Lo Steyr AUG - Armee Universal Gewehr (Fucile Universale per l'Esercito) - venne sviluppato nella seconda metà del XX secolo per sostituire l'Stg.58 (Sturmgewehr 58, ossia fucile d'assalto modello del 58), versione costruita su licenza dell'FN FAL calibro 7,62 NATO, arma senza dubbio eccellente ma considerata ormai superata.
La progettazione venne affidata a tre ingegneri dell'allora consorzio Steyr-Daimler-Puch (oggi Steyr-Mannlicher), Horst Wesp, Karl Wagner e Karl Möser.
Lo sviluppo avvenne con la stretta collaborazione dell'esercito austriaco: l'arma risultante fu una delle più innovative dell'epoca.
Pur non presentando nessuna caratteristica assolutamente originale (le peculiarità dell'AUG erano già comparse singolarmente su altre armi precedenti), il fucile austriaco fu il primo a raggrupparle in un'unica realizzazione di indiscutibile efficacia e di grande successo commerciale.
Se alcune di queste caratteristiche possono risultare scontate al giorno d'oggi, non dimentichiamo che l'AUG entrò ufficialmente in servizio nell'esercito austriaco nel 1977, con la denominazione di Stg.77
Anzitutto si trattava di un fucile d'assalto caratterizzato da una struttura Bullpup (ossia con l'azione posta nel calcio, posteriormente all'impugnatura) che consentiva di contenere considerevolmente le dimensioni, basti pensare che la versione fucile, con canna di 20", era 35 mm più corta di una carabina M4 con canna da 14" con il calciolo esteso in posizione di utilizzo.
La costruzione faceva largo uso di polimeri (poliammide 66 caricato con fibra di vetro), cosa che conferiva all'arma oltre a una notevole robustezza e resistenza agli agenti atmosferici anche una notevole leggerezza.
L'impugnatura caratterizza fortemente l'estetica dell'intera arma, dandole un'aspetto futuristico dettato comunque da solide esigenze pratiche: si distingue infatti per l'assenza di un ponticello del grilletto, sostituito da un paramano a tutta lunghezza che protegge il grilletto consentendo al contempo l'uso dell'arma con pesanti guanti invernali (soluzione in seguito mutuata da numerose altre armi bullpup).
La canna era sostituibile sul campo in pochi secondi con altra di diversa lunghezza o sezione senza bisogno di utensili, cosa che rendeva l'AUG una delle prime armi veramente modulari, ossia capaci di cambiare ruolo, da fucile a carabina a fucile mitragliatore pesante, a mitragliatrice leggera, semplicemente cambiando la canna e pochi altri componenti (per la versione LMG, che spara ad otturatore aperto, sono necessari anche un diverso gruppo otturatore e un diverso pacchetto di scatto), laddove altre armi, anche moderne e definite "modulari", necessitano di sostituire mezzo fucile per cambiare ruolo, mantenendo sostanzialmente solo il calcio e il pacchetto di scatto dell'arma originale.
Le lunghezze di canna disponibili sono tre: 20" (versione fucile standard), 16" (versione carabina, utilizzata da truppe aviotrasportate, equipaggi di mezzi, personale nelle retrovie, corpi speciali e chiunque necessiti di un'arma poco ingombrante) e 24" pesante, utilizzata nella versione mitragliatore pesante, LMG e sniper. L'innesto della canna è attuato mediante 8 alette ricavate esternamente alla culatta che vanno a bloccarsi su altrettanti risalti di una boccola d'acciaio fissata nel castello in fusione d'alluminio. La canna e la camera di cartuccia sono cromate internamente.
L'AUG, poi, incorporava nel maniglione di trasporto un'ottica di puntamento 1,5x dotata di un reticolo ad anello tanto semplice quanto efficace (fungendo anche da telemetro a stadia, dato che il suo diametro è tale da includere a figura intera un'uomo di 1 m e 80 a 300 metri.
I comandi, infine, prevedevano esclusivamente la manetta d'armamento, la sicura a traversino posta in posizione ergonomica immediatamente sopra al grilletto, tale da poter essere disinserita con facilità semplicemente andando ad assumere la posizione di fuoco, e lo sgancio caricatore, sito posteriormente al bocchettone dello stesso, in posizione centrale.
Mancavano l'hold open, dato che l'otturatore veniva liberato semplicemente azionando per un corto tratto la manetta d'armamento, e, cosa piuttosto significativa, il selettore di fuoco.
La scelta tra il tiro a colpo singolo e la raffica veniva attuata mediante la pressione del grilletto, con un sistema analogo a quello utilizzato sul fucile Wimmersperg Spz-kr, un'arma sperimentale della Germania nazista rimasta pressochè allo stato di prototipo: una pressione del grilletto fino a circa metà della sua corsa produceva l'esplosione di un singolo colpo, mentre premendo il grilletto a fondo corsa si produceva il fuoco a raffica.
Altra caratteristica insolita per l'epoca, ma diffusamente adottata oggi su una quantità di fucili d'assalto, sia come dotazione di serie che come accessorio aftermarket, era l'impugnatura anteriore pieghevole, che poteva essere usata all'occorrenza come astina o, abbassandola, come impugnatura vera e propria, dando maggiore controllo dell'arma durante il puntamento veloce e il tiro a raffica.
L'arma era alimentata tramite caricatori realizzati a loro volta in polimero trasparente che consentiva la visualizzazione a colpo d'occhio delle munizioni rimanenti, e disponibili sia nella capacità standard di 30 colpi che in quella estesa da 42 colpi destinata all'impiego con la versione LMG. Si trattava di caricatori molto robusti e apprezzati, con il difetto però di non essere a norme STANAG 4179 (o, più brevemente "STANAG"), ossia non compatibili con quelli delle armi della famiglia AR-15.
Pur trattandosi di un fucile decisamente moderno per la sua epoca, nel corso degli anni l’AUG è andato incontro a una serie di ammodernamenti che l'hanno mantenuto all'avanguardia, venendo incontro ad esigenze operative evidenziatesi con il tempo.
Il mirino ottico, per l'epoca indubbiamente valido, è oggi del tutto sorpassato. La versione A3 dell'arma lo abbandona a favore di una slitta a standard MIL 1913 (Picatinny) dove è possibile montare svariati tipi di ottiche.
L'impugnatura pieghevole anteriore è ora sostituita da tre sezioni di rail picatinny cui si possono fissare svariate tipologie di impugnature (una comunque fornita di serie con l'arma) e altri accessori come torce o laser di puntamento.
È presente inoltre un ulteriore tratto di slitta Picatinny, angolata a 45 gradi, posta sul lato destro del castello. Serve a montare una torcia o dispositivo di puntamento laser ma non può essere usato, contrariamente alle apparenze, per il montaggio di un'ottica reflex compatta per il CQB, a causa del posizionamento della finestra d'espulsione dei bossoli, che verrebbe a trovarsi direttamente davanti al volto dell'operatore.
La manetta d'armamento è oggi pieghevole e può essere bloccata in posizione d'apertura ruotandola in su di circa 30 gradi.
Il classico rompifiamma "a tulipano" caratteristico dell'AUG è ora sostituito da uno spegnifiamma-compensatore a 8 porte. Lo spegnifiamma può essere smontato (ove legale) ma la filettatura metrica della canna non è compatibile con gli accessori dell’AR-15.
L'arma è infine stata dotata di una leva di hold open, posta accanto al bocchettone del caricatore, azionabile con la mano debole dopo aver cambiato caricatore.
Infine, è stata realizzata una versione compatibile con i caricatori a norme STANAG. Non si tratta di un semplice adattatore al bocchettone: l'intera calciatura polimerica dell'arma è specifica.
Per il resto, l'impianto generale dell'arma resta quello originale, e può essere suddiviso in sei componenti base: la canna con gruppo presa di gas e impugnatura anteriore, il castello, realizzato in fusione di lega d'alluminio protetta da una verniciatura ad alta temperatura e recante rinforzi d'acciaio per la sede della canna e delle alette dell'otturatore e per lo scorrimento delle guide del portaotturatore, il gruppo otturatore - portaotturatore con le sue guide, il calcio in polimero, il gruppo di scatto e, infine, il caricatore.
La versione civile è fornita di serie con una canna da 16", ossia quella per la versione carabina, che riduce ulteriormente l'ingombro longitudinale dell'arma, che arriva a essere ben più compattta di un M4 con il calciolo in posizione retratta.
Otturatore, portaotturatore e pacchetto di scatto sono specifici per la versione civile e consentono il solo tiro in modalità semiautomatica.
Il pacchetto di scatto resta, per il resto, quello assai peculiare dell'AUG, essendo realizzato integralmente in polimeri (cane compreso) con la sola eccezione di perni e molle.
L'arma funziona a presa di gas con un sistema a pistone a corsa corta integrato nel gruppo canna (e a sua volta cromato): un foro preleva parte dei gas e li fa passare nel gruppo pistone, regolato da una valvola a tre posizioni: quella marcata da un pallino piccolo indica il funzionamento in condizioni normali, quella marcata da un pallino grande serve al funzionamento in condizioni difficili (gelo o arma particolarmente sporca) mentre la terza posizione marcata con una G chiude la presa di gas, escludendo il sistema di riarmo, per il lancio delle granate. La versione civile prevede solo le prime due.
I gas producono l'arretramento del pistoncino che va ad agire, con la propria coda, direttamente sulla testa di una delle due guide del portaotturatore, trasmettendogli l'impulso cinetico.
L'otturatore arretra lungo le due guide che scorrono nelle boccole del castello. La guida destra riceve, come detto, l'impulso del pistone del gruppo presa di gas, mentre la guida sinistra viene azionata dalla manetta d'armamento: questa non si muove con il gruppo otturatore, ma può esservi temporanemamente fissata per fungere da forward assist in caso di cameramento silenzioso di una cartuccia. La guida sinistra inoltre può essere usata per pulire il gruppo presa di gas da eventuali incrostazioni.
Le due guide contengono, al loro interno, le molle di recupero, che vengono compresse da due puntoni presenti all'interno della calciatura polimerica.
All'arretramento del portaotturatore, l'otturatore viene sbloccato mediante il classico meccanismo a perno che scorre in un'asola con andamento a camma.
Il bossolo spento viene estratto dall'estrattore a unghia presente sull'otturatore e proiettato fuori dalla finestra d'espulsione mediante un espulsore a pistoncino.
Data la peculiare struttura dell'arma, nel caso di un tiratore mancino la finestra d'espulsione verrebbe a trovarsi proprio accanto al volto del tiratore. Per questo motivo l'arma è dotata di due finestre d'espulsione, una coperta da un coperchietto protettivo, ed è possibile renderla mancina" semplicemente spostando il coperchietto sulla finestra d'espulsione di destra e sostituendo l'otturatore con uno che reca estrattore ed espulsore speculari.
Il resto dell'arma è di per sè, se non "completamente ambidestro" come proclamato, comunque abbastanza facilmente utilizzabile, dato che lo sgancio del caricatore è centrale e la manetta d'armamento può comunque essere azionata facilmente.
Una volta espulso il bossolo spento una cartuccia nuova viene prelevata dal caricatore e camerata.
Il ciclo a questo punto può essere ripetuto semplicemente premendo nuovamente il grilletto.
A colpi esauriti l'otturatore resta aperto. È sufficiente afferrare il caricatore vuoto con la mano debole, premere col pollice con decisione sul pulsante di sgancio ed estrarlo. Per la verità premendo il pulsante di sgancio il caricatore vuoto viene espulso dall'arma con una certa decisione, dunque non è strettamente necessario estrarlo, pratica comunque consigliabile a scanso di problemi di sporcizia e perchè comunque i caricatori dell'AUG sono piuttosto costosi.
Il caricatore nuovo va semplicemente infilato verticalmente nel boccettone e spinto con decisione in sede, fino all'aggancio del dente di ritegno.
Il pulsante di sgancio del caricatore è forse uno dei pochi aspetti criticati dell'arma: definito ambidestro e "comodo da azionare con ambedue le mani" dal produttore, è stato definito "scomodo da azionare con ambedue le mani" da molti utilizzatori, definizione che mi pare tuttavia eccessivamente negativa. Con un minimo di pratica è possibile effettuare il cambio caricatore in velocità e senza inconvenienti.
Una volta inserito il caricatore pieno, è sufficiente premere il pulsante dell'hold open per rilasciare l'otturatore ed essere pronti a far fuoco. In alternativa chi fosse abituato con le vecchie versioni ad azionare la manetta d'armamento per chiudere l'otturatore può continuare a farlo.
Una nota importante sulla manetta d'armamento: questa deve essere impugnata da sotto, con il palmo della mano rivolto verso l'alto e non, come verrebbe naturale, con il palmo della mano rivolto in basso. Se si aziona la manetta in questo modo è facilissimo finire a sbucciarsi le nocche contro la slitta Picatinny o eventuali staffe di fissaggio dell'ottica che vi si trovino.
Viceversa, mantenendo la mano con il palmo all'insù questo non accade.
Per lo stesso motivo è bene evitare di tenere sporgenze delle staffe di montaggio sul lato sinistro dell'arma. Ove possibile viti o pomelli di montaggio dovrebbero essere mantenuti sulla destra. Non si tratta di un grosso problema, visto che in ogni caso la maggior parte delle ottiche ha comunque i dispositivi di fissaggio orientati sul lato destro.
Nonostante il suo peso di appena 3,7 kg, a un primo impatto l'AUG sembra più pesante di quello che effettivamente è a causa della sua compattezza, ma non bisogna lasciarsi ingannare: l'arma è eccezionalmente equilibrata, tanto che è possibile puntarla agevolmente persino impugnandola con una mano sola, come fosse un'enorme pistola, visto che il peso grava esattamente sull'impugnatura. Il vantaggio di questa posizione baricentrica dell'impugnatura è immediatamente evidente al brandeggio, che risulta fulmineo, molto più che con carabine di tipo tradizionale, anche molto leggere, che risultano comunque tipicamente appruate.
Lo scatto, pur piuttosto pesante, è abbastanza pulito e netto, una sorpresa davvero inaspettata, se si considera che, data la struttura dell'arma, il grilletto è connesso al pacchetto di scatto tramite due lunghe barre di scatto e che il pacchetto stesso è, come detto, interamente in materiale polimerico, cosa che certo non lascia presagire nulla di esaltante. L'azionamento del grilletto è invece pulito e netto, e il reset dello scatto piuttosto corto e ben percettibile.
La prova a fuoco è stata effettuata utilizzando cartucce Fiocchi con palla da 55 grani, un’ottica Hensoldt a 3,5 ingrandimenti pensata per il G-36 e un mirino a punto rosso Vortex Strikefire con moltiplicatore di focale 2x.
Allo sparo l’AUG ha un rinculo davvero contenuto. Unico neo il freno di bocca che, così vicino al tiratore, si fa sentire in modo deciso.
I risultati sul bersaglio testimoniano le doti di precisione dell’arma, davvero notevoli anche utilizzando cartucce economiche e non certo pensate per il tiro di alta precisione. Il passo di rigatura stretto consente l’uso di proiettili da 69 grani e con un po’ di attenzione nella ricarica si possono certamente spremere risultati ancora migliori.
A quasi 40 anni dalla sua adozione l’AUG ancora oggi resta un’arma dall’aspetto avveniristico e dalle doti eccezionali di precisione e praticità, sfruttabili anche in ambito civile sia per caccia che per tiro al poligono. La compattezza dell’arma la rende anche molto pratica nel trasporto, specie per chi, come il sottoscritto, si rechi in poligono in moto.