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È innegabile che la piattaforma M4 sia divenuta un’icona mediatica, oltre che un riferimento assoluto nel mondo delle armi portatili militari. Armi Chiappa, con la carabina Mfour-22, offre una delle riproduzioni semiautomatiche più fedeli di quest’arma, camerata in .22 LR; tanto fedele, infatti, che molte parti (anche funzionali, come la catena di scatto) sono totalmente intercambiabili con l’arma originale e la stragrande maggioranza dei “cloni” basati sulla piattaforma AR-15.
Negli anni passati, chi voleva tirare con un’arma appartenente alla famiglia degli AR-15 ma camerata per un calibro rimfire, o acquistava una conversione di calibro, oppure doveva accontentarsi di una replica che riproduceva con molta approssimazione pesi, dimensioni e forma dell’arma originale. Le conversioni fino a pochi anni fa consistevano in un gruppo otturatore che si sostituiva all’originale nell’upper receiver comprendente una porzione di canna che si inseriva nella camera di cartuccia dell’arma in .223, e che quindi impiegava la canna originale, con tutti i problemi derivanti dalle foratura e passi di rigatura troppo distanti dall’ideale per la piccola rimfire.
Mentre le conversioni di questa tipologia sono via via pressoché scomparse dal mercato, sostituite da upper completi (uno di questi costituito proprio da una versione specifica e leggermente modificata dell’ upper dell’arma in prova!), le repliche rimfire dell’arma completa si sono evolute notevolmente.
Ed ecco la Mfour-22: una carabina semiautomatica Rimfire tanto fedele all’originale M4 (nello specifico, Chiappa Firearms si è basata sulla versione A3 con upper “Flat Top” della carabina M4) , che è stato necessario introdurre volutamente alcune differenze per prevenire che il lower receiver potesse essere “accidentalmente” impiegato con un upper camerato nel calibro d’origine.
Moltissime le parti che rispettano le specifiche che, nel tempo, si sono affermate come uno standard di intercambiabilità nella piattaforma AR-15/M4 (senza voler arrivare a parlare di “Mil-Spec” in un’arma rimfire, ribadiamo che la Mfour-22 è un’arma tra le più aderenti a questo standard che abbiamo mai avuto il piacere di provare): la filettatura del lower per quanto riguarda il tubo della calciatura, l’interfaccia per l’impugnatura a pistola, il bocchettone del caricatore che rispetta lo standard USGI M16 (lo STANAG 4179 di fatto… non esiste), l’intera catena di scatto compreso leva di sicura e perni, ancoraggi e misure dell’astina, dimensioni della rotaia Picatinny (anche se realizzata in tecnopolimero)… e molto altro.
La ricerca della fedeltà perseguita dai tecnici della Armi Chiappa è arrivata al punto di riprodurre sull’arma particolari come il pulsante del Forward assist sul lato destro dell’upper receiver, puramente cosmetico in quanto non può agire sull’otturatore, ma comunque mobile e dotato di molla interna, e quindi in grado di fornire un feedback abbastanza simile al comando originale.
Si tratta di una decisione assolutamente encomiabile, in quanto permette di poter impiegare la Mfour-22 anche per fini propedeutici e di addestramento all’uso dell’arma in calibro pieno, sia sportivo, sia professionale.
Sempre con quest’ottica, sul lato sinistro è presente il pulsante di hold open, che però è ricavato dallo stampaggio e non è mobile, mentre il Front Sight Base nella parte inferiore presenta un’appendice simile all’attacco per la baionetta ma non è funzionale.
Va detto che sia lo spegnifiamma, sia l’attacco per la baionetta simulati, sono tali per rispettare le norme e le leggi di vari Stati - ad esempio negli USA- che non consentono determinate caratteristiche essere presenti su un’arma di aspetto militare, ma è comunque possibile sostituire lo spegnifiamma simulato con uno reale, anche se si tratterebbe di una modifica puramente estetica, visto che un .22LR non emette alcuna vampa di bocca apprezzabile!
La carabina semiautomatica Armi Chiappa Mfour-22 viene fornita con due caricatori e un maniglione removibile contenente gli organi di mira posteriori. È interamente realizzata in tecnopolimero caricato con fibre: le uniche eccezioni sono, ovviamente, la canna, il gruppo otturatore con relative guide, le molle, la catena di scatto, le minuterie e il Front Sight Base investito sulla canna; anche lo spegnifiamma finto è in acciaio.
Il peso dell’arma si attesta intorno ai 2,5 Kg a vuoto, senza caricatore e maniglione, arrivando a circa 3 Kg. con caricatore pieno e maniglione montato; è di poco più leggero dell’originale M4-A3 in .223, che nelle stesse condizioni pesa 2,84 Kg.
Un aggiornamento ai materiali di costruzione consiste, nelle carabine Mfour-22 attualmente in distribuzione, nell’impiego di polimero Gen-II, con caratteristiche di resistenza analoghe a quelle dell’alluminio. La canna da 16” di lunghezza (406mm) è in acciaio finita con brunitura opaca, con rigatura a sei principi destrorsi e un classico passo da 1 in 16".
Il calcio, interamente realizzato in polimero della stessa qualità di quello impiegato per i receiver, non è collassabile, nonostante l’aspetto , che è ispirato a grandi linee a quello della MagPul.
Essendo filettatura e dimensioni assolutamente standard, l'aquirente di quest'arma può sostituirlo con un calcio telescopico aftermarket con tubo buffer commerciale per AR-15, avendo l’accortezza di rimuovere il relativo buffer e molla, visto che sono completamente inutili. Anche l'impugnatura a pistola può essre facilmente sostituita con parti standard aftermarket.
Il caricatore è monofilare ed ha una capienza che, a seconda delle leggi vigenti nel paese di commercializzazione, va da 5 fino a 29 colpi calibro .22 LR; presenta un bottone laterale solidale all’elevatore che semplifica notevolmente l’operazione di riempimento. Il manuale avverte che il caricatore non va mai lasciato carico, nemmeno per poco tempo, in quanto può danneggiarsi.
Il maniglione è a sua volta una accurata replica dello AR-15 Detachable Carry Handle con diottra a “L” regolabile in deriva e tamburo BDC graduato per il tiro fino a 600 metri (con la cartuccia in .223 - Il manuale avverte che, trattandosi di una replica, le marcature non vanno considerate ai fini delle distanze di azzeramento), ma è pressoché integralmente costruito in polimero anziché lega di alluminio.
Si interfaccia alla rotaia dell’upper receiver tramite due manopole a vite; la stabilità è buona, ma dato che il polimero tende a “cedere” un minimo, la tenuta dello zero una volta smontato e rimontato il maniglione è molto aleatoria.
Conviene o lasciarlo montato oppure optare per un’ottica / collimatore di mira, come un Aimpoint oppure il Leupold Prismatic 1x14mm ad ingrandimento unitario che abbiamo usato per le prove.
Lo smontaggio da campagna segue in tutto e per tutto la sequenza dell'arma originale, partendo dalla rimozione del caricatore e controllando la presenza di un’eventuale cartuccia in camera.
Si rimuove il pivot pin anteriore ed il take down pin posteriore, sollevando l’upper dal lower e scomponendo così l’arma; tirando indietro la manetta d’armamento si estrae il gruppo otturatore dall’upper receiver e si è pronti ad effettuare tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e pulizia sull’arma.
A differenza della struttura esterna, la descrizione della meccanica funzionale interna non può che essere profondamente diversa rispetto all’impostazione di un AR-15 standard: sebbene l’otturatore cilindrico sia coassiale alla canna ed inserito all’interno dell’upper receiver, è qui che le somiglianze terminano.
Infatti, il “cuore” del sistema è racchiuso nel gruppo otturatore/guida di scorrimento con molla di recupero principale integrata, che di fatto ricorda moltissimo nell'impostazione la classica conversione Ciener-Atchinsson, soprattutto nella guida in lamiera tranciata di acciaio di buon spessore inclinata assialmente. Il principio di funzionamento è il classicissimo blowback con chiusura labile a massa.
Realizzato in due parti, l’otturatore vero e proprio (ottenuto per pressofusione) impiega un estrattore ad unghia, presenta una scalfatura per consentire l’apertura dello sportellino della finestra di espulsione e si avvale di una molla di recupero con guidamolla posta superiormente, collegata al buffer in metallo pressofuso posteriore; il tutto è fissato con spine elastiche e perni. L’espulsione è affidata ad un espulsore fisso ricavato dalla guida sinistra in lamiera e lavorando il particolare con una fresa.
Va menzionato che l’intero upper receiver della Mfour-22 può essere acquistato come kit di conversione in calibro .22 a percussione anulare per un’arma già posseduta in calibro .223 Remington /5.56: è sufficiente scambiare l’upper receiver del proprio AR con l’upper Mfour-22 di Armi Chiappa, riempire il caricatore fornito a corredo con cartucce calibro 22 e si è pronti per il poligono!
L’upper receiver della carabina completa però, per questioni legali, non può essere impiegata come conversione di un’arma in calibro originale.
La “cerniera” anteriore di aggancio tra upper e lower receiver ha un dimensionamento diverso, tale che non sia possibile sia montare un upper in .223 sul lower Mfour-22 Chiappa e per estensione, neanche l’upper può essere montato su di un lower .223.
Abbiamo provato la Mfour-22 di Armi Chiappa con munizioni Geco Rifle con palla in piombo RN da 40 grani, un caricamento tranquillo e sufficientemente preciso, e le potenti Remington Wasp con palla troncoconica da 36 grani (sono la versione “solid” delle classiche Yellow Jacket).
Dopo un piccolo rodaggio, la Mfour-22 si è dimostrata precisissima e rapidissima nel ciclo di fuoco, dando una percettibile sensazione di rinculo che contribuisce alla soddisfazione del tiro senza alcuna vampa di bocca e “botto” davvero contenuto (a pochi metri di distanza si può conversare tranquillamente senza cuffie e senza fastidio per l’orecchio).
Rapidissima nel brandeggio, la Mfour-22 replica perfettamente l’ergonomia della M4, e la “memoria muscolare” di chi impiega spesso armi basate su questa piattaforma si troverà perfettamente a suo agio, e all’opposto, permette di istruire i neofiti all’uso della piattaforma in modo nettamente più sicuro ed economico grazie alla cameratura rimfire.
L’unica eccezione è rappresentata dalla procedura di cambio caricatore; sebbene l’otturatore rimanga aperto sparata l’ultima cartuccia, non esiste “hold open” propriamente detto (l’otturatore insiste direttamente sull’elevatore ) ed estratto il caricatore, l’otturatore va in chiusura su camera vuota, perciò è necessario tirare nuovamente la manetta per camerare la prima cartuccia di una caricatore pieno.
Chiappa Mfour -22
Scheda Tecnica
Costruttore | Armi Chiappa S.n.c. |
Distributore | RA Sport S.r.l. |
Modello | Mfour-22 rif. 500 – 076 TAN |
Tipo | Carabina semi-automatica |
Calibro | .22 Long Rifle |
Funzionamento | Semi-automatico a sfruttamento diretto del rinculo |
Canna | 406 mm, 6 rigature destrorse con passo di 1:16 |
Sistema di percussione | Percussore anulare |
Alimentazione | Caricatore amovibile prismatico in polimero della capacità di 5, 10 o 28
colpi |
Scatto | Azione singola a cane interno |
Calciatura | Fissa, in tecnopolimeri |
Mire | Mirino anteriore regolabile in alzo, diottra posteriore regolabile in deriva con tamburo BDC montato su maniglione removibile |
Congegni di sicurezza | Manuale che interviene sulla catena di scatto |
Peso | 2.5 kg. a vuoto |
Lunghezza | 870 mm |
Materiali | Acciaio al carbonio per canna, spegnifiamma, Front Sight Base e
minuterie; tecnopolimero caricato con fibre per upper e lower receiver; metallo
pressofuso per otturatore |
Finitura | Nera opaca sulle parti metalliche, polimeri a vista |
Prezzo | € 603,50 |