Il perito balistico: analisi della figura e percorso di formazione 

Il perito balistico

La figura del perito balistico è davvero affascinante. Le materie di cui egli si occupa sono davvero moltissime e molto variegate.

Il perito balistico è un professionista che è esperto di armi, di ingegneria delle armi da fuoco e degli esplosivi, di fisica e di balistica interna, esterna e terminale. Allo stesso sono richieste al perito balistico, per completezza formativa, conoscenze anche di diritto penale e processuale penale.

La figura del perito balistico, meglio definita come consulente tecnico, trova impiego nell’ambito forense, ove la conoscenza di materie tanto specifiche e che richiedono una indubbia ed indiscussa preparazione, viene messa a disposizione dell’Autorità giudiziaria al fine di espletare, appunto, perizie volte a chiarire tutto ciò che, in un eventuale processo, implica l’impiego di armi da fuoco e sostanze esplodenti.

Tra le tante funzioni attribuite al consulente tecnico in ambito balistico, troviamo l’esame delle armi e l’analisi della funzionalità di queste, l’esame di danneggiamento dovuto ad impiego di armi in ambienti di diversa natura o su autoveicoli, la ricerca, la conservazione e l’identificazione di reperti di interesse balistico, l’identificazione del tiratore che ha usato l’arma, comparazione di proiettili, calcolo delle distanze da cui è stato esploso il colpo e, sulla base di queste, l’esatta posizione del tiratore, l’aiuto agli inquirenti nella ricostruzione della scenda del crimine, il tipo di armi impiegate che concerne il tipo di arma, il calibro, i proiettili, le polveri.

Come si diventa perito balistico? 

Quella del perito balistico è una professione di nicchia, altamente specialistica, che richiede competenze tecniche la cui acquisizione non è troppo semplice. 

Ad oggi non esiste un vero e proprio percorso di studi per diventare perito balistico, ma esistono dei corsi, erogati anche da alcuni atenei universitari, che sono appunto deputati a formare il futuro perito balistico. Tali corsi vertono principalmente sugli aspetti tecnico giuridici del mondo delle armi, quindi parliamo di diritto penale, diritto delle armi ma anche balistica  interna, balistica esterna e balistica terminale. La fisica e la meccanica sono quindi competenze preponderanti nella formazione di un perito balistico. 

Certamente è importante anche che un perito balistico abbia competenze circa il funzionamento delle armi e quindi è auspicabile che egli abbia quantomeno seguito un corso per divenire armaiolo. La formazione sul campo, quindi, è essenziale. 

Altre utili competenze saranno quelle relative al saper utilizzare gli strumenti che saranno poi utili allo svolgimento del lavoro. Parliamo di microscopi prima di tutto, ma anche software specialistici in grado di ricostruire in 3D traiettorie e dinamiche relative al tiro. Utilissime saranno anche competenze di fotografia; il perito infatti dovrà non solo raccogliere prove su una scena del crimine, ma anche fare fotografie sulla stessa scena e queste foto dovranno poi essere utili ad una ricostruzione successiva dell’accaduto. 

Quella del perito balistico è una figura che svolge il 99% del proprio lavoro come consulente di un tribunale, egli quindi lavora a stretto contatto con giudici e pubblici ministeri. Affinché un giudice assegni ad un certo perito la consulenza d’ufficio, quindi affinché un giudice si avvalga della competenza tecnica del perito, è necessario che questi sia iscritto all’Albo dei periti e degli esperti presso la Camera di commercio del territorio in cui si intende operare, nella categoria “Armi e munizioni”.  Altra strada è quella relativa alla iscrizione diretta nell’elenco dei periti del tribunale. In questo caso, però, sarà necessario essere già iscritti ad un altro albo di figure professionali che possono occuparsi di balistica, come medici legali o ingegneri. 

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