Il diritto civile: una rapida panoramica
Come anticipato, il diritto civile è una branca del diritto privato che regola i rapporti tra i privati in molteplici ambiti. Essa infatti regola le obbligazioni, i contratti, i diritti reali, le successioni e la responsabilità civile.
Abbiamo quindi appurato come il diritto civile sia una materia molto vasta, che copre diverse materie. Altrettante, quindi, potrebbero essere le fattispecie e quindi le vicende che riguardano questa particolare materia.
Ovviamente enuclearle tutte e valutare in che modo queste potrebbero impattare sul rilascio o rinnovo del porto d’armi è impossibile. Facciamo quindi, per chiarezza, una rapida carrellata di alcune sentenze molto interessanti che spiegano in che modo e quando una fattispecie di diritto civile possa avere implicazioni sulla legittima titolarità del porto d’armi.
Facciamo notare, inoltre, come la materia civilistica sia, di fatto, non tipicamente rigida e netta ma come i suoi confini si fondano con i confini di altre materie, dal diritto penale a quello amministrativo.
1. Armi ereditate
Abbiamo visto come le armi possano essere anche ereditate. E abbiamo visto come la materia delle successioni sia una materia tipica del diritto civile. Che cosa ci dice la giurisprudenza della Cassazione in materia di armi ereditate?
Con sentenza n. 5943 del 13 febbraio 2023 la Cassazione ha chiarito come colui che entri in possesso di armi ereditate, in qualsiasi modalità, è obbligato a farne denuncia pena, rischiare a sua volta la denuncia per possesso abusivo di armi da fuoco. State pur certi che, in presenza di una denuncia per possesso abusivo di arma da fuoco, il porto d’armi vi verrà certamente tolto.
In tal caso la materia penalistica è di supporto alla regolamentazione di una vicenda tipica del diritto civile, in tal caso il diritto delle successioni.
Possiamo quindi notare come anche una vicenda scaturente dalla materia civilistica possa avere, di fatto, implicazioni relative al possesso di armi ed alla titolarità del porto d’armi.
2. Porto d’armi e matrimonio o convivenza
Vediamo ora un altro ambito tipico del diritto civile, e cioè quello del matrimonio e della convivenza.
Anche qui è probabile che la convivenza in famiglia con un coniuge o altro familiare con precedenti possa determinare una valutazione tipicamente negativa e quindi far scattare il diniego di rilascio o rinnovo.
Sul punto è intervenuto il Consiglio di Stato che, con sentenza n. 5542 del 7 dicembre 2015 ha stabilito come, seppur apparsa legittima la valutazione circa l’inaffidabilità del soggetto perché convivente con persone con precedenti, si dovrà comunque pur sempre valutare in modo specifico come effettivamente tale situazione possa nel concreto determinare una valutazione negativa.
Anche qui vediamo come una materia tipica del diritto civile possa determinare implicazioni sul possesso e sulla titolarità del porto d’armi.
3. Prestare l’arma a una persona priva di licenza
Anche in tal caso, possiamo vedere come il diritto civile regoli quella che apparentemente potrebbe essere una fattispecie priva di regolamentazione.
In realtà prestare un oggetto, nel caso che a noi interessa un’arma, configura il negozio giuridico del comodato. Un vero e proprio contratto, anche se stipulato “verbalmente”. Quali sono le conseguenze relative al dare in comodato l’arma a un soggetto privo di licenza?
In tal caso si è espressa la Cassazione, con sentenza n.5145 del 2022 che ha stabilito come prestare l’arma ad un soggetto privo di licenza possa, di fatto, configurare concorso nel reato di porto abusivo di arma da fuoco.
Anche in tal caso la materia penalistica fa da supporto alla piena regolamentazione di una fattispecie tipica del diritto civile.
Video: Armi e questioni di diritto civile
Corrado Maria Petrucci
Esperto in Diritto delle Armi e della Caccia
Responsabile rubrica legale All4shooters.com / All4hunters.com
email: legalall4shooters@gmail.com