Alcuni mesi fa la Comunità Europea ha approvato una legge sul controllo delle armi (quelle legalmente detenute) che è stata accolta con grande contrarietà da appassionati, associazioni e persino da stati membri, come la Repubblica Ceca. Speravamo che fosse finita qui, ma adesso tocca alle munizioni.
La Commissione Europea ha recentemente richiesto alla ECHA (European Chemicals Agency - Agenzia europea delle sostanze chimiche) di preparare un pacchetto di proposte riguardanti le munizioni in piombo, allo scopo di controllare il rischio di inquinamento ambientale e salvaguardare la salute umana. La ECHA ha con grande solerzia presentato un documento ufficiale che nella premessa recita quanto segue:
“Gli uccelli acquatici ingeriscono i pallini di piombo dispersi nell'ambiente dall'attività venatoria e sportiva. Inoltre gli uccelli predatori e saprofagi ingeriscono a loro volta i pallini di piombo” spiega la ECHA.
“L'ingestione di pallini di piombo porta a un grande numero di effetti cronici e acuti e alla morte. Gli uccelli colpiti da avvelenamento da piombo sono sia quelli oggetto di caccia (anatre, oche ecc.) sia quelli non cacciabili (cigni, fenicotteri, uccelli da preda).
Nell'uomo l'avvelenamento da piombo è associato a danni al sistema nervoso dei bambini, mentre negli adulti causa insufficienza renale e ipertensione.
Dal momento che non è possibile stabilire un livello minimo di esposizione a questi rischi, la proposta della ECHA è di “vietare l'uso del piombo e delle sue leghe nelle munizioni in misura superiore all'1% del peso. Il divieto si applicherebbe non solo nelle zone umide ma anche nei campi di tiro a volo e nei poligoni nelle loro prossimità”.
La sicurezza è sempre una priorità e nessuno vuole che gli uccelli acquatici o i nostri figli si intossichino. L'uso di munizioni “non tossiche” è già obbligatorio in alcune aree, sia negli Stati Uniti sia in Europa.
Secondo le dichiarazioni della ECHA “Le munizioni senza piombo moderne, come quelle con pallini in acciaio, sono adatte a ogni forma di caccia nelle zone umide e sono ampiamente diffuse”. D'altra parte le restrizioni si applicherebbero soltanto alle zone umide, quindi che problema c'è? Il problema c'è eccome.
I problemi della proposta ECHA
Innanzitutto va chiarita la definizione di “zona umida” che è contenuta nell'articolo 1 della Convenzione di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale: “Giusta la presente Convenzione, le zone umide sono distese di paludi, di stagni, di torbiere o di acque naturali o artificiali, permanenti o temporanee, in cui l’acqua è statica o corrente, dolce, salmastra o salata, comprese le distese d’acqua marina la cui profondità, a bassa marea, non eccede i sei metri. Questo significa che le munizioni al piombo saranno vietate nel 24,3% della superficie di paesi come la Svezia. Inoltre la messa al bando avrà effetto non solo sui cacciatori, ma anche sui possessori di pistole e carabine da tiro che vivono o sparano nelle “zone umide”.
Anche se è vero che esistono eccellenti munizioni senza piombo anche per carabina, come le RWS Evolution Green e le Geco Zero, queste sono più costose delle cartucce tradizionali al piombo che sono state usate per secoli, senza che sia mai stato riconosciuto un singolo caso di intossicazione da piombo a esse riconducibili.
Anche le economiche cartucce calibro .22 Long rifle non saranno più tanto economiche: in questo calibro non esistono alternative al piombo e queste restrizioni porteranno a un divieto totale di praticare discipline di tiro a segno olimpionico, che per la maggior parte si svolgono con munizioni calibro .22 L.R.
Insomma, nella migliore delle ipotesi la messa al bando delle munizioni si trasformerà in una tassa occulta per i tiratori, nella peggiore sarà il divieto di praticare la caccia e il tiro a segno.
Cosa possiamo fare?
Per fortuna non è troppo tardi. Tutti i rappresentanti delle associazioni interessate sono chiamati a esprimere la loro opinione sul contenuto della direttiva europea. Il cuore della questione è nello stesso studio. Inoltre noi vogliamo puntare i riflettori su l'altro aspetto della vicenda, che la Commissione Europea sta ignorando volutamente: Come ricorderete se ci seguite da tempo, già nel 2015 si tenne un simposio europeo sulla sostenibilità delle munizioni in piombo.
Uno dei punti chiave è che tutti i produttori di munizioni oggi hanno già studiato approfonditamente delle alternative alle munizioni con piombo. Ciò nonostante la maggior parte delle munizioni vendute è ancora a base di piombo, e per una buona ragione: molte munizioni senza piombo hanno manifestato evidenti limiti di efficacia nell'abbattere la preda a lunghe distanze. Solo pochi produttori hanno in catalogo munizioni “lead free” efficaci. A parte questo, lo scopo principale del simposio del 2015 era di sfatare alcuni falsi miti sulle munizioni al piombo, spesso basati su pregiudizi o convenienze politiche. Cliccando sul link potrete informarvi meglio sulla questione.
Una direttiva europea basata sullo studio dell'ECHA avrebbe ovviamente un enorme impatto su tutti i tipi di munizione. Sulla base degli stessi presupposti potrebbero essere arbitrariamente vietati anche altri tipi di munizioni contenenti piombo. Le conseguenze non sarebbero solo di aumentare il costo delle cartucce, ma anche di rendere inservibili molte armi che non si armonizzano con i nuovi materiali. Anche il settore sportivo sarebbe colpito a morte, visto che la maggior parte delle munizioni usate per il tiro a volo e il tiro a segno contengono piombo.
Dite qui la vostra opinione:
https://echa.europa.eu/en/regulations/reach/restriction
Sempre una fonte affidabile di informazioni sulle munizioni è AFEMS: un'organizzazione senza scopo di lucro a livello europeo.
14.09.2017