Dimostrato bisogno di andare armati: cosa dice la legge?

Il dimostrato bisogno 

Per chiarire cosa si intende con “dimostrato bisogno di andare armati” sarà necessario prendere in esame l’art. 4 della legge del 18 aprile 1975 n. 110 che vieta tassativamente a chiunque di portare un’arma carica con sé se non con giustificato motivo. è infatti, quella posta dall’art. 4, nella parte in cui menziona il giustificato motivo, una deroga ad un generalissimo divieto in capo ad ogni cittadino.

Cosa si intende col termine “giustificato motivo”? Sostanzialmente il giustificato motivo consiste nella dimostrazione, all’organo che rilascia il porto d’armi da difesa personale (Prefettura), di una serie di circostanze che possano in qualche modo dimostrare che la potenziale compromissione dell’incolumità del soggetto.

Classico esempio è quello del gioielliere che, avendo in negozio beni di ingente valore, potrebbe essere certamente più esposto a rapine. In questo caso la Prefettura rilascerà il porto d’armi da difesa personale poiché lo svolgimento di una professione che mette in contatto il richiedente con beni di non modico valore e grandi quantità di denaro contante rappresenta, senza dubbio, un giustificato motivo. 

L’attualità e la concretezza 

Altro aspetto interessante che riguarda il giustificato motivo è, senza dubbio, l’attualità del pericolo a cui il richiedente potrebbe potenzialmente essere esposto. Il pericolo deve essere attuale, cioè nell’arco temporale in cui si presenta la richiesta del porto d’armi da difesa personale. Non si potrà certo richiedere il porto d’armi da difesa personale, tornando all’esempio del gioielliere, solo perché ci è venuta in mente l’idea di metterci a lavorare nel commercio dei preziosi.

Altro aspetto è la concretezza del pericolo. Tale aspetto va di pari passo con quello dell’attualità. Il pericolo deve essere concreto, cioè se ne deve dimostrare la, seppur potenziale, esistenza nella realtà in cui il soggetto si trova a vivere e lavorare. Per esempio il fatto di essere stati vittima di una rapina, magari anni addietro, non giustifica in alcun modo il bisogno di girare armati. 

Quanto dura il porto d’armi da difesa personale e chi lo rilascia 

Contrariamente ad altri provvedimenti amministrativi in materia di armi, il porto d’armi da difesa personale dura un anno, proprio perché di anno in anno si dovrà dimostrare la concretezza e l’attualità del pericolo che si corre. Se, ad esempio, il gioielliere di cui sopra cambia lavoro e si mette a fare l’impiegato, di sicuro il porto d’armi da difesa non verrà rinnovato.

Il porto d’armi da difesa si richiede alla Prefettura, e non alla Questura, come le altre autorizzazioni di polizia in materia di armi.

Normative di riferimento

Art. 4 della legge 18 aprile 1975 n. 110

Art. 42 del Testo Unico di Leggi di Pubblica sicurezza

Artt. 61 e seg. Del REG Tulps

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Corrado Maria Petrucci 

Esperto in Diritto delle Armi e della Caccia 

Responsabile rubrica legale  All4shooters.com  /  All4hunters.com      

email:  legalall4shooters@gmail.com  

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