A lungo tempo un oggetto del desiderio "bello e impossibile" per tutti gli appassionati d'armi del mondo, che sino ad oggi ne hanno potuto ammirare solo le fotografie e tutt'al più acquistarne a caro prezzo degli esemplari totalmente disattivati, oggi il fucile CIS SAR-80 arriva sul mercato civile italiano grazie alla Nuova Jager S.r.l. di Basaluzzo (AL), che ne ha importato alcuni esemplari a raffica da Stock militari presenti negli arsenali di paesi confinanti e li ha demilitarizzati, privandoli della capacità di fuoco a raffica.
Progettato in Gran Bretagna dalla Sterling Armaments come evoluzione dell'Armalite AR-18, il fucile d'assalto SAR-80 fu prodotto nei primi anni '80 dalla Chartered Industries of Singapore (oggi ST Kinetics), ma non divenne mai l'arma d'ordinanza Standard delle locali Forze Armate: fu invece esportato in quantità abbastanza significative in diversi Paesi esteri, tra cui − in tempi relativamente recenti − anche Croazia e Slovenia. I SAR-80 della Nuova Jager sono un'esclusiva mondiale: in nessun altro Paese sono disponibili sul mercato civile, anche se l'azienda è in grado di curare l'esportazione laddove provengano richieste da Paesi ove questo genere d'arma sia legale ed esportabile.
Disegnato come fucile di fanteria in base ai canoni degli anni '80 − dunque in un'epoca in cui il concetto di "modularità" non esisteva e la diffusione degli accessori era di là da venire − il SAR-80 è realizzato interamente in metallo, ad eccezione del polimero nero usato per il calcio fisso, l'impugnatura a pistola e l'astina in due parti caratterizzata da un Design intrigante e futuristico.
Il mirino, protetto da due alette, è fisso e la tacca di mira è regolabile su diverse distanze d'ingaggio. Sul castello superiore è presente anche una scina per ottiche, di un tipo che in base ai canoni moderni − fatti di "Picatinny" e "KeyMod" − potrebbe essere definito "primitivo".
Il calibro del SAR-80 è il .223 Remington, o 5,56x45mm che dir si voglia; l'alimentazione avviene tramite un pozzetto del tipo STANAG. Ciascun SAR-80 viene fornito con un caricatore limitato a 5 colpi, ma è utilizzabile con qualsiasi caricatore compatibile con la piattaforma AR-15/M16/M4.
Oltre a comandi intuitivi (manetta d'armamento solidale al coperchio scorrevole della finestra d'espulsione, pulsante di rilascio del caricatore sul lato destro e sicura manuale su quello sinistro), il SAR-80 si fregia di un'affidabilissima e semplice meccanica a recupero di gas indiretto, tramite pistone a corsa corta di tipo AR-18.
Regolabile e pulito, il pistone di tipo AR-18 è in grado di "digerire" pressoché qualsiasi tipo di caricamento, e al contempo, in fase di ciclo di fuoco, non và ad inficiare la precisione intrinseca di questa piattaforma, che resta elevatissima anche grazie alle canne di lunghezza piena, munite di spegnifiamma "a gabbietta" e di una robusta cromatura interna che, in molti casi, è intonsa.
La maggior parte dei SAR-80 demilitarizzati della Nuova Jager, infatti, non hanno mai sparato prima d'ora, e i Test effettuati dall'azienda stessa hanno restituito risultati a dir poco straordinari in fatto di precisione.
Bisogna rimarcare il fatto che − al di fuori degli interventi necessari alla rimozione permanente della capacità di tiro a raffica − i SAR-80 della Nuova Jager non hanno subito alcun genere d'intervento sulla meccanica, sulle parti esterne, sulla lunghezza di canna o altro. Non sono stati snaturati in alcun modo, e ciò, a nostro modo di vedere, li rende un'aggiunta imprescindibile alla collezione di qualsiasi appassionato d'armi che voglia veramente dirsi tale.
L'azienda di Basaluzzo ne ha ancora diverse decine di esemplari disponibili, classificati sia come arma comune (15_00125d) che come arma sportiva (15_00125ds1).
Il prezzo al pubblico per il fucile semi-automatico SAR-80 della Nuova Jager è fissato sui 1.450€: in linea con il mercato delle B7, ma a nostro avviso più che onesto per ciò che quest'arma rappresenta da un punto di visto storico e collezionistico.