A nostro avviso non esiste arma più fruibile di un fucile a pompa. Un fucile calibro 12 con funzionamento a pompa è l’arma che terremmo con noi, se ne dovessimo avere solo una.
Questa configurazione di fucile ad anima liscia, utilizzando il sistema di ripetizione manuale, consente di avere ottima autonomia di fuoco, affidabilità estrema con qualsiasi munizionamento, potenza superiore rispetto alle armi corte di normale utilizzo.
Impiegando munizionamento adeguato, è possibile sfruttare il fucile a pompa per difesa personale e difesa abitativa con un ottimo raggio d’azione da un metro a circa 40 metri.
Il fucile a pompa è sempre stato il preferito oltreoceano per impieghi venatori.
Con l’allenamento appropriato, può benissimo essere utilizzato sui campi di tiro per rompere abbastanza piattelli da fare invidia ai possessori di costosi sovrapposti.
Ultimo ma non per importanza, la semplicità meccanica del fucile a pompa, oltre a rendere quest’arma estremamente affidabile, ne riduce i costi a beneficio dell’acquirente.
I due fucili che si contendono il podio come migliore modello rimangono il Remington 870 e il Mossberg 500/590. Esistono diverse configurazioni dei due fucili che, partendo dalla piattaforma iniziale, variano per materiali e capacità del serbatoio. Tra tanti abbiamo scelto quelli impostati per la difesa personale e abitativa, caratterizzati da canna corta da 18,5” fino a 20” e serbatoio maggiorato.
Un po' di storia
Il Remington 870 è presente sul mercato dal 1950, è caratterizzato dall’avere delle parti meccaniche intercambiabili con altri modelli della casa.
Subito prodotto in varie configurazioni, ai modelli sportivi è stato affiancato il modello Riot con canna da 20”. Nel 1960 il fucile, dotato di serbatoio maggiorato, ha avuto il battesimo del fuoco in Vietnam.
Questi modelli militari, in seguito immessi sul mercato per i civili, in breve tempo hanno ottenuto una grande diffusione per merito della loro affidabilità e facilità d’uso. Il Remington 870 si presta a svariate elaborazioni, specialmente in ambito tattico, che lo rendono un’arma formidabile per particolari impieghi operativi.
Il Mossberg 500 è più recente del concorrente, essendo apparso sul mercato nel 1961. La differenza più significativa del Mossberg sta nella carcassa realizzata in lega di alluminio. I primi modelli soffrivano di problemi di malfunzionamenti, spesso dovuti alla singola bretella di collegamento che tendeva a bloccare il fucile o a rompersi.
Nel 1970 il Mossberg 500, ha adottato la doppia bretella di collegamento. I problemi di gioventù sono così stati brillantemente risolti tanto che nel 1980, durante il test per l’adozione del nuovo fucile da parte della U.S. Army Force, solo i Mossberg 500 e 590 sono riusciti a sparare 3.000 cartucce consecutivamente, senza problemi di sorta, così come richiesto dalle specifiche militari dell’epoca.
Meccanica
La meccanica semplice, del fucile a pompa, composta di poche parti, unitamente al funzionamento manuale, assicura un ciclo di sparo praticamente esente da malfunzionamenti o perlomeno questi sono molto rari e dovuti per lo più a munizionamento inadeguato o errate manipolazioni del tiratore.
Una volta imparato a manovrare il sistema di ripetizione manuale del fucile a pompa, che richiede una certa decisione, si avrà, non solo un’arma versatile e sicura ma quando necessario, una cadenza di fuoco di poco inferiore a un fucile semiautomatico.
Canne e Camerature
La canna corta è quella che si addice a un fucile tattico o impiegato per difesa abitativa. Per spostarsi in ambienti stretti, affrontare angoli e porte la canna da 20” dei fucili a pompa è l’ideale, riducendo l’ingombro e evitando di indurre ad adottare impugnature a pistola, difficili da gestire e riservate solamente a personale specializzato e altamente addestrato. I due fucili hanno la camera di cartuccia Magnum che ricordiamo è 76mm (3”), accetta cartucce con una lunghezza fino a 71mm, che sviluppano massimo 1200 bar.
Calibri e Munizioni utilizzabili
Non aspettiamoci gli effetti terminali cinematografici dove si vedono avversari che volano indietro quando colpiti dalle cartucce di questi fucili.
Il fucile a pompa è un normale fucile calibro 12 che, rispetto un sovrapposto o una doppietta, ha solo maggiore autonomia di fuoco.
A differenza di un fucile semiautomatico, il fucile a pompa, ha la prerogativa di poter impiegare munizionamento a bassa energia cinetica (less lethal), tipo ad esempio ilrubber baton o il bean bag ed essere utilizzato per compiti di ordine pubblico.
Sempre rimanendo in ambito calibro e cartucce, non dimentichiamo che deve essere fatta una scelta oculata, tenendo conto delle capacità fisiche dell’utilizzatore.
Fermo restando che nei fucili a pompa il calibro più diffuso è il 12, ricordiamo che, l’energia cinetica sviluppata da questa cartuccia, crea un rinculo di tutto rispetto che può risultare ingestibile da chi non abbia un fisico adeguato. In questo caso, volendo rimanere in ambito fucile ad anima liscia, si è obbligati a scegliere calibri minori, ripiegando ad esempio sul calibro 20. Per difesa personale e abitativa, è opportuno utilizzare cartucce dotate di bassa energia cinetica che in ogni caso risultano già abbondanti per lo scopo, evitando inutili caricamenti magnum.
Alimentazione del fucile a pompa (ciclo di sparo)
Dopo aver inserito le cartucce nel serbatoio, arretrando l’astina che nel fucile a pompa è la maniglia d’armamento, inizia il ciclo di sparo. Questo movimento permette di armare il cane e contemporaneamente sbloccare il dente di ritegno del fermo cartuccia del serbatoio. Questo fa rilasciare una cartuccia che, sospinta dalla molla del serbatoio, si posiziona sulla cucchiaia d’alimentazione (shell lifter). Quando la maniglia d’armamento è riportata in avanti, la cucchiaia di alimentazione si solleva e porta la cartuccia all’altezza necessaria per poter essere spinta - nella camera di cartuccia - dall’otturatore scorrevole che va in chiusura. Il fucile è così pronto a sparare. Il sistema prevede che con il cane armato l’otturatore resti bloccato in chiusura. Quest’ultimo può essere sbloccato, per eventuale sostituzione della cartuccia o per scaricare il fucile, solamente agendo sulla leva di sblocco otturatore. Dopo lo sparo la maniglia, unitamente all’otturatore, resta libera di arretrare, dando la possibilità di espellere il bossolo spento e inserire i colpi successivi fino allo svuotamento del serbatoio.
Il rifornimento dei due fucili avviene senza intoppi ma è privilegiato il Mossberg che durante questa fase mantiene la cucchiaia di alimentazione in alto. Il Remington, che ha la cucchiaia sempre in basso potrebbe far rimanere le dita incastrate tra la finestra e lo stesso elemento mobile. Nel caso occorra potrebbe essere necessario arrotondare e lucidare la parte anteriore della cucchiaia del Remington per evitare che l’unghia del pollice faccia attrito con questo elemento.
Autonomia di fuoco
Per quanto riguarda l’autonomia di fuoco è consigliabile scegliere la configurazione appropriata del Mossberg all’atto dell’acquisto.
Il sistema di fissaggio della canna del Mossberg 590 è attuato da un tappo che si avvita nel serbatoio a sua volta passante in un anello integrato alla canna, saldato a questa, in relazione alla lunghezza del serbatoio stesso. Questo rende impossibile applicare prolunghe.
Per aumentare la capacità di fuoco del Mossberg 590, oltre la canna deve essere sostituito anche il serbatoio.
Anche il Remington ha la canna rimovibile che è tenuta in sede dal tappo del serbatoio ma l’anello integrato delle canne, è posizionato sempre alla stessa altezza. Questo sistema permette di installare il tubo di prolunga fornito come accessorio o sostituire solamente la canna con altre di varie lunghezze disponibili in catalogo.
Alcuni Remington 870 hanno dei piccoli risalti ricavati all’interno del serbatoio che evitano lo scorrimento del bicchierino, rendendo impossibile l’utilizzo delle prolunghe.
Il serbatoio del Mossberg, abbinato alla canna cilindrica da 20 “, in base alle cartucce impiegate, ha un’autonomia di fuoco fino a 8 cartucce mentre il Remington dotato anch’esso di canna cilindrica da 18,5 pollici ha un serbatoio che contiene fino a 6 cartucce.
Sistemi di scatto
Sia il Mossberg 590 sia il Remington 870 hanno lo scatto in singola azione e cane interno. I pacchetti di scatto dei due fucili, escludendo le parti necessariamente ricavate in metallo, fanno abbastanza uso di plastica. Visto che non dobbiamo utilizzare queste armi in battaglia o come clave, ma queste saranno riposte nell’armadio blindato, in un ripostiglio o a seconda delle esigenze difensive come meglio riteniamo, a portata di mano all’interno delle nostre abitazioni, non crediamo che un pacchetto di scatto in metallo aumenti molto la valenza tattica del fucile. I pesi di scatto dei due fucili sono nella norma per armi da impiegarsi per difesa e non crediamo necessitino assolutamente di lavorazioni per alleggerirli.
Sistemi di sicura
La sicura manuale dei due fucili richiede di stabilire dei presupposti. Quando e come inserire la sicura su un fucile è un argomento controverso e dipende dall’impiego del momento.
Solitamente il fucile non è un’arma da risposta immediata come può essere una pistola. Se non sussiste un pericolo imminente e costante, come ad esempio se l’arma è utilizzata per difesa abitativa, il fucile andrebbe conservato nel modo cosiddetto cruiser ready, sistema utilizzato dalla polizia americana durante il porto del pompa nell’automobile di servizio.
Il cruiser ready prevede, dopo un opportuno controllo, che il cane è abbattuto sulla camera di cartuccia lasciata vuota mentre il serbatoio è rifornito. In questo modo la maniglia d’armamento può scorrere liberamente e il fucile può essere caricato facilmente anche sotto stress, senza dover andare a cercare le piccole leve delle sicure manuali.
Due sistemi di attivazione/disattivazione della sicura
Specialmente con il fucile Remington è consigliabile utilizzare la cruiser ready, a causa della configurazione e posizionamento della sicura a pulsante (crossbolt safety), collocata dietro il guardamano, piccola e scomoda da azionare.
Difficilmente si riesce a disinserire questa sicura stando sotto stress. Gli ormoni dello stress che ottenebrano il cervello, rendono impossibile attuare i movimenti fini, come appunto il dover disattivare una piccola sicura a pulsante poco ergonomica.
Il Mossberg ha la sicura manuale posizionata posteriormente, a portata di pollice sulla parte apicale della carcassa. In questo caso sarebbe possibile lasciare riposto il fucile con il colpo in canna ma sinceramente questa pratica non ci trova molto favorevoli.
È doveroso sottolineare che i due sistemi di caricamento sopraesposti devono essere effettuati solo quando in casa non siano presenti persone incapaci che potrebbero raggiungere l’arma e utilizzarla impropriamente.
Nel caso, è opportuno utilizzare il cosiddetto storage mode, ovvero lasciare l’arma con il cane abbattuto e il serbatoio vuoto, le cartucce conservate in luogo inaccessibile a mani estranee ma questo a discapito della velocità di risposta a un’intrusione nella nostra abitazione.
Sistemi di mira
I due fucili possono essere equipaggiati con svariati sistemi di mira tipo ghost ring o puntatori elettronici ma a nostro parere, a corta distanza, non c’è nulla di meglio che le mire tradizionali costituite dal classico e semplice mirino a perla. Quando conta la velocità non possiamo perdere tempo ad attivare congegni elettronici o andare a trovare mirini attraverso anelli. Ogni sistema consente delle opportunità. Se il fucile deve essere utilizzato per difesa, lasciamolo così com’è. Al massimo dotiamo il fucile di una torcia integrata alla maniglia d’armamento. In mancanza di un attacco per la torcia dedicato, è possibile tenere la torcia a fianco della maniglia d’armamento, attivando il pulsante d’accensione con il mignolo. Questo sistema richiede un poco di allenamento.
Comandi, Ergonomia e Facilità d'uso
I fucili a pompa non possiedono molti comandi è la loro migliore prerogativa. Oltre la maniglia d’armamento e il pulsante della sicura troviamo la leva dello sblocco otturatore, o slide release, che può essere utilizzata quando il cane è armato e occorre sbloccare l’otturatore. Nel fucile Remington 870 questo comando è posizionato anteriormente al guardamano e per manovrarlo occorre abbandonare l’impugnatura corretta. La Remington chiama questa leva action bar lock. Il Mossberg ha la medesima leva, che la casa chiama semplicemente action lock lever, posizionata nella parte posteriore del guardamano, risultando chiaramente più raggiungibile, anche senza spostare la mano dall’impugnatura.
L’utilità della leva che sblocca l’otturatore a cane armato, oltre che allo scaricamento dell’arma, ha una rilevanza allorché occorra verificare la presenza del colpo in canna o in caso sia necessario effettuare lo switch to slug, pratica operativa che si effettua quando la distanza del bersaglio richieda di sostituire la cartuccia a pallettoni con una a palla singola.
Le distanze abituali della difesa abitativa non prevedono questa tecnica anzi, è sconsigliabile all’interno delle abitazioni l’utilizzo della palla asciutta per i problemi di penetrazione eccessiva data da questo tipo di munizionamento. In ogni caso preferiamo non dover spostare la mano per azionare la leva sblocco otturatore. Le calciature dei due fucili, essendo di media lunghezza, si adattano a diverse complessioni, naturalmente utilizzatori dal fisico estremo devono allungare o accorciare il calcio in base alle proprie esigenze.
Estrattore: due è meglio di uno?
L’otturatore del Remington ha un solo estrattore mentre il Mossberg ne possiede due. Provati sul campo i due fucili alimentano il fucile ed estraggono i bossoli sparati senza particolari problemi, nel caso il bossolo si incolli nella camera di cartuccia la soluzione che prevede di battere il calcio del fucile in terra, azionando contemporaneamente la maniglia, provoca a volte lo scollamento del fondello anche con i fucili dotati di un unico estrattore. In questo caso se due è meglio di uno, vista l’estrema affidabilità dei due rivali, non sembra avere un effettivo vantaggio. L’unico consiglio è di utilizzare sempre cartucce di qualità e se non si è dei veri esperti evitiamo quelle ricaricate in casa, soprattutto se i bossoli sono stati già utilizzati in precedenza.
Smontaggio da campo
Dopo l’uso, dovendo procedere allo smontaggio dei fucili per l’opportuna pulizia, abbiamo riscontrato una maggiore semplicità nel rimontare il Remington che ha meno parti mobili da assemblare. In particolare può risultare problematico posizionare nella loro sede le due stanghette laterali, poste all’interno della carcassa del Mossberg, che servono a trattenere le cartucce nel serbatoio.
Ripetute pulizie dell’arma, aumentando la manualità dell’utilizzatore, rendono in ogni caso queste operazioni semplici da eseguire.
Compatibilità accessori
Esistono in commercio molti aftermarket per migliorare i due fucili in base alla propria concezione di arma perfetta ma per quanto riguarda i due pump action, le due armi sono già ottime "out of the box". Quello che a noi piace dei fucili a pompa è proprio la loro semplicità unita all’economicità. A volte installare tutti gli accessori disponibili fa triplicare il prezzo dell’arma e se non facciamo parte di corpi speciali alcuni di questi gadget sono superflui e rischiamo di tramutare il fucile in una sorta di albero di Natale addobbato per le feste.
Prestazioni pratiche
L’azione dei due fucili risulta molto fluida e il leggero scuotimento tra le parti assicura che i fucili non risentano troppo di maltrattamenti o sporcizia. Per testare l’efficacia dei fucili li abbiamo impiegati nel percorso caccia. Sicuramente non impensieriremo i praticanti assidui dei campi di tiro ma è stato soddisfacente vedere che dopo un poco di allenamento i piattelli iniziavano a rompersi con sempre maggiore frequenza. Riguardo la velocità di ripetizione dei colpi siamo rimasti soddisfatti quando qualche piattello è stato frantumato alla terza cartuccia. Questo a dimostrazione che, se con le semplici mire a perla, è possibile prendere dei bersagli piccoli, veloci e relativamente distanti, a corta distanza, contro bersagli molto più grandi e meno veloci di un piattello che viaggia a circa 120 km/h, i fucili avranno un’efficacia che può essere espressa con una frase in uso negli States: one shot one kill.
Pro e Contro
I due fucili hanno piccole differenze costruttive che potrebbero in alcuni casi far preferire un modello all’altro.
Il Remington 870, a differenza del rivale, ha la carcassa in acciaio. Il peso maggiore dell’acciaio contribuisce a mitigare leggermente il rinculo ma si traduce in un fastidio maggiore durante il porto prolungato.
Vale il contrario per il Mossberg. Consideriamo però che per difesa personale il fucile è, purtroppo, utilizzato sotto stress e per pochi attimi quindi sia il rinculo, sia il peso maggiore o minore non sono fattori distinguibili come a differenza avviene durante impieghi venatori o sportivi.
In questo caso non possiamo dare una preferenza a uno dei due fucili. Per quanto riguarda la maggiore resistenza dell’acciaio, le moderne leghe leggere, utilizzate per realizzare alcune parti di armi, non sembrano essere soggette a rottura maggiormente dell’acciaio.
Se vogliamo cercare il classico pelo nell’uovo, in caso di rottura, mentre l’espulsore del Mossberg, fissato alla carcassa tramite una vite, è facilmente rimovibile e sostituibile, quello del Remington è fissato alla carcassa tramite rivetti e la sua sostituzione richiede l’intervento di un armaiolo dotato di attrezzi specifici.
La nostra disamina vede l’ago della bilancia pendere leggermente verso il Mossberg, sia per quelle due cartucce in più da inserire nel serbatoio, sia per il fatto di avere la sicura manuale e la leva sblocco otturatore a portata di “dito” rispetto al Remington.
Per il resto i due fucili, in quanto ad affidabilità ed efficacia, si equivalgono e questa, a nostro avviso, rimane la dote da mettere al primo posto all’atto della scelta.