Lo Skeet è la disciplina del Tiro a volo più popolare al mondo e quella che ricorda di più la caccia tra le specialità olimpioniche. Per lo “swing” del tiratore e anche il fucile che, tutto sommato, non è troppo diverso da quello per caccia: canne lunghe 71 cm e poco strozzate, calcio non troppo “dritto”. Prende la sua origine da una remota specialità tiravolistica statunitense denominata “Around the clock” nella quale il tiratore sparava da dodici posizioni corrispondenti al quadrante dell’orologio: l’idea era che dovesse affrontare sempre i due stessi tipi di lancio, ma da 12 postazioni diverse. Lo Skeet odierno prevede otto pedane, situate lungo un semicerchio del raggio di 19, 20 metri, alle cui estremità sono collocate, in due cabine, le macchine lanciapiattelli, una alta e a sinistra, detta Pull (o high house), e una bassa e a destra, detta Mark (o low house).
Si carica e spara un solo colpo per ogni piattello singolo e due colpi per i doppietti (sganciati simultaneamente dalle due cabine), a seconda della pedana. Altezza e direzione dei piattelli sono conosciute: vengono lanciati dalle macchine sempre nello stesso modo e si devono incrociare sempre nella stessa zona del diametro di 0,90-0,95 m, posta a 4,60 metri dal suolo, sopra la pedana 8 centrale alle due cabine.
Ecco come funziona lo Skeet
L'elemento di difficoltà nello Skeet è rappresentato proprio dalla diversa posizione del tiratore rispetto alle macchine lanciapiattelli e dal tempo del lancio, che può variare da zero a tre secondi dalla chiamata. Le maggiori difficoltà si affrontano nelle piazzole centrali (3-4-5), dove gli angoli sono diversi.
In posizione di attesa, il calcio deve essere “in contatto del corpo” a un’altezza corrispondente orizzontalmente a quella della parte terminale del gomito. Nelle gare ISSF tale altezza è contrassegnata da una fettuccia gialla sul gilet del tiratore. Il colpo del Pull viene effettuato sempre per primo tranne che alle stazioni 5, 6 e 7, quando si spara al bersaglio del Mark prima del Pull.
La formula descritta, nella gara olimpica e in genere nelle gare ISSF, è per i primi 125 piattelli, cioè cinque serie. Alla finale vengono ammessi i primi sei tiratori delle qualificazioni, con eventuali spareggi per definire parimerito e numero di pettorale. Per i soli 50 piattelli della finale si sparano cinque doppietti nelle tre postazioni centrali, cioè 3-4-5: dieci piattelli suddivisi tra due doppietti alla 3 (partenza Pull e inverso), un doppietto alla 4 (partenza Pull) e due doppietti alla 5 (partenza Mark e inverso). Dopo i primi 20 piattelli si elimina il concorrente che si classifica sesto, e così via ogni 10 piattelli, cioè ogni giro di pedana. Per la vittoria si fa ancora un “giro”, arrivando a sessanta piattelli. Per determinare l’eliminazione vale la regola del pettorale più alto, per l’oro si procede con eventuali spareggi.
Le tecniche per “fumare” nello Skeet
Bisogna distinguere tra i piattelli “uscenti” (i Pull: quelli che, dalla pedana 1 alla 4, vanno da sinistra a destra; i Mark, quelli che dalla pedana 4 alla 7 vanno da destra a sinistra) che devono essere colpiti al centro e piattelli “entranti” (tutti gli altri), da colpire a 3/4 del campo per memorizzare un tempo di sparo uguale anche nei doppietti. È importante rimanere sempre rilassati per velocizzare il movimento: in soli 6-7 decimi di secondo devi valutare il piattello, seguirlo, anticiparlo e sparare. La tecnica detta “a sorpassare” consiste nello sparare appena sorpassato il piattello con le canne: è tiro veloce, ma frequentemente suscettibile di errore.
È meglio, invece, seguire il bersaglio con le canne, superarlo appena e precederlo; quindi, sparare continuando a ruotare sul tronco per un tempo brevissimo: è il tiro cosiddetto “accompagno a precedere”. L’azione risulta più sciolta, più “continua”, meno suscettibile di errore.
Dei fucili ho accennato. Le cartucce sparano 24 grammi di pallini a 1.440 km/h (400 m/sec). La rosata dei pallini è in grado di frantumare il bersaglio d’argilla, cioè il piattello, che ha diametro di 110 mm, altezza di 25 e peso di 105 grammi. Anche per lo Skeet nelle finali si adottano particolari piattelli, detti “flash”, che “fumano” quando colpiti, cioè, rilasciano una polvere colorata molto ben visibile anche al pubblico televisivo.
Olimpiadi di Parigi 2024: tre giorni di fuoco a fine luglio
Lo Skeet è disciplina olimpica dal 1968, quando a Città del Messico vinse il russo Yevgeny Petrov. Uomini e donne concorrevano insieme, tanto che a vincere a Barcellona 1992 fu la cinese Zhang Shan. Dall’Olimpiade di Sydney 2000, con la vittoria dell’azera Zemfira Meftahatdinova, si disputa anche la gara femminile. A Tokyo c’è stata una doppietta statunitense: Amber English e Vincent Hancock. In campo femminile si candidano Diana Bacosi, recente campionessa d’Europa, oro a Rio e argento a Tokyo, la britannica Amber Jo Rutter, la slovacca Danka Bartekova, le cinesi Mang Wei e Jinmei Gao, le statunitensi Samantha Simonton e Dania Jo Vizzi. In campo maschile, oltre al “monumento” Hancock, tre ori a Pechino, Londra e Tokyo, Gabriele Rossetti, oro a Rio, che pare in ripresa e dovrebbe essere del lotto, sebbene debba contendersi la partecipazione agli altri italiani Tammaro Cassandro e Luigi Lodde. Poi il danese Jesper Hansen, argento a Tokyo, il francese Eric Dleauney che gioca in casa, l’egiziano Azmy Mehelba, campione del mondo nel 2022.
Le gare dello Skeet a Parigi cominciano il giorno 2 agosto, dalle 9 alle 16, con le qualificazioni maschili, cioè i primi 75 piattelli in tre serie da 25, il giorno successivo le ultime due serie da 25 di qualificazione a partire dalle ore 9 e la finale alle 15,30. Il 3 comincia anche la gara femminile con i primi 75 piattelli del Qualification day 1 e termina con gli ultimi 50 piattelli del Qualification day 2 e la finale il giorno successivo, sempre alle 15,30.
Orgoglio nazionale: gli otto tiratori italiani di trap e skeet spareranno tutti con fucili Beretta alle Olimpiadi del 2024...
Un'interessante nota a margine dall'Italia: otto degli otto tiratori della nazionale italiana parteciperanno alle gare di trap e skeet di Parigi 2024 con un fucile marcato Beretta. E il magico numero 8 si manifesta anche nel fatto che questa sarà l'ottava partecipazione di Johnny Pellielo ai Giochi Olimpici, diventando così l'atleta italiano con il maggior numero di presenze in questo tipo di eventi. Chapeau!
Durante le settimane che ci separano dall’Olimpiade di Parigi 2024 pubblicheremo ogni settimana un articolo dedicato ai Giochi Olimpici e al tiro sportivo. Vi faremo vivere il sogno olimpico fino all’accensione del braciere e anche dopo, quando sarà il momento delle medaglie. Restate connessi!
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