Incidenti di caccia
Materia: Dritto amministrativo, diritto di pubblica sicurezza, diritto assicurativo
Riferimenti normativi: legge 157 del 1992 e Codice penale
A chi si rivolge: Cacciatori e aspiranti tali
Bene giuridico tutelato: sicurezza pubblica e personale, sicurezza di cose ed altri animali
Quando parliamo di incidenti di caccia, ci si chiede spesso come questi possano accadere. Quale sia stato, nella sostanza, l’elemento che ha fatto si che accadesse ciò che ognuno di noi non vorrebbe mai capitasse.
A mio avviso, il primo elemento che permette l’accadimento di un incidente di caccia è prima di tutto la disattenzione che è, a sua volta, figlia di un atteggiamento mentale sbagliato che consiste nel dare “per scontate” alcune cose. Dare per scontate alcune cose accade quando, magari, mossi dalla grande esperienza e dai tanti anni sui campi di caccia, si pensa, in modo del tutto errato, di aver automaticamente osservato quelle basilari norme di sicurezza relative al maneggio ed uso delle armi.
Si può pensare, ad esempio, proprio perché sono anni che si va a caccia, che il nostro occhio non ci ingannerà mai e che, ormai, riconosciamo ad esempio un selvatico anche a mille kilometri di distanza, e quindi si spara senza starci a pensare troppo. Anche se non si ha la certezza assoluta di cosa ci sia, in effetti, la dietro.
Oppure si spara di stoccata, perché magari quella beccaccia la stiamo rincorrendo da ore e la soddisfazione della prima beccaccia del nostro cucciolone, o del cane ormai anziano, è troppa. Senza però calcolare che, magari, in prossimità della traiettoria del nostro sparo c’è un altro cacciatore.
O magari si salta un fosso senza aprire il fucile basculante o scaricando il semiautomatico.
Elencare ogni scenario plausibile non è possibile nella sola sede di un semplice articolo. Quello che certamente però deve arrivare al lettore è un concetto che comunque è di importanza fondamentale: a caccia, la sicurezza viene prima di ogni altra cosa.
I profili pratici della materia
Vediamo una serie di consigli pratici.
- Le armi sono SEMPRE CARICHE. Come sopra, anche se la nostra esperienza è ormai pluriennale, e quindi mai e poi mai maneggeremmo l’arma rimasta accidentalmente carica, proprio questo atteggiamento potrebbe portare ad incidenti davvero pericolosissimi. Lo zio dello scrivente, anni addietro, maneggiando il proprio fucile da caccia rimasto carico dal giorno prima, fece partire un colpo che andò a disintegrare un mobile posto ad un metro dalla porta del bagno, da cui in quel preciso istante stava uscendo la moglie.
- Si punta l’arma solo verso ciò che si intende colpire: Anche in questo caso, ovvio che a caccia si punterà l’arma solo ciò che si intende colpire e, soprattutto, avendo la certezza di ciò che si andrà a colpire. Mai quindi sparare verso cespugli dietro i quali “c’è qualcosa” ma non si sa bene cosa.
- Il dito sempre lontano dal grilletto: il nostro indice toccherà il grilletto solo quando questo dovrà scattare per far partire la fucilata. In caso contrario dovrà essere tenuto lontano dal grilletto. Uno scatto involontario del vostro indice e vi ritrovate con una accusa di omicidio colposo.
- Indumenti ad alta visibilità: a caccia si indosseranno sempre indumenti ad alta visibilità. Sempre. In mezzo ai boschi, la possibilità di non essere individuati da altri cacciatori è aumentata esponenzialmente ove si indossino colori che si camuffano perfettamente coi colori del bosco, con tutti i possibili rischi del caso.
- Nella caccia in battuta al cinghiale, si arriva alla posta sempre con l’arma scarica: muoversi verso la posta con l’arma carica aumenta il rischio di incidenti. Soprattutto quando maneggiamo carabine ricordiamoci sempre che le stesse hanno una gittata anche di due km ed un tiro utile che può abbondantemente superare il km.
- Le ostruzioni nelle canne: Dopo che si è saltato un fosso, o si è passati attraverso le sterpaglie o i roveti più fitti, controllare sempre che nulla sia entrato nella canna del fucile. La balistica interna ci insegna che basta un ramoscello nella canna per farla esplodere una volta partito il colpo.
Profili giuridici della materia
Quando ci si reca a caccia, nel tragitto, l’arma si trasporta scarica ed in custodia, in modo che non sia immediatamente disponibile. In tal caso stiamo appunto trasportando l’arma e questo ci è concesso tranquillamente dal porto d’armi ad uso venatorio. Se l’arma fosse invece immediatamente disponibile, quindi in grado di essere appresa immediatamente dal soggetto che in quel momento ne ha disponibilità, questo integrerebbe porto abusivo d’arma da fuoco in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine.
Sappiamo che per andare a caccia serve l’assicurazione, senza la quale non è possibile cacciare. Cacciare senza assicurazione comportare la sanzione amministrativa da euro 103 ad euro 619. Con recidiva, quindi se vi ci beccano di nuovo, la sanzione va da euro 206 a 1.549. la pena accessoria che potrebbe essere applicata è quella della sospensione di un anno della licenza di porto di fucile.
Oltre al rischio di vedersi applicate queste sanzioni, il rischio è di provocare incidenti, magari con lesioni a persone o a cose, e a non essere assicurati. Volendo esprimere il concetto con un detto delle mie parti, rischiate che vi faranno vendere anche quello che non avete.
Provocando delle lesioni ad altro soggetto, il rischio è quello di vedersi incriminati ai sensi dell’art. 590 del codice penale, il quale punisce proprio chi, per condotta negligente, imprudente, o inesperta, oppure non rispettando le norme in materia, causi in altro soggetto una lesione colposa. La pena è la reclusione fino a tre mesi ed una multa fino a euro 309. Con una lesione grav, invece, la reclusione va da uno a sei mesi e la multa da 123 euro a 619. Se la lesione è invece gravissima, la reclusione va da mesi tre ad anni due e la multa va da 309 a 1.239 euro. Il rischio quindi è assai elevato.
In caso di uccisione di altro soggetto, commesso in via accidentale e quindi seppur non in modo volontario ma per colpa, il rischio è quello di vedersi incriminati di omicidio colposo, ai sensi dell’art. 589 del codice penale. Ai sensi del 43 codice penale, l’omicidio colposo si integra quando avviene in caso di negligenza, imprudenza o imperizia ovvero per inosservanza di leggi e regolamenti. La pena è la reclusione da sei mesi a cinque anni.
Vi sono poi tutta una serie di reati che possono comunque essere attribuiti alla persona che, non osservando le norme relative alla sicurezza a caccia, causa ad esempio danni a cose oppure ad animali. Magari si spara e si danneggia gravemente l’automobile di una persona oppure si colpisce accidentalmente l’ausiliario.
Parliamo del danneggiamento di cose, ai sensi dell’art. 635 del codice penale e di uccisione di animali ai sensi del 544-bis codice penale. In questo ultimo caso la pena è quella della reclusione da mesi quattro ad anni due.
Video: Incidenti di caccia, profili giuridici e consigli per la sicurezza
Corrado Maria Petrucci
Esperto in Diritto delle Armi e della Caccia
Responsabile rubrica legale All4shooters.com / All4hunters.com
email: legalall4shooters@gmail.com