La conversione in legge del DDL “Per il contrasto al terrorismo e la proroga delle missioni internazionali” contenente norme che di fatto penalizzano soltanto il legittimo detentore di armi italiano. Si tratta dell'ennesimo atto arbitrario e vessatorio, il cui solo scopo è portare a termine una delle tradizionali ossessioni dei funzionari del Ministero degli Interni, ovvero spazzare dal mercato le armi di “forma militare” e i caricatori a grande capienza.
Questa volta però la risposta degli appassionati è stata istantanea e già ieri sera un nutrito gruppo di armieri, giornalisti e operatori del settore si è incontrato in una sala dell'Hotel Parco dei Principi a Roma, per organizzare una risposta coordinata a questo ennesimo pasticcio legislativo.
L'evento è stato voluto dall'imprenditore romano Andrea Gallinari, appassionato di armi, collezionista, tiratore che come migliaia di altri semplici cittadini non ci sta a farsi trattare come un potenziale terrorista a causa della sua passione.
Sul tavolo della conferenza si sono alternati diversi protagonisti del mondo politico pro armi e commerciale della Capitale, a partire da Massimo Frinchillucci, titolare dell'omonima armeria a Roma, passando per Stefano Ciccardini, l'avvocato Fabio Sacco, Gianfederico Rotellini (in rappresentanza di AUDA). Presente anche il Consorzio Armaioli Italiani attraverso la loro delegata Adele Morelli.
I convenuti hanno espresso le numerose perplessità sulla nuova legge a partire dalla più grave giuridicamente, ovvero la non conformità alle direttive europee, affrontando poi i problemi legati alla riduzione della capienza dei caricatori che riguarderà anche le Guardie Particolari Giurate (limitandone di fatto la capacità di risposta in a caso di scontro a fuoco).
L'effetto che questa legge avrà sul giro di affari delle armerie è ovviamente disastroso. Ma come fare a riportare la situazione alla normalità? La serata si è conclusa con l'impegno a organizzare una riunione al Viminale il prossimo 29 aprile con la partecipazione di tutte le parti interessate.
Indispensabile anche la creazione di un consorzio in grado di raccogliere tutte le realtà sportive, commerciali, industriali, ricreative, che abbiano come obiettivo comune il ritorno alla normalità, accantonando rivalità e diffidenze.
I convenuti si sono congedati con l'intenzione di ripetere questo incontro al più presto a Gardone Val Trompia, invitando i produttori di armi nazionali a partecipare e ad esprimere il loro punto di vista.
Saranno poi organizzate azioni per una raccolta di firme in armerie, poligoni di tiro e altre sedi. Invitiamo quindi i nostri lettori a seguire attentamente l'evolversi di questa situazione, che potrebbe essere molto rapido, e di fare il possibile per diffondere con qualunque mezzo la necessità di partecipare alla petizione.