KelTec SUB 2000 G17: la carabina in calibro 9, pieghevole e con 33 colpi nel caricatore

In America vengono chiamati backpack guns e sono carabine semiautomatiche o a colpo singolo tanto corte, oppure facilmente pieghevoli, da poter essere portate in uno zaino. Se nel nostro paese questa categoria di armi viene vista con sospetto e spesso etichettata sbrigativamente come “arma da bracconiere” negli USA e negli altri paesi dove fare escursionismo significa immergersi nella natura contaminata e potenzialmente molto ostile, poter contare su un’arma per difendersi o per procurarsi proteine in caso di bisogno è un bisogno molto sentito. Non dimentichiamo che secondo uno studio pubblicato dall’Università dello Utah nel 2019, ogni anno negli USA quasi 50 mila persone devono ricorrere a cure mediche perché ferite dall’attacco di un animale selvatico, con in vetta alla classifica rettili, uccelli, roditori, cani randagi, felini e opossum. Gli orsi bruni sono solo al quindicesimo posto nella lista dei potenziali killer, per cui non è esattamente vero che un’arma da sopravvivenza debba per forza essere camerata in un calibro super potente.

KelTec SUB 2000 G17: carabina PCC non convenzionale

KelTec è un’azienda americana fondata dall’ingegnere svedese George Kellgren, che ha costruito la sua esperienza dapprima presso la Husqvarna nel suo paese natale, e in seguito lavorando per aziende come Grendel e Intratec. In particolare, collaborando con queste due aziende ha sviluppato il proprio stile basato sulla costruzione di armi originali e spartane, prodotte con largo impiego di plastica. Tra gli ultimi prodotti a uscire dall’azienda di Cocoa, in Florida, vogliamo ricordare la pistola KelTec P50 in calibro 5,7x28, alimentata da un caricatore da ben cinquanta colpi della quale abbiamo già parlato. Ma veniamo a oggi e alla carabina in calibro da pistola (PCC) KelTec SUB 2000 G17, che abbiamo potuto osservare attentamente durante una visita all’armeria milanese Gunstore Bunker. 

L’arma si presenta con un aspetto assai originale, caratterizzata esteticamente dal calcio tubolare e dalla canna rivestita con una astina dall’aspetto molto tecnologico. Al centro di queste due linee troviamo incastonata quella che sembra, almeno a livello estetico, una pistola con fusto in polimero e caricatore bifilare. Lo schema meccanico della SUB 2000 è ancora più semplice di quello di una pistola full size, visto che di fatto si tratta di un collaudato sistema a chiusura labile (detta anche a massa) con un otturatore in acciaio che scorre all’interno della carcassa ed è azionato da una molla elicoidale che si trova all’interno del tubo metallico che funge da calcio. Oltre a essere un sistema ormai del tutto affidabile, permette un’operazione che è fondamentale, vista la particolare architettura dell’arma. 

La manetta di armamento si trova sul tubo posteriore e scorre in una fresatura rettilinea dotata di un’asola di fermo decentrata. Ecco, quindi, che possiamo arretrare la manetta di armamento, bloccandola a fine corsa con una brevissima deviazione in senso laterale. In caso di bisogno, sarà sufficiente un colpetto laterale sulla manetta di armamento per provocare lo sblocco dell’otturatore che andrà in posizione di chiusura camerando la prima cartuccia prelevata dal caricatore. In pratica è lo stesso sistema che troviamo sulla pistola mitragliatrice H&K MP5, ma invece di essere in posizione avanzata sull’astina, lo troviamo alle spalle dell’impugnatura. La carabina è alimentata con i caricatori bifilari delle pistole Glock G17 e grazie alla classificazione come arma sportiva, in Italia può impiegare anche i caricatori maggiorati da 33 colpi. Gli altri comandi dell’arma sono molto essenziali, con una sicura a traversino posta alle spalle dell’impugnatura e un pulsante di sgancio del caricatore in posizione canonica sul lato sinistro e non reversibile.

Video: KelTec SUB 2000 G17, carabina in calibro 9

KelTec SUB 2000: mi piego ma non mi spezzo…

Come avrete intuito, la particolarità più evidente di questo tipo di carabina è che può essere facilmente piegata in due, spingeNdo verso il basso le appendici che si trovano alla base della guardia del grilletto, riducendo la lunghezza da 775 a 413 millimetri. È possibile trasportare facilmente la SUB 2000 all’interno o all’esterno di un piccolo zaino. La carabina è dotata di serie con una diottra chiudibile che si piega automaticamente insieme all’arma. Questa soluzione non è completamente priva di effetti collaterali: nonostante la SUB 2000 G17 sia dotata di una lunga slitta Picatinny sulla parte superiore dell’astina, se si monta su di essa un’ottica convenzionale o a punto rosso, piegare completamente in due la carabina diventa impossibile. Vista la cura con cui in casa KelTec vengono progettate le armi, questo fattore è sicuramente stato preso in considerazione, e probabilmente ritenuto marginale. Visto il calibro per cui la carabina è camerata e le distanze di impiego previste, evidentemente le mire meccaniche sono state considerate sufficienti per un uso estemporaneo. Nulla vieta di portare la carabina estesa ed equipaggiata con l’ottica, servendosi di una cinghia, per la quale sono previsti punti di aggancio. In questo caso si potranno apprezzare le possibilità offerte dalla doppia slitta Picatinny a ore 12 e 6 sull’astina guardamano. Tornando al calcio, il contatto con la spalla del tiratore è reso stabile e confortevole da un calciolo in polimero che permette di regolarne la lunghezza su tre misure diverse, per adattarlo al fisico dell’utente.

Per il momento il nostro primo contatto con la carabina KelTec SUB 2000 G17, che costa al pubblico 780 euro, è stato solo statico, ma stiamo già organizzandoci per fare un suo approfondito test sul campo. Per il momento la carabina è disponibile in Italia soltanto in 9x21, ma è previsto che a partire dalla prossima primavera sarà distribuita anche in calibro 9x19. 

Nel frattempo, vi invitiamo a guardare la nostra clip e a restare sintonizzati con noi.

KelTec SUB 2000 G17, scheda tecnica e prezzo