Denuncia di munizioni: interessante (e curiosa) sentenza della Corte di Cassazione

I fatti

  • Materia: diritto delle armi  e di pubblica sicurezza
  • Ambito: denuncia di munizioni
  • Normative di  riferimento: Testo Unico di Leggi di Pubblica Sicurezza (R.D. 18 giugno 1931 n. 773). Codice penale e di procedura penale

Tizio si vede contestata una serie di reati che, per ragioni di convenienza espositiva, preferiamo riportare in maniera sintetica e sistematica qui di seguito:

  • Detenzione e porto illegale di armi: l'imputato aveva una pistola scacciacani priva del tappo rosso, con i congegni di scatto funzionanti, la canna sostituita e il percussore libero nella corsa, nonché una mazza da baseball in legno. Entrambi gli oggetti sono stati ritenuti armi improprie.
  • Detenzione illegale di munizioni: l'imputato aveva otto proiettili, uno dei quali era nella canna della pistola scacciacani, e 46 pillole di magnesio, la cui destinazione era presumibilmente lo spaccio di stupefacenti.
  • Porto di tesserino contraffatto: l'imputato aveva un tesserino grossolanamente riprodotto, ma idoneo a trarre in inganno, della Guardia di Finanza.
  • Tentata rapina: l'imputato aveva pianificato un'aggressione ai danni di una persona con l'utilizzo della pistola scacciacani e della mazza da baseball.
  • Spaccio di stupefacenti: l'imputato aveva 1,2 grammi di cocaina, che si presumeva fossero destinati alla cessione.

Oltre alle fattispecie criminose legate alle sostanze stupefacenti, ed alla contraffazione, quel che a noi interessa in modo certo è la fattispecie legata alla detenzione e porto illegale di arma.

Per essere esattamente precisi con quanto rilevato in sede di controllo, il fatto che Tizio avesse contraffatto la scacciacani, togliendo il tappo rosso e quindi rendendola, di fatto, idonea allo sparo integrava il reato di possesso di arma clandestina, con il relativo munizionamento.

Ovviamente la vicenda, sulla base di ricorsi certamente molto articolati, approda in Cassazione.

Vediamo quindi, nel prossimo paragrafo, in che modo gli Ermellini si sono pronunciati sul tema.

L’orientamento della Cassazione in tema di armi, munizioni e relativa denuncia

Dal punto di vista procedurale vi diciamo subito che il ricorso presentato da Tizio verrà respinto su ogni punto.

Quel che a noi interessa analizzare, in questa sede, è l’orientamento giurisprudenziale in materia di possesso abusivo di arma da fuoco, ai sensi dell’art. 697 codice penale.

Secondo la Cassazione l'omessa denuncia delle cartucce non integra il reato di cui all'art. 697 c.p. (detenzione di armi o munizioni senza licenza), poiché la detenzione dell'arma deve intendersi comprensiva anche del relativo munizionamento.

Quindi quando l’arma che si detiene illegalmente è un’arma comune da sparo, che di per sé presenta quindi tutti gli elementi caratterizzanti la legalità intrinseca dell’oggetto, allora in questo senso il reato che si configura è quello di detenzione abusiva di arma da fuoco ed in questa fattispecie si ricomprende anche il fatto che ci siano delle munizioni di fatto non denunciate. Arma e munizioni sono tutt’uno quando si detiene illegalmente un’arma comune da sparo.

Viceversa, quando a detenersi sia un’arma di per sé illegale, come ad esempio un’arma clandestina come perfettamente descritte dall’art. 23 della legge 18 aprile 1975 n. 110, allora a quel punto anche la detenzione del relativo munizionamento riconducibile alla suddetta arma rappresenta un autonoma fattispecie di reato.

 Non vi è quindi un assorbimento della fattispecie descritta dall’art. 23 della legge 18 aprile 1975 n. 110 con l’art. 697 codice penale, ma si tratta di due fattispecie distinte. Questo elemento è riconducibile, chiaramente al profondo disvalore sociale attribuibile al fatto che un soggetto sia detentore di un’arma illegale, nel qual caso un’arma clandestina.

Il nostro consiglio, chiaramente, è sempre quello di rispondere ed osservare in maniera pedissequa a quanto previsto dalla normativa di riferimento, ricordandoci sempre che le cartucce vanno sempre denunciate secondo i quantitativi, le qualità e le modalità previste dalla normativa di riferimento. Un conto è l’orientamento di Piazza Cavour, un conto è quanto stabilisce la legge. Fate quindi molta attenzione.

Video: Denuncia di munizioni, sentenza della Corte di Cassazione