Armi e minori: quali sono le responsabilità dei genitori?

Premessa

  • Materia: diritto delle armi e di pubblica sicurezza
  • Ambito: responsabilità dei genitori in materia di armi nei confronti dei figli

Quando si tratta di armi, il fatto di avere dei minori che vivono in casa con noi rappresenta certamente una responsabilità importante, alla quale è necessario dare le dovute attenzioni.

In molti Paesi, come l’Italia, il legislatore impone una serie di accortezze e di prescrizioni che risultano di fatto essere obbligatorie, ove il detentore di armi viva in casa con dei minori.

Sul punto è intervenuto non solo il legislatore, che ha annoverato i minori tra quelle categorie di soggetti ai quali è fatto divieto di accedere alle armi nel caso in cui non siano in possesso delle dovute licenze, ma anche la giurisprudenza, con alcune sentenze importanti che hanno chiarito alcuni aspetti relativi al regime sanzionatorio nel caso in cui il genitore abbia permesso al minore di poter accedere alle armi.

Custodia delle armi

Partiamo innanzitutto da un aspetto che certamente è centrale su questo argomento, è cioè la custodia delle armi.

Il legislatore, con l’art 20bis della legge 18 aprile 1975 ha annoverato i minori in quella categoria a cui il possessore delle armi non deve permettere di accedervi.

Leggendo infatti il testo del summenzionato articolo, notiamo come proprio i minori sono i primi ad essere menzionati dal legislatore del 1975.

L’articolo infatti recita espressamente:

Chiunque consegna a minori degli anni diciotto, che non siano in possesso della licenza dell'autorità, ovvero a persone anche parzialmente incapaci, a tossicodipendenti o a persone imperite nel maneggio, un'arma fra quelle indicate nel primo e secondo comma dell'articolo 2, munizioni o esplosivi diversi dai giocattoli pirici è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con l'arresto fino a due anni.”

Relativamente a questo aspetto, ovviamente, ci sono alcune precisazioni assolutamente dovute, che non possiamo non fare.

Nella valutazione giurisprudenziale della legittimità delle modalità di custodia delle armi, certamente il fatto che vi fosse o meno uno o più minori in casa ha rappresentato un discriminante importante.  E questo perché è pacificamente ammesso dal legislatore, con una norma che non necessita di ulteriori interpretazioni, che i minori non debbono poter accedere alle armi.

Nel senso che il legittimo proprietario e possessore di armi deve obbligatoriamente adottare tutte quelle cautele per non permettere al minore di accedere alle armi.  Noi di All4shooters, come sempre, consigliamo sempre di chiudere le armi in casseforti ancorate a muro e a parete, con combinazione numerica o con serratura dotata di chiave, che andrà opportunamente conservata al fine di evitare che CHIUNQUE vi possa accedere.

Il lettore potrebbe allora controbattere, dicendo ad esempio: “io non ho figli, e nessun minore vive in casa con me. Posso quindi, a rigor di logica, conservare le armi in maniera meno attenta? Posso lasciare, ad esempio, le armi sull’armadio?” La risposta in questo caso è negativa, perché comunque il legislatore non punisce solo chi permette ai minori di accedere alle armi, ma chi comunque non adopera le dovute cautele al fine di evitare che  gli imperiti in generale possano accedere alle armi. Quindi la risposta è no. Le armi, con o senza minori in casa, vanno conservate con tutte le accortezze del caso.

Il punto di vista della giurisprudenza

Vediamo adesso che cosa dice la giurisprudenza in materia.

Appare certamente molto interessante una sentenza del Tar Umbria, di cui ci siamo occupati.

Caio, minorenne, decide di prendere il fucile del padre Tizio  e di andare a caccia di notte. Ovviamente nei suoi confronti scatterà immediatamente il sequestro dell’arma e, nei confronti del padre, ovviamente, il ritiro della licenza di caccia.

A nulla sono servite le doglianze espresse da Tizio in sede di ricorso al TAR del provvedimento con cui il Questore gli ritirava il porto d’armi.

In sintesi, il fatto che Caio, suo figlio, si sia impossessato dell’arma del padre, è da considerarsi sintomatico di come Tizio non abbia adoperato tutte le accortezze per non permettere al figlio minore di accedere alle armi, contravvenendo quindi ad una prescrizione normativa chiara e pacifica.

Profili penalistici

Veniamo adesso ad un argomento molto più delicato, e cioè i profili penalistici della materia.

Che cosa accade se si dovesse profilare una fattispecie penalmente rilevante?

In questo caso, il legislatore non ha chiarito le esatte conseguenze relativa alla commissione di fattispecie penalmente rilevanti da parte del minore che usa l’arma del genitore.

Certamente possiamo però affermare come, in alcuni casi, potrebbero integrarsi fattispecie come il favoreggiamento,  o anche il concorso in un certo tipo di reato commesso dal figlio.

Nei casi più gravi è possibile anche perdere la podestà genitoriale.

Video: Armi e minori. Quali sono le responsabilità dei genitori?