Armi e successione mortis causa: come comportarsi per evitare problemi 

La successione

Materia: diritto delle armi e di pubblica sicurezza, diritto delle successioni

Ambito:  cosa fare quando si ereditano armi

Normative di riferimento: Artt. 11 e 43 tulps, art. 697 codice penale, art. 38 tulps

Spesso e volentieri capita che qualcuno possa ereditare armi senza esserne per forza appassionato, ritrovandosi magari a dover gestire l’incombenza senza sapere bene cosa fare  e come comportarsi. Vi diciamo subito di stare tranquilli e che la legge è molto chiara sul da farsi.

Il primo consiglio che vi diamo è quello di evitare in tutti i modi di prendere le armi dal luogo di detenzione in cui il de cuius (la persona venuta a mancare) le deteneva per portare presso gli uffici delle forze dell’ordine. Tecnicamente, se non dotati delle specifiche autorizzazioni, si rischia di vedersi denunciati per porto abusivo d’arma da fuoco.

Serve la denuncia?

La risposta in questo caso è affermativa. Le armi che si ereditano vanno denunciate entro le 72 ore dal momento in cui se ne entra in possesso. Sull’entrare in possesso delle armi la giurisprudenza è stata chiara: non serve la materiale apprensione delle armi, ma basta anche solo esserne entrati virtualmente in possesso, magari perché le armi sono all’interno di un immobile, anche questo oggetto di eredità.

La denuncia è un atto assolutamente obbligatorio e che non può, in alcun modo, essere omesso. Il motivo è semplice: l’Amministrazione deve sempre essere in grado di determinare il quantitativo delle armi sul territorio, i nomi dei detentori di queste armi, ed il luogo ove queste armi sono detenute. Anche in tal caso si tutela la pubblica sicurezza.

La mancata denuncia di armi è perseguibile ai sensi della normativa in materia. Se non si denunciano armi e munizioni entro le 72 ore configura il possesso abusivo di arma da fuoco.

Sarà necessario quindi recarsi il prima possibile presso i competenti uffici di pubblica sicurezza assieme alla nuova denuncia ( scaricabile dal sito della Polizia di Stato o dei Carabinieri, oppure ve lo daranno direttamente loro) assieme alla copia della vecchia denuncia del defunto ed una copia del certificato di morte della persona.

È necessario avere un porto d’armi?

La risposta, in questo caso, è negativa. Non è infatti obbligatorio per l’erede di armi il dover per forza ottenere una licenza di porto d’armi. Se l’interessato però vuole comunque detenere l’arma presso la sua abitazione dovrà farsi rilasciare dal questore un nulla osta all’acquisto di armi. La validità del documento è di 30 giorni e consente anche di poter trasportare le armi dal luogo di detenzione del defunto a quello dell’erede.

Altrimenti, nel caso in cui l’erede non voglia detenere le armi, questo potrà tranquillamente versarle alla questura. altrimenti sarà anche possibile venderle, oppure consegnarle ad una terza persona dotata di porto d’armi.

Conseguenze in caso di mancata denuncia delle armi

Nel caso in cui le armi non siano denunciate entro le 72 ore da quando se ne è entrati in possesso, automaticamente si ricade nella fattispecie sancita dall’art. 697 del codice penale, il rischio è quello di vedersi comminare l’arresto da tre a dodici mesi o l’ammenda fino ad euro 371.

La pena è invece quella dell’arresto fino a due mesi e l’ammenda fino ad euro 258 nel caso in cui si ometta di presentare denuncia quando si abbia notizia della presenza di armi in un luogo ove si abita.

Video: Armi e successione mortis causa