Stoeger è un marchio storico americano, fondato nel 1924 da Alexander Stoeger sei anni dopo aver aperto la sua armeria a New York nel 1918, creato con lo scopo di importare in USA armi europee; il catalogo di Stoeger è poi divenuto un annuario fondamentale per tutti i tiratori e i cacciatori americani, tuttora pubblicato: il famoso “Shooter’s Bible”. Nel tempo, Stoeger ha diversificato, affiancando l’importazione e distribuzione all’editoria e la produzione di armi, fino ad essere acquisita da Sako Oy nel 1994, e dal gruppo Beretta nel 2000. Da allora Stoeger continua la sua attività solo con l’importazione e produzione, aggiungendo anche le armi ad aria al suo portafoglio, prima con modelli a molla e poi nel 2020 con l’elegante e innovativa carabina a ripetizione XM1 ad aria precompressa, che ha vinto il premio Red Dot Award per il design, seguita dalla altrettanto innovativa XM1 Bulpup due anni più tardi. Ed è proprio questo modello che ho ricevuto e ho avuto modo di provare a fondo, nella potente versione Full Power in calibro 6,35mm/.25.
La Stoeger XM1 Bullpup, compatta e maneggevole
Anche se condivide la denominazione XM1 e l’azione di base, la Bullpup di Stoeger è strutturalmente diversa, e come tutte le armi in questa configurazione, l’azione, scatto e alimentazione delle munizioni sono arretrate dietro all’impugnatura dell’arma, nella calciatura: il risultato è un’arma estremamente compatta in relazione alla lunghezza della canna, con lo spostamento all’indietro del centro di gravità e una migliore maneggevolezza in ogni situazione.
Il disegno della XM1 è personalissimo, filante e moderno, in effetti Stoeger è molto orgogliosa del progetto e della ricerca ergonomica effettuata in Italia, sviluppando una vera e propria filosofia progettuale, chiamata Human Tech Design, sulla base della quale concepisce il design delle proprie armi. La calciatura in tecnopolimeri è modulare, consentendo di sostituire il poggiaguancia per regolare l’altezza della linea di mira ed è possibile regolare il LOP con due spessori (di colore giallo e blu), ha l’impugnatura a pistola intercambiabile (una blu standard e una nera XL sono comprese), e il nasello dell’astina è sostituibile con una peculiare impugnatura anteriore. La XM1 Bullpup ha una rotaia Picatinny integrale superiore in alluminio per il montaggio dell’ottica, e due corte rotaie in polimero sono applicabili con viti ai lati dell’astina per accessori – come il bipiede dedicato a due pezzi ATAC – XM1; non ha a corredo mire metalliche.
La livrea nera con accenti blu è accattivante, e la superfice della calciatura è finita con uno zigrino particolare chiamato “Pro Adaptive Checkering”, con una texture diversificata in base alla zona di contatto o interazione con il tiratore, più morbida e “grippante” – Thridion- sul calciolo e sull’impugnatura, o più dura e aggressiva - Hexacell - in tutte le altre zone di presa sulla calciatura.
Rispetto alla versione “tradizionale” della XM1, la Bullpup misura appena 700mm contro 986mm, con una canna da 490mm con cilindro copricanna di decompressione integrale – che porta a circa 580mm la lunghezza della stessa – contro 565mm. Il cilindro che contiene l’aria precompressa ha all’estremità della volata il manometro ad alta visibilità e il connettore idraulico trasversale per il riempimento Quick Fill protetto da un anello tenuto chiuso elasticamente. Il cilindro ha una capacità di 265cc e la pressione di esercizio è fino a 250 BAR - e anche qui troviamo una differenza fondamentale, visto che la versione tradizionale della XM1 è dotata di un cilindro più sottile della capacità di 100cc, anche perché è disponibile solo in calibro 4.5 e 5.5mm, mentre la Bullpup aggiunge anche il ben più impegnativo (dal punto di vista del consumo di aria) 6.35mm /.25; di contro, la capacità del caricatore a tamburo scende dagli 11 e 9 pallini dei calibri 4.5 e 5.5mm agli 8 dell’arma in prova.
L’azione della Stoeger XM1 Bullpup
Come anticipato, la struttura Bullpup è basata su un’azione con otturatore scorrevole in lega leggera ricavata per lavorazione CNC posta nella calciatura, su cui è avvitata la canna e il cilindro dell’aria; nell’azione trova posto il sistema di scatto vero e proprio, controllato da una barra che riporta al grilletto posizionato molto più avanti. La canna non è flottante, poiché su di essa è fissato un secondo telaio di forma rettangolare in alluminio che funge da struttura di sostegno centrale del gruppo grilletto, guardia e sicura manuale; nella parte superiore del telaio è macchinata la rotaia Picatinny e sul lato destro reca il meccanismo a ginocchiello di caricamento. Lo stesso telaio vincola il cilindro dell’aria con due anelli stretti da viti, un po' come succede per il corpo di un cannocchiale, contribuendo a rendere ancora più rigida l’intera struttura dell’arma.
Sulla parte posteriore dell’azione è posto un grosso grano a brugola che consente di variare il precarico della molla della massa battente che comanda il tempo di apertura della valvola di sparo, per regolare finemente le prestazioni in base al tipo di pallino usato.
Il ginocchiello laterale con manetta verticale consente un azionamento “straight pull” anziché girevole-scorrevole come implementato nella versione tradizionale della XM1. Il caricatore a tamburo è caricato a molla e richiede un minimo di pratica per il riempimento e si inserisce da destra verso sinistra nel vano apposito nell’azione, una volta arretrata completamente la manetta e l’otturatore; è mantenuto in sede magneticamente. La sicura a traversino è integrata nel grilletto non regolabile, ed è un semplice bottone che impedisce l’arretramento del grilletto stesso quando azionata.
Stoeger XM1 Bullpup: come si comporta in poligono
Ho provato la carabina nel poligono BRAC “La Fenice” presso il TAV La Pisana di Roma, dotata di varie linee fino a 50 metri, attrezzatissime per il tiro ad aria compressa. Ho impiegato due ottiche, preferendo per i tiri di precisione una variabile Noblex Inception NX8 2.5-20x50, anche grazie al controllo di parallasse che scende a 10m e la grande escursione in elevazione, mentre per il tiro “informale” ho preferito una compatta GECO Black 1-6x24, con punto rosso MAKdot SH montato in piggyback. Tutti gli attacchi sono degli eccellenti MAK Promont con sgancio rapido Picatinny.
Il cilindro dell’aria si riempie in un attimo utilizzando bombole con la frusta e l’adattatore “Quick Fill” in dotazione all’arma; ho completamente rinunciato all’uso della pompa manuale, mentre un compressore dedicato consente tempi di carica quasi accettabili avendo però sottomano una presa di corrente a 220V, scelta poco praticabile in molti poligoni.
Una volta azzerata la carabina, ho effettuato alcune serie di colpi semplicemente per abituarmi alla particolare reazione allo sparo delle carabine ad aria precompressa, e valutare lo scatto e la manovrabilità del sistema di ripetizione della XM1 Bullpup. Il sistema a ginocchiello è sorprendentemente fluido e veloce, armando la massa battente solo nell’ultimo quarto del movimento, con un aumento dello sforzo contenuto che soprattutto non influisce nella mira. Il caricatore alimenta perfettamente con tutti e quattro i pallini provati; sparato l’ultimo colpo, il caricatore blocca l’otturatore avvisando che il caricatore è vuoto.
La maneggevolezza all’imbracciata è eccellente, e l’impugnatura anteriore angolata consente brandeggi fulminei - l’arma pesa 2,8kg senza ottica - e tiri di stocco precisi, specialmente con l’ottica GECO Black, più adatta per i tiri ludici e il “plinking” della ben più ingombrante, ma più precisa, Noblex.
Allo sparo la reazione della carabina è una vibrazione più che un rinculo, l’impulso è morbidissimo e se la luce è giusta è perfettamente possibile seguire la traiettoria del pallino fino al bersaglio, cosa ancora più agevole usando i pallini di stagno che hanno il retro lavorato a specchio. Il rumore allo sparo è estremamente contenuto e in nessun caso fastidioso, le cuffie non sono in effetti necessarie.
Lo scatto è davvero sorprendente, considerando il lungo rinvio tra il grilletto e il meccanismo di scatto vero e proprio; a due tempi, con una precorsa che prende un buon terzo del peso di scatto, è molto pulito e prevedibile che però è leggermente penalizzato a causa del collasso di retroscatto, caratteristica che va dominata per ottenere i migliori risultati. Il cilindro consente una cinquantina di colpi a 200 bar prima che la pressione scenda troppo. Ricaricato il cilindro, ho cominciato a cercare la rosata, tirando a 50 metri. Purtroppo la giornata non ha aiutato, con parecchio vento. Ciononostante, con i pallini match H&N Baracuda da 2g sono riuscito a fare una discreta rosata di 23mm tra i centri su cinque pallini, tirando in appoggio con rest anteriore; anche con gli altri tre pallini che avevo a disposizione, RWS Superdome da 2g, e JSB Exact King in stagno da 1,07g ho ottenuto rosate contenute rispettivamente di 34 e 27mm, con l’eccezione dei Rifle Titan da 2,2g che hanno prodotto rosate erratiche e sempre oltre i 50mm. I pallini JSB e Rifle Titan sono stati forniti da La Domino.
Il notevole impatto sui vecchi bersagli metallici da rottamare che ho avuto l’autorizzazione di provare – e danneggiare! - in poligono ha palesato la potenza del 6.35 / .25 e ha sottolineato la propensione venatoria della carabina in questo calibro, che in effetti è presentata come tale anche sul sito web e nel materiale promozionale. La potenza dichiarata è di 52 Joule, ed in effetti nelle mie prove ho misurato quasi esattamente questo valore, con il pallino da 2g H&N lanciato a 231.4 m/s e 53,56J. Con i pallini JSB Exact King in stagno da 1,07g la velocità è stata di 299,5 m/s con 48J, e anche la precisione è stata eccellente.
Stoeger XM1 Bullpup: le nostre conclusioni
Per dare una valutazione sulla Stoeger XM1 Bullpup è necessario definirne la destinazione d’uso. A livello internazionale, e specialmente nei Paesi che consentono la caccia con le armi PCP, la XM1 Bullpup è un vero “uovo di Colombo”, grazie alla potenza, compattezza e maneggevolezza che l’impostazione Bullpup e l’attento studio ergonomico garantiscono. Specialmente per il controllo dei piccoli nocivi e roditori si rivela vincente, anche per la silenziosità (ulteriormente migliorabile grazie alla volata filettata) e precisione riscontrata. In Italia, nel calibro provato, trova poco spazio per un impiego prettamente sportivo che non sia ludico o per il classico “plinking”, in cui eccelle: in effetti, è divertentissima in poligono, e in uno stage dotato di “ferri” per il tiro dinamico si è dimostrata eccezionale, il calibro è più che sufficiente per far “suonare” il metallo fino ai 50 metri – paragonabile ad una calibro 22lr. Basta ricordarsi di avere a disposizione una bombola di capacità adeguata per la ricarica… Il prezzo al pubblico per la versione provata in 6.35mm è di poco inferiore agli 800 Euro ed essendo una “full power”, ricordiamo che va acquistata e denunciata come un’arma da fuoco, classificata come arma sportiva, con le stesse restrizioni sul trasporto e uso.
Stoeger XM1 Bullpup: scheda tecnica e prezzo
Tipo | carabina ad aria precompressa con cilindro da 250 bar, 265cc |
Calibro | 6,35 mm / .25 |
Azione | precharged pneumatic (PCP) con regolatore di pressione integrato |
Funzionamento | a ripetizione manuale con riarmo “straight-pull” con leva a ginocchiello |
Capacità caricatore | amovibile a tamburo da 8 colpi |
Scatto | singola azione, con grilletto a due tempi |
Sicure | manuale al grilletto, con traversino a bottone |
Mire | nessuna, slitta Picatinny da 185mm sul telaio per il montaggio di ottiche |
Canna | lunga 490 mm porzione rigata con passo mm 1:480, 580 mm incluso manicotto di decompressione integrale, volata filettata 1/2” UNF |
Lunghezza totale | 700 mm |
Materiali | azione e telaio in lega leggera, canna e meccanismi in acciaio, calciatura in tecnopolimero caricato |
Qualifica | arma sportiva |
Potenza dichiarata | 52J |
Peso | circa 2.800 g |
Prezzo | 799 euro, Iva inclusa |
Distribuita in Italia da Benelli Armi spa, Franchi Division