Una serie di articoli introduttivi dedicati a chi inizia, per imparare a conoscere le principali munizioni per arma lunga, le loro origini, le loro caratteristiche principali.
È opinione comune tra gli storici far risalire la nascita della 7,62x39 alla discendenza diretta dalla cartuccia tedesca 8 Kurz, della quale copia sostanzialmente forma e prestazioni.
Un po' di storia
La 8 Kurz infatti ebbe il suo debutto operativo sul fronte russo con ottimi risultati che impressionarono fortemente, per motivi diversi, entrambi i contendenti. Si pensa poi che da armi e munizioni successivamente abbandonate dai tedeschi in ritirata partirono gli studi dei tecnici sovietici che portarono alla 7,62x39.
La munizione nasce nel 1943 e inizialmente venne utilizzata sui fucili semiautomatici SKS per poi legarsi indissolubilmente nell’immaginario collettivo al suo vettore per eccellenza, il fucile d’assalto AK 47 e suoi derivati.
La 7,62x39 fu pensata per finalità belliche, per essere estesamente utilizzata come munizione di tipo intermedio nei più leggeri e maneggevoli fucili definiti “d’assalto” che stavano caratterizzando l’evolversi tattico delle operazioni militari. Fu concepita esclusivamente sul bersaglio umano, senza nessun tipo di interesse per l’utilizzo anche venatorio.
La cartuccia
La cartuccia si presenta con un corto bossolo, lungo appunto 39 mm, di forma abbastanza conica e, contrariamente al fratello maggiore 7,62x54 R che è di tipo rimmed, questo è rimless, caratteristica che ne agevola non poco la cameratura e il corretto funzionamento in armi automatiche. La palla originale è del peso di 123 grani e di tipo spitzer. La velocità del proiettile è di circa 720 metri /secondo per potenze intorno ai 200 chilogrammetri.
La sua distribuzione massiccia ed estensiva su tutti i paesi dell’ex blocco sovietico e simpatizzanti non poteva non avere una ricaduta anche sul mercato civile, non solo dell’ex ordinanza ma anche in quello prettamente sportivo – venatorio che si attrezzò per sfruttare l’abbondanza di cartucce disponibili. Infatti di armi che sparano il 7,62x39 ce ne sono molte, di tipologia diversa… oltre alle classiche ex ordinanza tipo SKS, o anche AK 47, troviamo diverse semiautomatiche prettamente venatorie, come quelle della Ruger, o di look militare, camerata in diversi black rifle di produzione statunitense. Meno numerosa è la produzione di bolt action, quasi tutti tra i produttori di armi dell’est europeo ma qualcuno anche in Italia, vedi Sabatti.
La munizione non ha mai brillato per precisione intrinseca ma quella che offre è più che sufficiente per ingaggi a medio raggio, entro i 100 metri, oltre sarebbe pretendere troppo visto che quello che manca alla cartuccia è una buona energia terminale che le permetterebbe di essere utilizzata su bersagli di mole importante o nel tiro a lunga distanza.
Campi d'impiego
Il suo utilizzo a caccia può essere preso in considerazione su animali della taglia del capriolo ma solo entro i 150 metri al massimo, per selvatici di dimensioni maggiori le potenze che riesce a esprimere sono deficitarie, troppo basse per poter garantire abbattimenti puliti e tranquilli.
Qualche cacciatore la usa, forse con troppo ottimismo, in armi semiautomatiche per la braccata al cinghiale, e in questa tipologia di armi è molto usata negli USA, anche se su bersagli meno coriacei quali coyote, volpi e altri piccoli mammiferi.
Il suo rinculo è minimale e la cartuccia è molto piacevole da sparare anche nel tiro informale, senza minimamente affaticare il tiratore. La ricarica della munizione è molto semplice e non presenta problemi di reperibilità dei componenti.
Curiosità
Altre denominazioni: M 43 – 7,62 sovietico corto.
Anche per la 7,62x39, così come per la sorella maggiore, la denominazione metrica è inesatta. Le palle indicate di diametro come 7,62 (che sarebbe un .308) sono invece 310, leggermente più larghe. Particolare da tenere in considerazione quando la si ricarica.
Qualche fonte equipara balisticamente la 7,62x39 alla vecchia .30-30 Winchester. Le due munizioni sono invece profondamente differenti, mentre la cartuccia russa nasce per finalità belliche la .30-30 Winchester è squisitamente venatoria, inoltre la gamma di pesi di palla gestibile da quest’ultima è decisamente maggiore e più versatile di quella utilizzabile dal 7,62x39.
Alcune cartucce militari montavano particolari palle volutamente sbilanciate per distribuzione di peso, in maniera che all’impatto il proiettile si ribaltasse, creando così ferite di maggiore entità.
La 7,62x39 è tra quelle cartucce che si prestano a mala interpretazione da parte delle autorità in materia di mezzi di caccia consentiti, a causa della lunghezza del suo bossolo sotto i fatidici 40 millimetri.
Esempi di ricariche per il 7,62x39
Arma usata: SKS semiautomatica modello 45 | Lunghezza canna: 51 cm |
Calibro | Polvere | Dose | Palla | Innesco |
7,62x39 | Vihtavuori N130 | 24 grani | Big Bullet FMJ grani 123 | CCI Standard |
7,62x39 | Vihtavuori N130 | 22 grani | Sierra SP grani 150 | CCI Standard |
Attenzione:
Ricordiamo ai nostri lettori che la ricarica è un'attività che richiede la massima attenzione. I dati di ricarica che pubblichiamo sono da intendersi a puro titolo indicativo: variazioni anche piccole nelle caratteristiche delle polveri possono portare a pressioni pericolose con possibili danni a persone e cose. In nessun caso l'autore o all4shooters.com si riterrà responsabile per danni a cose o persone causati dall'uso improprio delle informazioni pubblicate.