Nel nostro girovagare alla ricerca di curiosità all’IWA di Norimberga abbiamo avuto l’occasione di incontrare Ian McCollum, popolare protagonista della serie di video “Forgotten weapons” che su YouTube spiega e mette alla prova armi rare e dimenticate. Ma questa volta Ian era alla fiera per presentare un progetto contemporaneo, un Black Rifle che rivendica un collegamento diretto con Eugene Stoner, uno dei grandi nomi della tecnologia armiera moderna. Il progetto si avvale della produzione di Brownells, azienda americana che da tempo sta compiendo una vera e propria operazione di filologia, riproponendo le repliche di armi storiche per la storia militare americana, come l’M16 in versione originale e persino il prototipo sviluppato per Armalite, dei quali vi abbiamo parlato in un articolo qualche tempo fa.
Partiamo dalla curiosa sigla che contraddistingue quest’arma: WWSD2020, che è in inglese significa What Would Stoner Do 2020, ovvero “Che cosa avrebbe fatto Stoner nel 2020. Il richiamo alla figura di Eugene Stoner, progettista americano che alla metà del secolo scorso creò il fucile d’assalto M-16 è evidente ed esplicita. La domanda insita nella frase, invece, fa riferimento all’evoluzione tecnologica, che in questi settant’anni ha fatto passi in avanti notevoli: “Come sarebbe cambiato il progetto di Stoner se avesse avuto a disposizione materiali e tecnologie del 2020?”
La risposta a questa domanda è la carabina semiautomatica WWSD2020 in calibro .223 Remington, creata da una squadra composta da Karl Kasarda e Ian McCollum, due esperti di armi americani molto noti grazie ai loro video pubblicati in rete dal loro canale InRageTV. Il progetto dei due appassionati, avviato nel 2017 era semplice, eppure estremamente ambizioso: riportare l’AR-15 alle sue radici impiegando materiali e tecniche di produzione industriale di oggi. Non un restyling quindi, ma una rilettura filologica del progetto originale, che a dire il vero era già modernissimo per i suoi tempi, prevedendo l’uso di parti principali in alluminio e fibra di vetro. Nel 2020 la nuova carabina semiautomatica, prodotta con la collaborazione di KeArms e Brownells diventa realtà e nasce così il WWSD2020. Oggi il polimero e la fibra di carbonio hanno soppiantato, almeno in parte, l’alluminio e il fiberglass.
Il lower receiver monolitico del WWSD2020
La componente più rivoluzionaria dell’arma, prodotta da KeArms è il lower receiver, ovvero la sezione inferiore della carcassa, che non solo è in polimero, ma è in monoblocco che comprende anche il calcio e l’impugnatura. Questo permette di eliminare almeno cinque parti dell’arma che non sono più separate (come, ad esempio, l’impugnatura a pistola o il tubo della molla di recupero). All’interno del lower receiver, denominato KP-15 è alloggiato un gruppo di scatto SLT-1 Sear Link che garantisce uno sgancio netto e leggero. Integrale anche il bocchettone di alimentazione che ospita caricatori standard di tipo AR-15 da 30 colpi. Otturatore e portaotturatore sono cromati, per offrire una resistenza alla corrosione e una facilità di pulizia che non erano certo punti di forza dell’M-16 originale. Coerentemente con la prima versione del progetto, il WWSD2020 è sprovvisto di forward assist, ovvero il pistone che che facilita la chiusura dell'otturatore. Ci sono poi alcuni dettagli che semplicemente non avrebbero potuto esistere o non venivano considerati alla metà degli anni Sessanta, ma che oggi sono d’obbligo su un Black Rifle moderno, come i comandi completamente ambidestri, la slitta Picatinny per il montaggio di mire ottiche, uno scatto di tipo Match e l’astina in fibra di carbonio con interfaccia M-Lok di tipo lungo. Il tutto per un peso a vuoto di soli 2,25 chilogrammi.
La canna a “penna” del WWSD2020
Uno dei problemi che si manifestarono sull’M16 originale durante il fuoco sostenuto era che la canna relativamente sottile (con profilo in gergo detto pencil, ovvero a penna) tendeva a surriscaldarsi e a flettersi leggermente, riducendo la precisione dell’arma e spostando il punto di impatto anche di diversi centimetri in direzione imprevedibile. Si trattava di un problema prevedibile e previsto, ma che poi manifestò effetti piuttosto deleteri sulla precisione. Oggi è disponibile la tecnologia per risolvere questo inconveniente sul WWSD2020 e dopo una serie di test pratici, Karl e Ian hanno deciso di montare sulla carabina una canna da 16 pollici (40,64 cm) con profilo pencil prodotta da Faxxon Firearms, azienda americana specialista in componentistica di alta qualità per armi lunghe e corte. La canna della Faxxon è stata scelta perché a parità di prestazioni è la più leggera: pesa infatti 568 grammi ed è equipaggiata con un rompifiamma in titanio. L’arma è sprovvista di mire meccaniche, ma grazie alla slitta Picatinny può montare ogni genere di ottica convenzionale o elettronica.
La carabina semiautomatica WWSD2020 è venduta in esclusiva da Brownells a un prezzo negli USA di 1699 dollari. Sarà interessante mettere le mani su questa carabina superleggera, non appena sarà disponibile anche in Italia. Per il momento accontentiamoci di guardare il video dove Ian McCollum ci spiega le sue caratteristiche.