In occasione dell'ultima edizione di EXA, la DTG-Defense Technology Group di Cardano al Campo (VA) esponeva la linea di fucili semi-automatici ad anima liscia e a canna rigata della serie “Saiga”, prodotti dalla russa Izhmash, di cui ha iniziato recentemente l'esportazione in via esclusiva. Tra i vari modelli esposti uno in particolare ha attirato lʼattenzione degli inviati di all4shooters.com: si trattava del KS-K, arma che la DTG ha confermato di voler rendere presto disponibile sul mercato civile italiano. KS-K sta per “Karabiny Spezialny Kalashnikov”, denominazione che rappresenta una versione estremamente tatticizzata del fucile semi-automatico a canna liscia Saiga-12M calibro 12 con cameratura da 76mm (“Magnum”), arma questa già nota e positivamente apprezzata dai tiratori italiani e internazionali. Il Saiga-12 come modificato nella versione KS-K è stato aggiornato per venire incontro alle necessità dei corpi antiterrorismo del Ministero degli Interni russo (MVD), presso i quali è in servizio già da qualche anno. Lʼimpiego civile proposto per questʼarma spazia dalle specialità di tiro dinamico/tattico/operativo che prevedono lʼimpiego dello shotgun (es. il 3-Gun) fino alla difesa personale e abitativa e al servizio presso gli istituti di vigilanza privata, uso per il quale il KS-K si mostra particolarmente versato grazie allʼampio volume di fuoco (quattro o otto cartucce calibro 12 nel caricatore amovibile, per una celerità di tiro che può raggiungere i quaranta colpi al minuto nelle mani di un tiratore esperto) e allʼaspetto decisamente aggressivo che si traduce in un elevato potenziale deterrente.
Il KS-K si basa sul design del fucile dʼassalto Kalashnikov, del quale mutua il sistema di recupero gas che garantisce un funzionamento impeccabile in ogni condizione ambientale, di pulizia dellʼarma, e con ogni tipo di munizionamento. Il castello è realizzato in acciaio macchinato, così come in acciaio inossidabile di elevata qualità è realizzata la massiccia canna munita di rompifiamma “a gabbietta dʼuccello”. Materiali sintetici sono invece utilizzati per la realizzazione del guardamani, in puro stile AK-100, dellʼimpugnatura, e del calciolo ripiegabile verso sinistra, munito di “Butt-pad” in gomma che contribuisce a rendere il rinculo più gestibile; a calciolo ripiegato, il KSK passa da una lunghezza totale di 97 cm a una, più contenuta, di 72,5. Il peso a vuoto dell'arma si attesta sui 3,8 kg.
I comandi del KS-K sono in tutto e per tutto sovrapponibili a quelli dei fucili di derivazione AK, così come le mire metalliche (anteriore fissa protetta da alette laterali, posteriore regolabile per elevazione); una rotaia MIL-STD-1913 “Picatinny” si trova tuttavia sul castello superiore per lʼinstallazione di organi di mira optoelettronici, e unʼaltra più piccola sotto la canna, oltre lʼestremità anteriore dellʼastina, consente il montaggio di altri accessori tattici. Come i fucili di tipo AK, anche il KS-K si caratterizza per unʼestrema semplicità costruttiva, con un numero minimo di parti, il che rende più semplice lo smontaggio per la pulizia o la manutenzione ordinaria e straordinaria da parte dellʼutente. I tempi di disponibilità e il prezzo indicativo al pubblico non sono stati ancora comunicati, ma lʼarma è già presente sul catalogo online della ditta con la sua denominazione per il mercato civile: “Saiga-12 Exp-01 Ver.030”. Vista la lunghezza, capirete perché preferiamo chiamarlo KS-K.