Anche perché il nuovo fucile, pur mantenendo molte delle caratteristiche del progenitore, rappresenta una rivoluzione sia tecnica sia estetica. Dal punto di vista dell’estetica, il fucile è indiscutibilmente un sovrapposto Browning, ma qui ha una linea più aggressiva data dai motivi decorativi dei due lati della bascula e soprattutto dalla medesima bascula nettamente ribassata.
Si tratta di quasi mezzo centimetro – 4 millimetri – rosicchiato ad una bascula che tuttavia mantiene il perno intero in luogo dei due semiperni che oggi vanno per la maggiore. Con il perno intero ed i tenoni passanti per il fondo della bascula, il cosiddetto tiraggio, dato dal fatto che al momento dello sparo le canne tenderebbero ad avanzare, è assicurato da ampie superficie a non solo da un piccolo tenoncino posteriore che nelle realizzazioni meno curate di altri costruttori non è nemmeno presente. Per ottenere una bascula più bassa, entrambi i tenoni sono stati ridotti in altezza; contemporaneamente la superficie di aggancio del tenone anteriore è stata leggermente aumentata per mantenere al di là di ogni dubbio la tradizionale robustezza Browning.
L’azienda sa che la maggior parte dei suoi clienti ha posizioni conservatrici, generate dalla qualità e durata dei suoi prodotti. Quando un prodotto nasce buono non c’è motivo di modificarlo frequentemente e una saggia regola suggerisce: “se non è rotto, non ripararlo”. Tuttavia anche l’estetica doveva suggerire che si tratta di un nuovo fucile, e cos’ è stato. Però non è solo un aspetto formale ad essere stato modificato, perché che nel maneggio il nuovo fucile si dimostra nettamente più agile dei suoi predecessori.
L’arma bilancia nello stesso punto, ma la sensazione è diversa rispetto a un B525. Il fucile era presente allo SHOT Show 2012 ed è stata provata con numerose cartucce da 28 grammi di piombo; la facilità d’uso e la sensazione gradevole allo sparo hanno portato ad un’analisi un po’ più approfondita delle caratteristiche che non si vedono ma hanno una decisa e positiva influenza. Diciamo che Miroku, che nell’universo Browning ha i suoi compiti specifici, anche se non in tutti i Paesi europei se ne vedono i prodotti, con questa bascula ha davvero lavorato bene.
Per incominciare da quella che più facilmente può essere portata alla luce, gli strozzatori intercambiabili – li chiamano Invector DS, in cui la sigla sta per Double Seal – hanno un anello metallico di tenuta che impedisce ai gas e alle fecce di inserirsi tra canna e strozzatore e quindi consente lo smontaggio anche dopo qualche centinaio di colpi.
Inoltre, gli strozzatori smontati appaiono piuttosto leggeri. Browning non dice la composizione dell’acciaio in cui sono realizzati e si limita a dire che è lo stesso materiale di alcune armi militari FN. Le canne sono forate al reparto Canonnerie di Herstal, che realizza le canne di tutte le armi Browning, Winchester e Miroku oltre a quelle militari.
Un reparto all’avanguardia, tanto che gli utensili di foratura, monotaglienti che si montano su un mandrino flessibile, sono copiati quasi universalmente. Le canne sono overbored, cioè forate con un diametro, dopo il cono lungo (32 millimetri) che raccorda la camera all’anima della canna, pari a 18.8 mm contro i 18,5 più o meno due decimi della foratura convenzionale europea.
Questo comporta un minore attrito della borra-contenitore e una minor deformazione dei pallini, con la conseguenza di rosate più omogenee e costanti. Anche la sensazione di rinculo viene ridotta, visto che la carica di pallini attraverserà con minore resistenza il cono di raccordo, l’anima overbored della canna e i coni degli strozzatori, anch’essi allungati.
Un’altra caratteristica apprezzabile del B725 è nel gruppo scatto, apprezzabilmente non estraibile perché tanto così lo fanno tutti. Il monogrillo ha abbandonato il sistema inerziale, che pur avendo fatto un buon servizio per molti anni ha tuttavia le sue controindicazioni, ed ha optato per un sistema integralmente meccanico.
Le batterie sono diventate velocissime e per via di alcune piccole modifiche ai componenti dello scatto hanno scatti molto netti e una ridotta corsa del grilletto. È una situazione in cui piccole modifiche hanno prodotto grandi miglioramenti. Incidentalmente, un monogrillo meccanico e non inerziale consente di sparare anche le cariche più ridotte senza alcun problema. Il monogrillo curiosamente è selettivo.
La sequenza dei colpi, al piattello, è sempre la stessa e se si volesse variare qualcosa ci sono gli strozzatori intercambiabili; ma è importante che la prima canna, quella più usata, sia quella inferiore che stressa molto meno le chiusure.
Tuttavia, se i clienti richiedono il monogrillo selettivo bisogna darglielo. Come ogni buon fucile da tiro, anche il B725 ha la posizione del grilletto regolabile e la bindella ventilate; sono ventilati anche I bindellini laterali.
Il monoblocco presenta alcuni segni di utensile, in posizioni non visibili senza smontare il fucile. Da qualche parte bisogna pur risparmiare se si vuole che il fucile abbia un prezzo competitivo sul mercato. Però i precisi segni di strisciamento sui fianchi del monoblocco testimoniano una costruzione precisa e fanno presagire una lunga durata. E veniamo all’ultima caratteristica, in perfetto stile belga. I belgi di FN fanno cose eccellenti, ma di solito si astengono con cura dal metterle in luce.
All’estremità del calcio, alcuni segmenti consentono di modificare la lunghezza, che deve essere in relazione sia con gli abiti pesanti invernali sia con quelli leggeri estivi.
L’aggiustamento è fatto dall’utente, con un semplice cacciavite.
A questi spessori si unisce un calciolo che ha precise cavità all’interno. Questo non solo modifica la forma del calciolo durante il rinculo, consentendo che esso sia ripartito sulla maggiore superficie possibile, ma soprattutto, per via della forma, dell’orientamento e della disposizione delle cavità, tende ad allontanare il calcio dallo zigomo del tiratore. I lunghi, intensi allenamenti non genereranno più alcun problema.