Incidenti di caccia: in diminuzione anche nel 2023

Lo studio

Lo studio dell’Università di Urbino ha preso in esame gli incidenti di caccia relativi all’ultima stagione venatoria ma anche quelli relativi alle stagioni venatorie degli ultimi anni. I dati che ne escono sono interessanti e soprattutto incoraggianti.

I dati mostrano come il numero di incidenti di caccia sia in costante calo. In particolare, a partire dal 2017 il numero di decessi (che non considera atti illeciti o comunque malori o cadute) è passato da 18 a 15 nel 2019 a 13 nel 2021, 11 nel 2022, 8 nel 2023. Di questi 8 decessi, 5 sono ascrivibili ad altri cacciatori  oppure a cadute o a colpi di fucile della propria arma sparati accidentalmente.

Anche il numero di feriti segue lo stesso andamento, certamente incoraggiante. Si è passati infatti da 63 feriti nel 2017 a 60 nel 2019, a seguire 54 nel 2021, 53 del 2022 e 2023.

Il dato più interessante è quello relativo ai decessi tra i non cacciatori. Possiamo affermare che, per il quinto anno di fila, non vi sono stati decessi tra i non cacciatori.

L’ultimo dato rilevante, preso in considerazione dallo studio dell’Università di Urbino, è quello relativo ai dati sul parametro stagionale.  Infatti nel periodo che va dal 1 settembre 2023 al 31 gennaio 2024, gli incidenti di caccia sono stati in totale 55. Nella stagione di caccia precedente, il numero è ben diverso. Gli incidenti registrati sono stati, infatti, 62. Diminuisce anche il numero di vittime, che passano da 13 nella stagione 2022-2023 ad appena 5 nell’ultima stagione venatoria.

Obiettivo zero incidenti

Le associazioni venatorie tutte plaudono ai dati, che sono da considerarsi sintomatici di una grossa e profonda presa di consapevolezza relativa al problema sicurezza a caccia.

“Il trend positivo che negli ultimi anni si è registrato è il frutto di una puntuale opera di sensibilizzazione intorno al tema della sicurezza, centrale nel discorso in merito alla caccia responsabile, portato avanti dalla Cabina di Regia e dal mondo venatorio tutto con impegno e dedizione.
I risultati registrati quest’anno, incoraggianti per il settimo anno consecutivo, non sono tuttavia un punto d’arrivo, ma rimangono parte di un percorso ancora in fieri, il cui obiettivo è quello di arrivare, nei prossimi anni, a zero incidenti occorsi in ambito venatorio.”

Quanto è sicura la caccia?

Interessante anche un altro dato che emerge dal medesimo studio dell’Ateneo di Urbino. La caccia infatti non sarebbe da ritenersi, in alcun modo, una attività pericolosa. La caccia infatti, confrontata con altre attività svolte all’aperto, sembrerebbe essere quella in cui sono occorsi meno incidenti. Quindi una tra le attività più sicure.

Vediamo alcuni dati che emergono dal suddetto studio.

Nel 2023, per esempio, si sono registrate ben 129 morti tra i praticanti di escursionismo, causati da cadute in dirupi o burroni. La balneazione ha causato addirittura ben 131 morti ed 8 feriti mentre gli sport invernali hanno causato il decesso di 30 persone e causato 72 feriti. Di pari passo attività subacquee, con 19  vittime e 30 decessi nell’alpinismo ed arrampicata.

Lo studio dell’Università di Urbino https://www.uniurb.it/comunicati/41512

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