Lupo: interessante sentenza della Corte di Giustizia Europea

Premessa

  • Materia: diritto ambientale e diritto venatorio
  • Ambito: condizioni di deroga ai divieti generali di prelievo del Lupo
  • Normative di riferimento principali: Art. 16 direttiva Habitat (92/43/CEE)

La sentenza di cui ci occupiamo oggi rappresenta una presa di consapevolezza, da parte dell’Unione Europea, della questione relativa al sovrannumero di lupi presenti sul territorio europeo. 

Vediamo di fare una rapida sintesi relativa ai punti salienti della sentenza.

  • Valutazione dello stato di conservazione: La sentenza afferma che, nel valutare se una deroga possa pregiudicare lo stato di conservazione di una specie, si deve prima verificare se tale pregiudizio sussiste a livello locale e nazionale. Solo in un secondo momento si può considerare il livello regionale biogeografico, che supera i confini nazionali.
  • Nozione di "grave danno": La sentenza esclude dalla nozione di "grave danno" i danni indiretti futuri che non sono direttamente imputabili all'esemplare della specie oggetto della deroga.
  • "Altre soluzioni valide": Nel valutare se esistano "altre soluzioni valide", le autorità competenti devono considerare tutte le opzioni disponibili, tenendo conto anche delle implicazioni economiche, ma senza che queste siano determinanti. L'obiettivo principale rimane sempre il mantenimento o il ripristino dello stato di conservazione della specie.

Alcune implicazioni dal punto di vista pratico

Vediamo ora insieme alcune implicazioni per cosi dire “pratiche”, conseguenti ad  una interpretazione in questo senso restituita dall’organo giudicante dell’Unione Europea.

  • Maggiore attenzione al livello locale e nazionale: Prima di valutare l'impatto di una deroga a livello regionale o biogeografico, gli Stati membri devono assicurarsi che la deroga non comporti un pregiudizio significativo per la specie a livello locale e nazionale.
  • Limiti alla nozione di "grave danno": La sentenza restringe la nozione di "grave danno", escludendo i danni indiretti futuri. Questo potrebbe facilitare l'ottenimento di deroghe in alcuni casi.
  • Bilanciamento tra economia e conservazione: Le autorità competenti devono trovare un equilibrio tra le esigenze economiche e gli obiettivi di conservazione della natura, tenendo sempre presente che la conservazione della biodiversità è la priorità principale.

Le condizioni

Vediamo insieme quali sono le condizioni sulla base delle quali gli Stati potranno derogare ai generici divieti di prelievo.

  1. Al fine di autorizzare i prelievi, la popolazione del lupo dovrà trovarsi in uno stato di conservazione soddisfacente;
  2. Tale stato di conservazione soddisfacente non dovrà essere compromesso dagli abbattimenti;
  3. I danni dovranno essere, per la maggior parte, imputabili alla specie oggetto di prelievo;
  4. Mancanza di altre soluzioni altrettanto valide;

Cosa è richiesto agli Stati membri

Vediamo adesso cosa è richiesto agli Stati membri, al fine di procedere, in modo legittimo, al prelievo di selezione in deroga:

  1. È necessario che lo Stato dimostri, la concreta volontà di predisporre e di applicare il regime di deroga previsto dall’art. 16 della Direttiva Habitat;
  2. Predisporre, attraverso una serie di azioni concrete, a dei piani di gestione e prelievo del lupo. Tali piani dovranno essere basati su:
  • Monitoraggio efficace del territorio
  • Censimento dei lupi;
  • Ove il territorio si presenti fortemente antropizzato, sarà necessario definire la portata massima del territorio su basi scientifiche;
  • Predisposizione di piani di prelievo di selezione con l’abbattimento di tutti i capi in esubero.