusissimo a livello mondiale.
Questa sua caratteristica ne agevolò non poco la diffusione visto che tutti i produttori di armi avevano disponibili azioni di quella lunghezza. Unico suo piccolo difetto sta nel colletto insolitamente corto che a volte ha difficoltà a trattenere la palla e, caricando palle oltre i 150 grani di peso, la stessa tende ad affogarsi troppo nel bossolo limitando lo spazio alla polvere.
La cartuccia
Del .300 Winchester Magnum se ne accorsero anche i militari, favorevolmente impressionati dall’altissima precisione alle lunghe distanze che la munizione riusciva a esprimere.
Ad oggi sono moltissimi gli eserciti che hanno in arsenale fucili sniper camerati in questo calibro.
Il proiettile d’eccellenza per questo calibro sarebbe quello da 150 grani ma nel corso degli anni si son viste sempre di più armi ottimizzate per la pesante 180 grani, che sembra non risentire dell’inconveniente di affogarsi troppo dentro il bossolo.
Come quasi tutti i magnum le polveri chiamate a spingere la palla sono di tipo molto progressivo, cioè di combustione più lenta, e necessitano di canne relativamente lunghe per ottimizzarne le prestazioni velocitarie, per cui è difficile trovare fucili in .300 Winchester Magnum che abbiano canne più corte di 60 cm, meglio se di 65.
La traiettoria è molto piatta, con palle da 150 grani si raggiungono velocità prossime ai 1000 metri/secondo, con parabola di caduta di soli 30 cm circa a 300 metri. Il rinculo non è dei più miti.
Campi d'impiego
Venatoriamente parlando, il .300 Winchester Magnum è una cartuccia da caccia grossa, adatta a tutti gli animali pesanti americani e africani, esclusi i big five, per motivi prudenziali.
Sviluppa energie alla bocca di circa 500 Kg/mt ed è estremamente versatile (come tutti i calibri 30) nella granitura di palle utilizzabili, che spaziano dalle 130 grani alle pesantissime 220 grani.
La sua grande versatilità di impiego ne ha fatto una munizione diffusa anche in campo europeo dove trova la sua destinazione in cacce selettive a grande distanza, grazie alla sua traiettoria molto radente e a una relativa stabilità in volo anche in presenza di venti laterali.
Tutti i produttori di armi hanno uno o più modelli camerati in questo bel calibro, che dà il meglio di sé in fucili bolt action, ma non mancano diverse tipologie di armi che lo propongono, quali kipplauf e persino express. Molti costruttori lo rendono disponibile anche in armi semiautomatiche, abbastanza utilizzate nella caccia in battuta. In Europa, pur con tutti i limiti relativi alla sua esuberante potenza, il .300 Winchester Magnum, al pari del 7 mm Remington Magnum, è senza dubbio la munizione magnum più diffusa. La sua destinazione logica sarebbe quella della caccia ai grossi bovidi a lunga distanza (cervo – daino) o al cinghiale all’aspetto, ma lo si trova un po’ come all around, utilizzato anche per cacce diverse.
Curiosità
Altre denominazioni
.300 W.M. – 7,62x67 (utilizzata molto raramente)
Esempi di ricariche per il .300 Winchester Magnum
Arma usata: Browning Eurobolt, carabina bolt-action | Lunghezza canna: 66 cm |
Calibro | Polvere | Dose | Palla | Innesco |
.300 Winchester Magnum | Vihtavuori N160 | 75 grani | UMC MC 150 grani - Nosler Partition 150 grani | Magnum |
.300 Winchester Magnum | Vihtavuori N160 | 69 grani | Barnes TSX 165 grani | Magnum |
.300 Winchester Magnum | Norma MRP | 72 grani | Nosler Partition 180 grani | Magnum |
Attenzione:
Ricordiamo ai nostri lettori che la ricarica è un'attività che richiede la massima attenzione. I dati di ricarica che pubblichiamo sono da intendersi a puro titolo indicativo: variazioni anche piccole nelle caratteristiche delle polveri possono portare a pressioni pericolose con possibili danni a persone e cose. In nessun caso l'autore o all4shooters.com si riterrà responsabile per danni a cose o persone causati dall'uso improprio delle informazioni pubblicate.