Le tipologie e loro impiego
Partiamo prima di tutto dai munizionamenti non letali in cal. 12. C’è da fare una premessa di carattere generale, come sempre. I munizionamenti non letali si dividono in tre grandi macro categorie, e cioè la palla singola, i pallettoni ed i granuli polimerici. Da queste tre grandi categorie possono derivare, sul piano ingegneristico e progettuale, altre sotto categorie, come, ad esempio, quelle munizioni non letali che vedono l’impiego di non una palla singola, ma due palle dotate di medesime caratteristiche balistiche.
Partiamo dalla palla singola, che come ben sappiamo può avere diverse forme che ne andranno poi a determinare la resa balistica. La palla può essere sferica, sotto calibrata, con impennaggio ad alette.
Sul piano dell’impiego, la palla unica, o altrimenti due palle come nel caso di particolari munizioni da difesa prodotte da alcune aziende, presentano alcuni svantaggi che potrebbero avere ripercussioni di una certa rilevanza sul piano legale. Partiamo da presupposto che questi particolari munizionamenti vengono concepiti per la difesa abitativa, quindi il raggio d’impiego degli stessi è nell’ordine di pochi metri, al massimo 10-15mt. Partendo da questo presupposto c’è da dire che la palla singola, se impiegata in un contesto abitativo nei confronti di un bersaglio (es. malvivente che aggredisce la nostra persona) nel raggio di 10 mt. presenta una elevata penetrazione. Penetrazione significa elevatissime probabilità di uccidere il malvivente che indebitamente si introduce nel nostro domicilio e aggredisce noi o i nostri congiunti.
Ovviamente ogni fattispecie va presa per sé ed analizzata nell’ordine dei fatti concretamente avvenuti. Sta di fatto che, come ben sappiamo, per la legge un conto è difendersi con una munizione non letale, e quindi neutralizzare un aggressore, un conto è ucciderlo.
Il problema della penetrazione non è, però, solo nell’ordine della possibilità di uccidere un aggressore che indebitamente minaccia noi o i nostri congiunti. Il rischio è anche nei confronti proprio dei nostri congiunti; infatti una palla singola che manca il bersaglio e colpisce una parete ad esempio in cartongesso o altro materiale a bassa resistenza, potrebbe penetrare quest’ultima rappresentando così un pericolo anche per eventuali nostri congiunti che si trovino in quel momento dall’altra parte della parete penetrata
Sul piano, invece, della sicurezza per il tiratore, c’è da dire che l’impiego di palle uniche comporta elevato rischio di rimbalzo, soprattutto nel caso in cui il tiro venga effettuato, come sopra, nel raggio di pochi metri. Una palla singola che rimbalza su un muro in una piccola stanza è un pericolo da scongiurare.
Il giusto compromesso
Sul piano della sicurezza d’impiego dei munizionamenti non letali, l’impiego di grani polimerici rappresenta il giusto compromesso sul piano dell’efficacia e della sicurezza.
Infatti l’impiego di munizionamenti non letali di questo tipo, stando a moltissimi studi di balistica effettuati, garantisce una certa efficacia (neutralizzazione della minaccia) anche quando l’impiego è effettuato nell’ordine di pochi metri ( <10 mt.). Sotto i 10 mt. infatti è tranquillamente impiegabile questo tipo di munizioni senza rischiare di uccidere l’obiettivo, ma avendo la garanzia che questo venga pienamente neutralizzato.
- Posso acquistare senza porto d’armi un’arma che utilizzerò per la difesa abitativa con impiego di munizioni non letali?
La risposta, in questo caso, può variare. Partiamo dal presupposto che per l’acquisto di qualsiasi arma che generi una potenza alla bocca maggiore dei famigerati 7,5 joule, è necessario un titolo di polizia che abilita all’acquisto, e quindi il porto d’armi o il nulla osta all’acquisto.
Quindi sarà necessario possedere un titolo abilitativo a prescindere, poi, dal tipo di impiego che si farà dell’arma e delle munizioni con cui andremo a caricare quest’ultima nel caso in cui la potenza della stessa superi i 7,5 joule.
Il porto è sempre vietato, non si può in alcun modo girare con l’arma carica anche con munizioni non letali a meno che non siate abilitati da un particolare titolo (porto d’arma lunga da difesa personale) o non facciate parte di una categoria che faccia uso di tali armi caricate con munizionamenti non letali (forze dell’ordine in particolari situazioni).
Per quanto riguarda, invece, quelle armi che generano una potenza inferiore ai 7,5 joule, si pensi ad esempio ad alcune armi ad aria compressa, l’acquisto di queste sarà libero. In questo caso, come sopra, il porto dell’arma sarà vietato.
- In quali occasioni posso difendermi con l’impiego di un’arma caricata anche con munizioni non letali?
In questo caso è utile passare rapidamente in rassegna quanto stabilito dalla nuova legge sulla legittima difesa, la legge n. 36 del 2019. Tale riforma stabilisce alcuni punti fermi, che riguardano:
- L’introduzione della costante e sempre valida proporzionalità tra offesa e legittima difesa nei casi elencati dall’art. 614 del codice penale quando taluno nei luoghi ove vive, dimora o lavora, utilizza un’arma legittimamente detenuta per difendere la propria incolumità, l’incolumità dei propri beni e dei propri famigliari. In particolare è legittimo difendere i propri beni anche e soprattutto quando non vi è desistenza da parte del reo nel porre in essere l’attività criminosa;
- Si considera agente sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere, con violenza o minaccia o uso di armi o altri mezzi di coazione fisica, posta in essere da una o più persone;
- Quanto sopra elencato si applica anche quando il fatto sia avvenuto all’interno di altro luogo ove venga esercitata attività commerciale, professionale o imprenditoriale.
Normative di riferimento
Codice penale
Legge n. 110 del 18 aprile 1975
Legge n. 36 del 2019