Generalmente chi si avvicina al mondo delle armi ad aria compressa lo fa perché vuole divertirsi e spendere poco. In effetti per il tiro con le ac si spende meno rispetto alle armi da fuoco; basti pensare che il costo medio di una scatola di pallini è di circa 8 euro, ed ognuna ne contiene 500. Siamo ben lontani dalle spese per il munizionamento a fuoco, che, come sappiamo sono maggiori, specie per le lunghe rigate. Le armi ad aria compressa sportive consentono un approccio al tiro di precisione su due fronti. Si possono praticare le discipline olimpiche per pistola e carabina, e immediatamente pensiamo alle gare olimpiche a 10 metri, a tutto quel mondo fatto di silenzi e assoluta concentrazione. Esistono poi le altre armi ad aria compressa: quelle da divertimento.
Appartengono a questa categoria le carabine e le pistole a molla (springer) e buona parte delle PCP (Pre Chargerd Piston) sia lunghe che corte, e naturalmente le PCA (Pre Charged Air). La differenza tra questi sistemi è che nelle prime l'aria viene compressa dal moto di un pistone caricato da una mola mentre nel secondo l'aria è già compressa all'interno di un serbatoio, riempito con una pompa o per travaso.
Certamente è anche necessario distinguere tra carabine di libera vendita, quindi con potenza inferiore ai 7,5 joule, e le armi che invece necessitano di apposita licenza, perché superano tale limite.
È evidente che le motivazioni per acquistare un’arma ac possono essere molto diverse tra loro; bisogna tener presente che nel caso si decidesse di acquistarne una con potenza superiore ai 7,5 joule, essa potrà essere utilizzata soltanto all’interno di un poligono di tiro o in un fondo privato recintato non accessibile a terzi, che soddisfi tutte le normative in termini di sicurezza e disturbo della quiete pubblica. È chiaro che un’arma ad aria compressa non di libera vendita è da considerarsi a tutti gli effetti equivalente ad una da fuoco, anche come potenziale lesività.
Passiamo ora ad esaminare l’aspetto forse più interessante di questa tipologia di strumenti: fino a che distanza possono essere usate? È necessario distinguere le armi di libera vendita dalle altre. La stragrande maggioranza delle ac acquistabili senza porto sono in calibro 4,5 mm Il limite legale di potenza per queste è di 7,5 joule, espressi in termini di energia cinetica, equivalgono a 173 metri al secondo sparando un pellet da circa 0,50 grammi; tale potenza consente in media di poter tirare con precisione fino ad un massimo di 25 metri.
A questa distanza, con il pallino giusto, non è difficile rimanere nel diametro di una moneta da due euro, per fare “barattoling” (tiro al barattolo o a vari oggetti) si può arrivare anche ad oltre 35 metri.
Le carabine con potenza superiore ai 7,5 joule, possono arrivare a colpire con precisione a distanze superiori: un’arma di media potenza che esprime 16/18 joule, in calibro 4,5 mm (come ad esempio una Weihrauch 977) è precisa fino a una distanza di 50 metri, esattamente come una di libera vendita è precisa ai 25, non è difficile di conseguenza rimanere dentro i due euro a cinquanta metri. Esistono, ovviamente, anche carabine molto più potenti di 16 joule, ad esempio un Theoben Rapid o una Hatsan BT 65, calibro 6,35 mm, esse sono sui 70-80 joule: ciò consente di essere precisi fino ad una distanza di cento/centoventi metri.
Un altro fattore sta nella tipologia di tiro che preferiamo, se ci piace tirare all’imbracciata conviene rimanere su carabine leggere e snelle, se vogliamo avere molti joule a disposizione dobbiamo dunque per forza di cose scegliere una PCP, perché pesa meno delle springer.
Se al contrario preferiamo un tiro di precisione in appoggio, magari con l’ausilio di un’ottica, il fattore peso diventa irrilevante e quindi possiamo anche pensare all’acquisto di una springer molto potente come la Gamo 1250 che in calibro 5,5 può esprimere tranquillamente 35 joule, oppure una Diana 52 in 4,5 che sta sui 27 joule, teniamo a mente che questi modelli arrivano a pesare con ottica ed attacchi oltre 4 kg.
Dal punto di vista dell’esborso economico, abbiamo moltissime possibilità: una carabina entry level springer di ottima qualità come una Weihrauch 30s costa mediamente 180 euro; la PCP ad oggi più economica è la Hatsan BT 65: siamo nell’ordine dei 500 euro per la sola carabina, alla quale dobbiamo aggiungere pompa ad alta pressione per la ricarica oppure una bombola. Una PCP di alta gamma, come una Feinwerkbau P70, può arrivare a costare quasi duemila euro, una springer di equivalente fattura come una Air Arms 200 TX sta nell’ordine degli 800 euro.